
Pubblicato da Mondadori - Settembre 2020
Pagine: 792 - Genere: Romanzo storico
Formato disponibile: Copertina Rigida, eBook
Collana: Omnibus
ISBN: 9788804722120

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Le cerimonie erano importanti. Ragna aveva imparato dal padre che acquistare il potere era più facile che mantenerlo. Per conquistarlo bastava uccidere degli uomini ed entrare in una fortezza, ma conservarlo non era così semplice, e le apparenze erano molto importanti. La gente voleva capi alti e forti, prestanti e ricchi, con mogli giovani e belle.

Nessuno vuole un cane che abbaia al suo padrone.
Mildred vive a Combe, in una famiglia povera, dove il marito costruisce barche ed è lei quella che contratta il prezzo perché lui non è capace, mentre i tre figli aiutano il padre. Lei descrive così i propri figli: Erman è lento a imparare, Eadbald è più veloce, ma sembra che Edgar capisca ancora prima che le parole mi escano dalla bocca. Il 17 giugno 997 Edgar decide di dare una svolta alla propria vita: lasciare la famiglia per la sua amata Sunni.
Al di là della Manica, in terra normanna, Genevieve, moglie del conte Hubert della città di Cherbourg, ha due figli, Richard e Ragna, e per quest’ultima deve trovare un marito adeguato al suo titolo di contessa prima che sia troppo tardi.
Sia Edgar che Ragna sono due persone gentili, pure di spirito, credono nell’amore vero, non accettano compromessi, ma la vita riserverà loro delle dure prove che dovranno affrontare con coraggio e furbizia. Incontreranno personaggi da cui sarebbe meglio stare alla larga, come Dreng, che aveva una cattiveria fine a sé stessa, ma l’avarizia era anche più forte della cattiveria.
Fratello Aldred ha un sogno: vorrebbe copiare e miniare manoscritti e ampliare così la sua attuale biblioteca composta da solo otto libri. Un dubbio però lo tormenta. Aldred si chiede quale segreto possano avere gli abitanti di Dreng’s Ferry per essere così ostili con gli stranieri?
E infine c’è Wynstan, il vescovo di Shiring, che ha un fratello Wigelm, proprietario di terre, e un fratellastro, Wilwulf, l’aldermanno di Shiring. Il vescovo però non è un vero uomo di fede, è spietato, brutale e la sua cupidigia è insaziabile: per quanto denaro e potere avesse, ne avrebbe desiderato sempre di più.
Le vicende dei protagonisti, per la conquista del potere o dell’amore, si intrecceranno fra di loro e dovranno attuare ogni mossa come se fossero delle pedine degli scacchi per poter sopravvivere.
Fu sera e fu mattina è un libro scritto in modo molto scorrevole diviso in quattro parti composte da brevi capitoli. Anche se sono molte pagine, si legge velocemente perché si entra subito nell’atmosfera della storia e succede sempre qualcosa di nuovo ed intrigante, così che la curiosità aumenta pagina dopo pagina.
Le descrizioni dei personaggi – sia fisiche che caratteriali – sono poche, ma incisive e ci permettono di veder scorrere le immagini descritte riuscendo così a mantenere un ritmo incalzante; gli avvenimenti accaduti, nell’arco di dieci anni, sono molto più importanti e contribuiscono a definire la personalità degli stessi.
Approfondimento
Quello che mi ha colpito di Fu sera e fu mattina è che in un mondo – siamo nel Medioevo – dove gli uomini non prendono ordini dalle donne, ci siano tre figure femminili che riescono a imporre il proprio pensiero con la loro saggezza, furbizia e fortuna.
C’è Mildred che, anche se non ha cultura, è astuta; Ragna che oltre ad essere intelligente è colta e poi c’è Cwenburg che non è colta e neppure intelligente, ma è fortunata perché suo padre stravede per lei e le concede tutto.
Alle donne non era permesso testimoniare, almeno in teoria, ciò nonostante persone risolute come la madre di Edgar spesso facevano sentire la loro voce.
Per quanto riguarda i nomi dei personaggi ci sono due caratteristiche: una che quasi tutti hanno un soprannome e l’altra che i fratelli hanno nomi simili e con la stessa iniziale, così diventa più facile ricordarseli.
Ci si affeziona ad alcuni personaggi, così come se ne detestano altri; perché ci sono i cortesi e quelli che hanno un’apparente cortesia, come ci sono i veri cattivi, perfidi ed amanti solo del potere.
Lui e la sua famiglia erano dei gatti selvatici chiusi in gabbia, a cui solo il tornaconto personale impediva di abbandonarsi alla violenza.
L’unica pecca è il finale, avrei preferito qualcosa di diverso, tipo un finale aperto a più possibilità.
Consiglierei comunque la lettura di Fu sera e fu mattina anche a chi non ama il genere perché è veramente una piacevole lettura di compagnia e per chi arriva alla fine e si sente già orfano, ricordo che questo è il prequel del libro I pilastri della terra, quindi la lettura può continuare.
Chicca5