
Autore: Kurt Vonnegut
Pubblicato da Feltrinelli - Novembre 2013
Pagine: 224 - Genere: Fantascienza
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Universale economica
ISBN: 9788807883682
ASIN: B074DWNZ8M

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Uno scrittore vuole scrivere un libro sulla bomba atomica e per farlo cerca di intervistare i figli dello scienziato defunto Felix Hoenikker, ma scopre che prima di morire aveva fatto un'ulteriore scoperta catastrofica per il mondo intero: ghiaccio-nove. I tre figli cercheranno di utilizzarla.

“Disse che la scienza un giorno avrebbe scoperto il segreto che sta alla base della vita” si intromise il barista. Si grattò la testa e aggrottò la fronte. “E l’altro giorno non ti leggo sul giornale che hanno finalmente scoperto qual è ‘sto segreto?”
“Mi è sfuggito” borbottai.
“Io l’ho letto” disse Sandra.
“Sì, esatto” disse il barista.
“E allora, qual è questo segreto della vita?”
“Boh, l’ho dimenticato” disse Sandra.
“La proteina” affermò il barista. “Hanno scoperto qualcosa sulla proteina.”
“Ecco, sì” disse Sandra.
Il protagonista di Ghiaccio-nove è uno scrittore che decide di scrivere un libro intitolato “Il giorno in cui il mondo finì”, sulla giornata in cui venne sganciata la bomba atomica. La sua ricerca inizia nei laboratori del dottor Felix Hoenikker, premio Nobel per la scoperta della bomba, ma quello che incuriosisce di più lo scrittore è saperne di più sull’uomo oltre lo scienziato e contatta uno dei tre figli, Newt. Durante la sua ricerca incontra vari personaggi che in qualche modo hanno conosciuto lo scienziato, infine decide di capire che fine abbia fatto il terzo figlio, scomparso da tempo. Franklin Hoenikker è diventato capo della sicurezza della Repubblica di San Lorenzo, una dittatura su un’isola che non interessa a nessuno stato visto che non ha nessuna risorsa economica. Lo scrittore va sull’isola e in quel luogo scopre la storia della scoperta del ghiaccio-nove, un pezzetto di ghiaccio capace di congelare l’acqua ad alte temperature. Questa invenzione, se usata, può portare all’annientamento di ogni vita umana e non sulla Terra visto che tutta l’acqua sarebbe inutilizzabile. I tre Hoenikker sono possessori di questa invenzione e cercheranno di utilizzarla a loro favore.
Ghiaccio-nove mi ha colpita molto per lo stile tagliente e ironico, ma anche molto profondo. I capitoli sono brevi, ci sono poche descrizioni, eppure i personaggi incontrati dallo scrittore sembrano vivi e reali anche se sopra le righe in ogni comportamento e frase. La narrazione è in prima persona e molti avvenimenti della trama vengono anticipati anche se non del tutto e questo rende la lettura molto più avvincente data l’imprevedibilità di ogni capitolo e di ogni personaggio.
Nel libro si fa un continuo riferimento al bookonismo, una religione dell’Isola di San Lorenzo, punita dal dittatore con la pena capitale (gancio, come viene chiamato). Questa invenzione dà vita a termini ed espressioni ricorrenti nel romanzo, molto ironiche, quasi dei non-sense letterari che riescono a divertire e appassionare senza mai stancare. Il mondo immaginario dell’autore, un mondo distopico del futuro, ma non così lontano dal nostro, riesce a raccontare quello che accade oggi, senza moralismi e ipocrisie.
C’è una chiara avversione alla scienza intesa come servizio al militarismo e al controllo del popolo (San Lorenzo è poverissima), c’è una chiara condanna alla religione imposta e alla limitazione della libertà dell’uomo. Il romanzo è un divertissement per l’autore che ci porta in un mondo con strani personaggi, non un futuro fatto di astronavi e alieni da combattere, i veri nemici della Terra sono gli uomini stessi e quanto il potere sia in mano a pochissimi che possono decidere per tutti gli altri.
Oltre al divertimento anche del lettore che gusta delle scene memorabili con dialoghi surreali e ironici, c’è il retrogusto amaro di quante verità sono dette in un questo romanzo e quanti dubbi solleva mascherandoli con la commedia. Una grande parodia che nasconde grandi verità.
Approfondimento
Ghiaccio nove è stato pubblicato per la prima volta nel 1963, quando le conseguenze dello sgancio della bomba atomica erano ancora evidenti e l’opinione pubblica e la popolazione mondiale erano ancora scossi da questa scoperta dalla quale non si poteva tornare indietro. Graham Greene lo definisce come “uno dei tre migliori romanzi dell’anno scritto dal più bravo scrittore vivente”. Le conseguenze del progresso scientifico e le varie implicazioni sociali sono spiegate in questo libro senza nessuna retorica, pietismo o commozione, tutto al contrario è una commedia del dramma, per questo molto divertente. Kurt Vonnegut partecipa alla Seconda guerra mondiale in prima persona e in Germania viene fatto prigioniero. Assiste al bombardamento della città di Dresda che causò 135.000 vittime civili e riuscì a salvarsi perché rinchiuso in una grotta del mattatoio cittadino. Racconterà la sua esperienza nel libro “Mattatoio n.5”, il suo romanzo più famoso. Dopo essere tornato in America riesce a diventare uno scrittore affermato e dedicherà alla scrittura l’ultima parte della sua vita.
“Essere un umanista”, ha detto, “significa provare a comportarsi decentemente senza aspettarsi di venir puniti o ricompensati dopo che si è morti”.
Gloria Rubino