
Autore: Maurizio de Giovanni
Pubblicato da Rizzoli - Marzo 2021
Pagine: 300 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Nero Rizzoli
ISBN: 9788817155724
ASIN: B08XYXV15P

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Sara Morozzi, la donna invisibile ed ex Agente Segreto in pensione, sta lottando con tutte le sue forze contro la malattia del piccolo Massimiliano, il suo nipotino, quando degli occhi che non avrebbe più voluto ricordare tornano prepotentemente nel suo presente e la riportano indietro nel tempo: Napoli, 1990, con tutto ciò che comportava la caduta del Muro di Berlino, la disgregazione dell’Urss e le rivoluzioni studentesche. Sara e la collega Teresa Pandolfi, membri dell’unità più segreta dei Servizi, viene affidata una missione molto importante che per Sara sarà frutto di forti emozioni, passioni e tradimenti con cui, nel presente, dovrà ancora fare i conti.

Non voglio parlare più di niente: regalami un’ora senza passato e senza futuro.
Se è vero che il destino scrive all’indietro, questo romanzo ne è la più palese personificazione. Sara Miozzi, protagonista di altri romanzi di Maurizio De Giovanni, ci fa comprendere ancora una volta le sue sofferenze in cui spesso il lettore si può ritrovare, grazie alla scrittura precisa e profonda dell’autore. La trama di Gli occhi di Sara, se oggetto di riflessione razionale, in alcuni tratti, anche fondamentali, ha del fantasioso, ma forse è proprio quello che vuole De Giovanni: coinvolgere il lettore in una dimensione della vita che si presta alla sorpresa, alla presenza dell’impossibile che diviene possibile, specie quando le dinamiche della vita sono animate dalla passione, dall’amore e dalla sofferenza, dalla sincerità, da quel pizzico di magia che ci piacerebbe abitasse in ciascuno di noi.
Il ritmo narrativo è intensissimo, i colpi di scena si accavallano, e le riflessioni sul senso della vita e sui miracoli che la possono sostenere coinvolgono il lettore in modo deciso. Probabilmente il più grande merito che deve essere riconosciuto a Maurizio de Giovanni è quello di aver saputo affrontare con sapienza e in modo del tutto privo di retorica e banalità un argomento molto delicato: la malattia di un bambino, in una fase terminale. La condizione descritta, lontana dal luogo comune secondo cui l’infanzia deve per forza essere vivacità e salute, attiva invece meccanismi di coraggio e di solidarietà. Lo stile è gradevole, accattivante, e in alcuni tratti poetico: riesce indubbiamente a farci sentire i profumi e le emozioni di Napoli.
Approfondimento
C’era qualcosa tra loro due, una corrente che li metteva subito in sintonia, anche in condizioni in cui lei restava di fatto impercettibile.
La storia di Sara e Nicolae si percepisce fin da subito, prima ancora che loro possano avere tempo di ammetterlo e dirselo. Anche quando Sara non vuole essere vista lui la vede e legge nei suoi occhi; gli occhi di Sara che sono il vero filo conduttore della sua storia, ma il futuro è già stato pianificato dagli eventi del passato e a rivederlo sembra che tutto ciò che sia successo abbia portato Sara al momento in cui prega Nico di credere unicamente ai suoi occhi, i grandi protagonisti del romanzo. È quindi inevitabile che l’esperienza di lettura si leghi inesorabilmente al tempo in una trama non lineare che si sviluppa su più piani e viaggia costantemente tra il passato ed il presente.
Martina Guadalti