
Autore: Susin Nielsen
Pubblicato da Il castoro - Giugno 2017
Pagine: 262 - Genere: Young Adult
Formato disponibile: eBook, Rilegato
Collana: Il castoro bambini
ISBN: 9788869662041

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Petula, pessimista fino al midollo, sa evitare e prevenire ogni sorta di pericolo che possa squilibrare la sua esistenza, eppure non ha fatto i conti con l’amore.
E se il pessimismo non fosse per sempre?

«Gli studi dimostrano che in generale gli ottimisti muoiono prima rispetto ai pessimisti.»
«Faccio un po’ fatica a crederci.»
«E certo, perché lei è un ottimista. E ha questa malsana convinzione che le cose andranno proprio come pensa lei. Non vede il pericolo se non quando ormai è troppo tardi. I pessimisti sono più realistici. Prendono molte più precauzioni.»
Che vita, quella di Petula!
Armata di gel igienizzante mani, fischietto anti-stupro costantemente al collo e sguardo sempre vigile per evitare qualsiasi rischio, non si può certo dire che sia una persona ottimista.
Ma Petula è convinta che essere pessimisti assicuri una vita più lunga e sicura, motivo per cui la sua giornata scorre in un continuo evitare di mettersi in situazioni di possibile (seppur improbabile) pericolo.
Dopotutto, è stato a causa di una sua mancata valutazione del rischio che Maxine, la sua sorellina, è morta, soffocata da un bottone che Petula le aveva cucito sul pigiamino per abbellirlo.
Per queste sue ossessioni però la ragazza è costretta ogni settimana a partecipare a un corso di arte-terapia con altri sbandati che, come lei, vivono situazioni difficili: c’è Koula, alcolista persa, Ivan, che di recente ha visto morire la madre, e Alonzo, che da quando si è scoperto gay è stato disconosciuto dalla famiglia.
Una situazione assurda, eppure tutto sommato stabile: Petula vive una vita a cavallo tra la scuola, le sue paure e casa, dove ogni giorno la aspettano nuovi gatti che la madre porta a casa dal centro di protezione animali in cui fa la volontaria.
Ma il destino ha qualcosa di grosso in serbo per la protagonista del nostro racconto, e il suo nome è Jacob.
Bello, alto, con un braccio bionico che spunta dal maglione, Jacob fa la sua improvvisa apparizione entro il gruppo di arte-terapia, portando con sé una telecamera, la voglia di girare video e un ottimismo assolutamente ingiustificato, a cui però si aggiunge un alone di mistero sui traumi che lo hanno portato a fare parte del gruppo degli sbandati di arte-terapia.
La vita paranoica, ma tutto sommato tranquilla, di Petula sta per subire drastici cambiamenti: un’amicizia prima, un amore poi, e forse forse un tocco di ottimismo che si insinua in lei…
Approfondimento
È uno straordinario mix di riflessione e divertimento.
Da una parte c’è l’esagerato pessimismo di Petula, pronta a vedere la morte e il pericolo ovunque: nei germi scambiati con una stretta di mano, in una libreria che potrebbe collassare nel caso (improbabile ma possibile) di un terremoto, in un cantiere stradale dalle cui impalcature potrebbe cadere un mattone.
Dall’altra c’è il tema del lutto, della perdita, del superamento dei propri traumi e della riflessione sul senso di colpa. C’è la convinzione di Petula di essere stata l’unica causa della morte della sorella e c’è l’incapacità di Jacob di raccontare davvero le sue disavventure.
Susin Nielsen riesce a mescolare qui riso e pianto, creando un testo che pur nella profondità delle sue riflessioni non può non strappare un sorriso a ogni frase.
Il tutto si completa con qualche gatto qui e là, un cappello con le orecchie da micio che Petula porta sempre con sé e un preside che tesse le fila di tutta la vicenda.
Un testo che vale la pena di leggere, per ridere e per pensare.
Un romanzo adatto a giovani e adulti, che vi farà passare qualche bella serata.
Emma Toniolo