Autore: Joël Dicker
Pubblicato da La nave di Teseo - Maggio 2022
Pagine: 624 - Genere: Gialli, Thriller
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Oceani
ISBN: 9788834610572
ASIN: B0B1JJ5D9R
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Un’indagine vecchia di undici anni riaperta sul filo di un’intuizione.
Una giovane e avvenente ragazza dai capelli biondi, un sorriso celestiale da togliere il fiato, una modella che sogna di sfondare a Hollywood, con le carte in regola per spiccare il volo verso il successo.
Una morte atroce apparentemente prima di qualsiasi movente, in un paesino dove nulla è come sembra.
L’ultima rasoiata del maestro svizzero del giallo Joël Dicker, bravo come pochi nel proposito più ambizioso per uno scrittore: dimostrare che, per quanto tortuose, le coincidenze, semplicemente, non esistono.
“Bisogna concentrarsi sulla vittima, non sull’assassino.”
Un delitto perfetto non è l’omicidio commesso senza lasciare tracce, ma quello che lancia un osso da rosicchiare agli investigatori e li porta a sospettare della persona sbagliata.
Un cadavere reso irriconoscibile da una furia omicida che sembra sfidare l’umana comprensione, nella tasca dei jeans un biglietto con poche agghiaccianti parole, il primo di una serie.
“SO COSA HAI FATTO”
Un maglione sporco di sangue.
I frammenti di un fanale rotto e delle tracce di vernice nera rinvenuti su un tronco d’albero.
Un’auto blu targata Massachussets avvistata sfrecciare a tutta velocità nella notte.
Una casa data alle fiamme in preda alla follia. O forse all’ira.
Un segreto per proteggere il quale tutto è ammesso. Persino uccidere.
C’è da rimanere sgomenti di fronte a un crimine talmente feroce e immotivato da apparire surreale.
Mount Pleasant, Grey Beach, sabato 3 aprile 1999, le sette del mattino. Quel momento indefinibile quando la luna ha abbandonato da un pezzo la superficie del lago Skotam e la luce del giorno fatica ancora a farsi spazio tra le chiome degli alberi che orlano lo specchio d’acqua. È in questo scenario incantevole che il corpo della ventiduenne Alaska Sanders viene rinvenuto sul greto ciottoloso a pochi passi dalla riva, orribilmente sfigurato, accanto a lei un orso, addosso i segni di un accanimento che ha del bestiale.
Contro le prime supposizioni, apparirà ben presto in tutta la sua scioccante evidenza che, questa volta, le forze della natura non c’entrano nulla. Che a colpire alle spalle la povera Miss New England con un grosso oggetto contundente, prima di finirla strangolandola, è stata la mano di un essere umano che di umano non ha più nulla.
Una ragazza solare, gentile, diversa da tutte le altre, una perla rara in una comunità dove le ombre sono più di quel che si potrebbe credere, dove nuove e vecchie colpe sgomitano per venire a galla. A respirare.
La macchina delle indagini si mette in moto con lo scrupolo d’obbligo per risolvere quello che, con ogni evidenza, si annuncia sin dalle prime battute come un caso facile.
Fin troppo.
L’arresto di Walter, il fidanzato fumantino di Alaska, sembra mettere la parola fine all’incubo nel quale gli abitanti della minuscola cittadina del New Hampshire, si sono risvegliati in quell’alba maledetta. Un’immane tragedia che richiamerà l’attenzione degli alti comandi degli organi inquirenti, restii a smuovere eccessivamente le acque attorno a un caso archiviato in tutta fretta con un verdetto scontato, una pesante coltre di silenzio stesa sulla ricostruzione dei fatti. Che l’accumulo di nuove evidenze obbligherà ben presto a riaprire.
Un’indagine ricca di colpi di scena, nella quale muoversi con cautela, sentire tutte le campane, vagliare ogni sentiero, sospettare di tutti, persino delle proprie certezze, essere pronti ad abbandonarle per inseguire la Verità, ovunque essa conduca. Mossa dopo mossa, le maschere scivolano dai volti e la paura prende il sopravvento, gettando la sua ombra sulla piccola comunità che soffoca i propri rancori come la vegetazione quella manciata di strade senza futuro.
Un delitto che, come un vetro colpito da un manganello telescopico, si frantuma in mille interrogativi che alimentano altrettante sottotrame e che non cessano un istante di fioccare dalle pagine di un romanzo che si legge tutto d’un fiato e sulle tracce dei quali il lettore si incamminerà spalla a spalla con lo scrittore Marcus Goldman e il sergente Perry Gahalowood: due segugi d’eccezione, entrambi braccati dal proprio passato.
Approfondimento
Rilanciare, sempre: il mestiere dello scrittore di mystery sta tutto lì.
Il genio di Dicker ci introduce in un crocevia di esistenze solo in apparenza pacificate, dove vecchi e nuovi egoismi giacciono sepolti sotto la polvere del tempo come un randello sotto le placide acque di un lago meta di appassionati di pesca sportiva e passeggiate salutistiche. Dove domande si sommano a domande, alimentando una tensione ininterrotta dalla prima all’ultima pagina: al lettore di Il caso di Alaska Sanders non resta che abbandonarsi alla mercè dell’estro dell’autore, sicuro di non rimanere deluso.
Per molti versi un metaromanzo quello che si offre alla nostra considerazione, nel quale le circostanze sottese alla stesura dell’opera si vanno esplicitando parallelamente alla stessa materia del narrare, con un gusto del tutto originale che connota da sempre la mano dell’autore e che ritroviamo, in quest’ultima fatica, espresso al suo sommo grado.
Innovativa e per molti versi riuscita la trovata di disseminare lungo il romanzo molteplici riferimenti incrociati a La verità sul caso Harry Quebert e Il libro dei Baltimore. L’intento sembra essere quello di saldare tra loro le vicende attuali con quelle pregresse, come le tessere di un’unica macronarrazione che procede per cerchi concentrici, per giustapposizione di nuove rivelazioni, suscitando un’indomabile curiosità in chi si fosse perso i tasselli precedenti e preparando auspicabilmente il terreno per nuove propaggini narrative.
Qui come altrove nella produzione dickeriana, protagonista unica e sola rimane la colpa, e quell’ombra che lascia sul responsabile: è questa a fungere da propellente per ogni onesta investigazione di ieri, di oggi, di domani.
Perché, messi da parte i pregiudizi, nessun delitto potrà mai dirsi perfetto.
Il problema di certi segreti è che finisci tu stesso per dimenticarli. Finché un bel giorno non risalgono in superficie, come fogne che traboccano.