
Autore: Don Winslow
Pubblicato da Einaudi - Febbraio 2019
Pagine: 928 - Genere: Gialli
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Stile libero big

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Art Keller ha passato buona parte della sua vita a cercare di porre fine alla piaga della droga, alle organizzazioni narcotrafficanti e ai propri fantasmi, che non sembrano dargli tregua. E per farlo ha messo a repentaglio tutto, la propria vita, la propria famiglia e i suoi valori. Ma niente di tutto questo è bastato. E se prima a comandare i cartelli erano i vecchi campesinos, che hanno costruito un impero sporcandosi le mani di duro lavoro, ora c’è la nuova generazione, los hijos, ereditieri di un potere e una ricchezza che hanno solo goduto, ma non guadagnato. E che per questo sono pronti a tutto per tenerseli stretti.

Arturo Keller non è un santo. Ha combattuto tante battaglie in nome di una buona causa e salvato molte vite, ma le prove davanti alle quali la vita l’ha posto non sono state mai facili e le decisioni che ha preso non sempre l’hanno reso fiero.
Nel gioco della droga non ci sono spettatori innocenti.
Eppure ha fatto tutto questo perché crede fino in fondo che alcuni duri compiti vadano affrontati, perché è giusto così. Come ad esempio dare la caccia per più di vent’anni al capo dell’associazione di narcotraffico più estesa e temibile del Messico, che non sembra destinata a rimanere circoscritta al Paese di nascita e mettersi quindi contro a criminali pronti a fartela pagare senza battere ciglio. Ma l’arresto – e la morte – del boss, Adán Barrera, non porta alcuna pace nel cuore di Keller e nemmeno nella nazione, che viene gettata nel caos più assoluto. Il sentiero verso un’utopica e definitiva distruzione dei cartelli sembra farsi più scosceso che mai con la salita al potere de los Hijos, “i figli” di quei mafiosi che hanno lavorato tutta la vita per poter creare un impero più vasto che mai. Arroganti, impazienti, instabili: la prole criminale sembra avere ogni requisito per poter iniziare una vera e propria guerra, un vero “gioco del trono” che viene combattuto a colpi di agguati, sparatorie, carichi d’eroina e torture.
L’assenza di un Dio comporterebbe il caos in Cielo e in Terra. Ma senza Satana si scatenerebbe il caos all’inferno: tutti i demoni minori entrerebbero in lotta per diventare il nuovo principe delle tenebre.
Quando gli viene chiesto di diventare il capo della Dea, l’agenzia federale antidroga statunitense, Keller non sa se accettare. Non è un uomo da ufficio, non lo è mai stato, ha sempre preferito lavorare sul campo che parlare di strategie seduto davanti a una scrivania. Però, come si suol dire, il peggio non è mai morto, e quando emerge da fatti ed intercettazioni che il mondo della droga sta per infiltrarsi alla Casa Bianca, Keller capisce. Capisce che c’è bisogno del suo lavoro ora più che mai, e che soprattutto deve metterci la faccia. Quindi fa un passo avanti e dà inizio alla battaglia, che si rivela dura e senza sconti.
Se te la prendi con tossici o spacciatori di strada, loro non hanno modo di reagire. Ma se provi ad attaccare i centri di potere, quelli un modo di reagire ce l’hanno eccome. Possono seppellirti.
Il confine è un libro duro, spietato, che rovescia il mondo come siamo abituati a vederlo per proiettarci in quello che sembra essere un vero e proprio inferno. Don Winslow ha impiegato circa 14 anni per raccontare la storia di Art Keller e dei narcotrafficanti, e lo fa con una precisione disarmante, una forza e un’accuratezza dei dettagli che è proprio ciò che rende questo romanzo un capolavoro. Non si può leggere questo libro e rimanere impassibili, non si può sorvolare sul sangue versato, la corruzione, i giochi di potere che mettono in ginocchio il nostro mondo e non indignarsi, non rimanere scossi. E soprattutto non si può mettere il naso in questo libro e abbandonarlo subito dopo. Il confine ti rapisce fin dalle prime righe e non molla la presa fino all’ultima pagina.
Approfondimento
Il libro di Don Winslow è chiaramente attuale, ma in alcune situazioni l’autore sembra aver preso spunto da fatti realmente accaduti. Come nel delineare uno dei personaggi “antagonisti”, un repubblicano in corsa per le presidenziali che si fa strada a suon di tweet e dichiarazioni circa la costruzione di un muro che divida Usa e Messico una volta per tutte. Coincidenze?
Leggere Don Winslow è un’esperienza che lascia a bocca aperta. Non sono solo la sua scrittura precisa, asciutta, priva di inutili fronzoli ad arrivare dritti nell’anima, ma soprattutto la sua innegabile e solida voglia di arrivare alla Verità. Lo scrittore ci pone di fronte a quesiti difficili e scomodi, che s’impongono prepotentemente nella nostra coscienza e difficilmente vengono spazzati via da una risposta superficiale. Attraverso il personaggio di Art Keller, Winslow ci racconta di tutti gli uomini che, seppur imperfetti, cercano di raggiungere il Bene della comunità. È giusto sacrificare poche persone per salvarne molte? Leggere Il confine aiuterà a trovare la risposta.
Matilde Piazza