Autore: Andrea Camilleri
Pubblicato da Sellerio - Maggio 2019
Pagine: 251 - Genere: Gialli, Noir
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: La Memoria
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“Ma i baffi devono assolutamente sparire”.
A’ sto punto, il commissario scatasciò:
“Ma non dica minchiate! Non se ne parla”.In due parole: Salvo Montalbano.
Un’ultima avventura per il famosissimo commissario di Vigata: Salvo Montalbano.
L’operaio Carmine Spagnolo si è impiccato dentro la fabbrica dell’uomo d’affari Giovanni Trincanato, in seguito alla notizia di licenziamenti e cassa integrazione per molti degli operai. Questo suicidio è solo il primo di una serie di incongruenze attorno alla figura di Trincanato: ha il vizio delle donne e del gioco e possiede una barca dalle forme strane e dall’atteggiamento furtivo, l’Alcyon, che attracca in città solo per fare rifornimento e prelevare un ristretto numero di passeggeri. Camilleri infittisce sempre di più il mistero portando il lettore e lo stesso Salvo a voler indagare su quella strana barca. L’Alcyon si sposta spesso e imbarca pochissime persone, tra cui alcune ragazze dall’aria strana: sono ingredienti semplici, ma capaci di far scattare l’innata curiosità che ciascuno di noi ha per il mistero e catturarci in un vortice di segreti e malaffare che attirano il nostro commissario Montalbano.
Una lettura incalzante e dal taglio quasi cinematografico per la velocità di alcune scene e i salti nella narrazione (il libro infatti era partito come sceneggiatura) che ci presenta un Montalbano diverso, profondamente segnato dagli eventi che lo vedranno protagonista insieme alla sua fidatissima squadra e molto più riflessivo su quello che gli sta attorno.
A fare da cornice a Il cuoco dell’Alcyon alcune riflessioni legate alle problematiche della società odierna, dal rapporto quasi insano con la tecnologia ai problemi legati al mondo del lavoro, elementi che rendono il romanzo estremamente attuale e veritiero.
Approfondimento
La caratteristica principale dei libri di Camilleri resta la lingua in cui vengono scritti: un siciliano ricercato capace di far comprendere a tutti quello che viene raccontato creando comunque un’aura di mistero attorno ad alcune parole che risultano inafferrabili (non a caso è stato creato un utilissimo dizionario camilleriano/italiano da consultare per ogni dubbio!). Il gergo e la figura stessa di Montalbano, commissario dalla lingua tagliente e dai giudizi pungenti, rendono il romanzo piacevole da leggere e capace di strappare più di un sorriso, proprio per i toni senza troppe cerimonie di Montalbano.
Montalbano inoltre sembra avere un rapporto di amore e odio con la tecnologia, avvalorato dal fatto che la macchina lo lascia spesso a piedi: “volemo diri meglio che l’uomo è sì sempre libbiro ma di una libbirtà condizionata dipimenti dalla volontà delle così di cui oramà non può cchiù fari a meno”. Questo tipo di pensieri permettono un ragionamento che esula dalla storia principale, ma che rende Il cuoco dell’Alcyon estremamente attuale e profondo.
Un’altra particolarità del libro è la struttura del racconto, diversa dai precedenti perché più intricata e complessa. Andrea Camilleri stesso spiega il motivo: la storia è stata pensata e sviluppata circa 10 anni fa come soggetto per un film italo-americano e risente quindi del taglio cinematografico. Nonostante questa particolarità resta un romanzo intrigante e misterioso, in perfetto stile Montalbano.
Alice Chiesurin