Autore: Lena Muchina
Pubblicato da Mondadori - 2013
Pagine: 351 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Ingrandimenti
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Il Diario di Lena comincia all'inizio della guerra, quando i nazisti invadono il territorio sovietico costringendola a lavorare per il governo. Nonostante le privazioni e i dolori della guerra non rinuncia a guardare al futuro come una qualunque ragazza di 16 anni.
Lena è una ragazzina di 16 anni che vive a Leningrado, e come tutti i ragazzi della sua età i suoi unici pensieri riguardano gli esami finali, le vacanze estive e i primi amori… ma poi arriva la guerra, la Germania invade L’Unione Sovietica e com’è inevitabile la sua vita cambia, si ritrova dapprima a lavorare per la costruzione delle trincee e poi come infermiera in un ospedale.
Le pagine del suo diario sono un resoconto dettagliato delle sue giornate bollettini di guerra compresi…vediamo proprio il cambiamento di registro e di contenuti, la spensieratezza delle prime pagine lascia il posto alla descrizione della lotta per la sopravvivenza, e la preoccupazione per la sua salute e quella dei suoi cari, che purtroppo perderà durante il lungo inverno, alla guerra infatti si aggiunge il gelo dell’inverno russo e il quadro che si dipinge non è affatto roseo, una situazione di privazioni assolute in cui il cibo diventa un’ossessione oltre alla mancanza d’acqua ed elettricità.
Le giornate sono cadenzate da attacchi di artiglieria e allarmi aerei che durano ore, ore trascorse in rifugi spesso stracolmi, ma nonostante questo Lena non perderà la fiducia e la speranza che un giorno le cose cambino. Ciò che le permette di andare avanti è l’attesa dell’evacuazione, la speranza di ricominciare la vita altrove e di sentirsi nuovamente amata e accolta nel calore di una famiglia.
Questo libro è senza ombra di dubbio una testimonianza storica dell’orrore di una guerra, ed è stato per me una lettura molto interessante, sono rimasta colpita dal fatto che nonostante tutto ciò che ha vissuto il popolo russo, non ha perso l’umanità, e il senso di fratellanza tipico dell’ideologia comunista. La lettura di Il diario di Lena è stata piacevolmente scorrevole ma anche ricca di riflessioni, perché ovviamente leggere la devastazione della guerra dal racconto di chi l’ha vissuta è molto diverso dallo studiare la stessa guerra sui libri di storia, per questo credo che questo libro mi resterà dentro… la storia di Lena con la sua forza d’animo e il suo coraggio di affrontare la vita nonostante tutto… mi accompagnerà per molto tempo!
Ringrazio Il sito Leggere a Colori e la Casa Editrice Mondadori per avermi dato l’opportunità di leggere questo romanzo di Lena Muchina così intenso e commuovente.
Ada Passariello