
Autore: Paul Cooper
Pubblicato da Longanesi - Maggio 2016
Pagine: 382 - Genere: Romanzo storico
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: La Gaja scienza

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Asanka è il poeta di corte di Ponnaruwa, passa le sue giornate scrivendo versi poetici per i Sovrani del regno. È sposato ma il suo amore è solo per Sarasi, una serva di corte, alla quale insegna a scri-vere durante il tempo libero. Le giornate scorrono tranquille fino a quando il regno viene invaso dal violento Magha il Kaliga, che decide di risparmiare la vita del maestro Asanka ma solo a una condizione…

Puoi erigere un recinto intorno al paese, ma non puoi erigere un recinto davanti alla bocca.
Proverbio singalese
Sri Lanka, XIII secolo. Gli abitanti di Ponnaruwa vivono pacificamente, guidati da un Re saggio e da una Regina molto amata. Le giornate trascorrono serene e Asanka, poeta di corte, le passa scrivendo poemi, studiando e insegnando a scrivere alla donna di cui è innamorato, Sarasi, che non è la moglie, bensì una bellissima serva di corte.
La pace dura poco. Infatti Magha il Kaliga invade con il suo esercito Ponnaruwa, portando ovunque crimini, morte e devastazione. Sono pochissime le persone che saranno risparmiate, e tra questi proprio Asanka, a una sola condizione però: essendo il poeta di corte, dovrà tradurre nella lingua locale lo Shishupala Vadha, poema molto amato dal tiranno che, facendolo tradurre, intende imporlo a tutta la popolazione, così che tutti ne vengano a conoscenza e lo facciano proprio. Magha è convinto che messi a conoscenza del contenuto del poema, tutti saranno sottomessi a lui e ne riconosceranno finalmente il potere. La vita di Asanka è dunque appesa a un filo: la sua coscienza è combattuta tra la paura di morire e il voler fare qualcosa per il suo popolo. Il poeta accetta così l’ingrato compito e, senza quasi pensarci, inserisce nel testo modifiche atte a screditare e deridere l’invasore, fomentando nella gente il desiderio di ribellione finalizzato a ritrovare la libertà perduta.
Il fiume nero è un libro storico, epico, che in alcuni punti si tinge di giallo. Narra di libertà e coraggio in un periodo in cui esprimere le proprie idee e mettersi contro il Re spesso voleva dire andare incontro alla morte. È scritto bene e in modo pulito e accattivante. È il romanzo di esordio di Paul Cooper e bisogna dargli atto che riesce perfettamente a trasportarci nel clima esotico del tempo.
Affezionarsi ai protagonisti è facile; sembra di riuscire a sentire i loro tormenti, le loro paure, il loro amore, il loro desiderio di ribellarsi per ottenere quanto loro tolto ingiustamente. Una volta iniziato a leggere Il fiume nero, sarà difficile appoggiarlo sul comodino per fare altro.
Approfondimento
Il poeta Asanka non è un coraggioso, è anzi convinto di essere un codardo perché a differenza del Re e della Regina spodestati, di Sarasi, di tanti abitanti di Ponnaruwa, non si ribella fisicamente a Magha il Kaliga, eppure pur non rendendosene conto fa molto di più. Le sue modifiche al Vadha tengono viva la speranza del popolo di poter cacciare il Sovrano invasore. Si formano gruppi di ascolto del poema che ben presto diventano focolai di insurrezione contro Magha.
Ne Il fiume nero è chiara una grande verità: il potere della cultura e delle parole è più potente di qualsiasi esercito. La parola arriva ovunque ed è in grado di resistere nel tempo. Dietro a chi cercherà di imporre le proprie idee con le armi e la violenza, ci sarà sempre qualcuno che cercherà di spodestarlo con la forza delle parole piene di saggezza. Così era nel XIII secolo e così sarà sempre.