
Autore: Giuseppe Conte
Pubblicato da Longanesi - 2013
Pagine: 443 - Genere: Fantascienza, Thriller
Formato disponibile: Brossura
Collana: La Gaja scienza

📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📗 eBook su ibs.it
✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
Mentre migliaia di meduse dal comportamento innaturale si radunano intorno alla più grande nave da crociera del mondo, a pochi passi, sulla spiaggia di Nizza viene trovato il cadavere di una giovane donna. Le indagini sull'omicidio, a cui si aggiungerà quello di una seconda donna ritrovata nello stesso luogo, si intrecciano con quelle del giovane giornalista Nyamé e della sua nuova amica, Isal, che puntano in direzione ben diversa. Il mistero ruota intorno alle meduse, alla supernave Sirena e al suo oscuro padrone. Svelarlo non sarà facile, e la soluzione finale rivelerà verità non proprio gradevoli.

Leggendo Il male veniva dal mare ho provato un senso di déjà-vu, non tanto perché la storia mi ricordasse qualcosa che avevo già letto, ma piuttosto perché si inserisce in un filone che ho sempre amato molto, quello dove la distruttività innata dell’uomo di trova a confronto con la vendetta della natura. Il male veniva dal mare ci racconta proprio una di queste storie, creature che convivono con noi da tempi immemorabili, arrivando anche ad ammirarci, diventano nostre nemiche a causa del comportamento irresponsabile nei confronti dell’habitat che gli offre la vita: il mare. Il male veniva dal mare, volendo minimizzare al massimo, è tutto costruito intorno a una semplice storia: super meduse che, stanche di subire gli effetti nefasti delle nostre azioni, passano al contrattacco con tragiche conseguenze per la nostra specie. Il racconto principale si intreccia con le storie di personaggi fortemente caratterizzati, quasi caricaturali in alcuni casi.
Il commissario ossessionato dal rancore verso gli “uomini che odiano le donne”, che sfoga la sua frustrazione nel cibo; il “cattivo”, che più cattivo non si può, quasi vittima di se stesso; il vagabondo che vive sulla spiaggia, apparentemente pazzo, ma forse il più saggio; il capitano dongiovanni, con la sua etica personale, così affascinante e al tempo stesso disturbante; la giovane figlia di papà che come tutte le figlie di papà manifesta con forza la sua ribellione, e finirà per incontrare una sorta di nemesi; il giornalista Nyamé, che l’autore usa come protagonista principale, filo conduttore di tutta la storia, che porta su di sé il peso del passato… Tutti i personaggi principali traggono forza da qualche lato oscuro della loro umanità, e questo me li rende cari. Persino ai personaggi secondari è dedicato spazio sufficiente per farceli amici. Questo è forse l’aspetto migliore di Il male veniva dal mare, la definizione dei personaggi, la loro storia personale, l’analisi delle loro anime. Anche il loro essere in alcuni casi “sopra le righe” è coerente e non disturba.
C’è sempre un messaggio. Sullo sfondo di tutto il tema è quello del confronto dell’uomo con il pianeta. La punizione ci arriva in questo caso dalle meduse, ma il messaggio che il romanzo ci manda è forte e chiaro: stiamo sbagliando qualcosa, dovremmo trovare un modo di vivere senza devastare il mondo in cui abbiamo avuto la fortuna di nascere. Per il resto, Il male veniva dal mare si legge rapidamente, nonostante le oltre 400 pagine della sua estensione. Scorre con un ritmo che non è proprio incalzante, ma abbastanza da spingere ad andare avanti con la lettura in cerca del prossimo evento nella storia. Mentre il tema ecologico si sviluppa in secondo piano, in maniera pervasiva, quello del thriller è la portante principale. Si parte dalla scoperta di due donne uccise e ritrovate cadaveri sulla spiaggia, con inquietanti somiglianze sia nell’aspetto che nelle condizioni del corpo, e si prosegue con il mistero delle meduse luminose che infestano le coste. Altri misteri si aggiungono durante il racconto, per essere a suo tempo svelati, fino al chiarimento completo di ogni dettaglio. Il finale, e mi viene da dire “ovviamente”, lascia nel lettore una sensazione di disagio. Non siamo di fronte al perfetto finale rosa cui siamo spesso abituati. Ma questo è nella storia e nelle intenzioni dell’autore, e a me va bene così. In sintesi, Il male veniva dal mare é un buon libro, che vale il tempo speso per leggerlo, che potrà essere ancora più gradito dagli appassionati del genere.
Mario Pacchiarotti