Autore: Hill Joe, Stephen King
Pubblicato da Sperling & Kupfer - 2013
Pagine: 60 - Genere: Horror
Formato disponibile: eBook
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Becky rimane incinta all’età di 19 anni .I genitori la fanno accompagnare dal fratello Cal, fuori città ,per partorire e salvaguardare l’onore .Su una vecchia Mazda diretti nel West Coast decidono di visitare Rowell e di percorrere la Route 400 .Ad un certo punto,avendo i finestrini abbassati odono provenire da una zona di fittissima erba alta delle voci ben distinte di una donna ed un bambino che chiedono aiuto e in sottofondo risate dal suono satanico. Per questo motivo si prestano al soccorso. Si inoltrano nell’erba alta e si perdono a vicenda in quanto troppo confuso l’orientamento e la provenienza dei rumori. Cal trova il bambino Tobin,che lo guida verso una pietra vulcanica di quarzo brunito dalle proprietà magiche,la quale,come una sfera di cristallo,svelerà dove si trova Becky,ad un prezzo però molto caro …
3 luglio 1947 vi ricorda qualcosa? Aiutino: Nuovo Messico,BUUUM! Suono onomatopeico per indicare un urto violento. Nelle vicinanze della contea di Rowell si schiantò un pallone sonda appartenente alla United States Air Force. Questa fu la versione ufficiale, ma gli appassionati di ufologia raccolsero resti, li analizzarono e trassero altre conclusioni: schianto di un Ufo. Da li la fantasia non ebbe limiti e il luogo diventò pellegrinaggio di interessati ed esperti di forme aliene alla ricerca di reperti straordinari. Trovarono pezzi di gomma, stagnola, carta piuttosto robusta, asticelle di legno e un filo di nylon (credo sia questo il menzionato Gomitolo di Spago più grande del Mondo) appartenenti ai resti di un oggetto di provenienza ignota,dicono,su che basi non si sa.
Con questa premessa mi vien spontaneo dire che la scelta nel citare Rowell come tappa del viaggio dei due fratelli DeMuth prima del parto,non sia del tutto casuale. Anzi che sia proprio questo il cardine del racconto: che siano attratti da Unidentified Flying Object ed auspichino ,per sfuggire dalla monotonia del New Hampshire, a conoscere mondi lontani,creature diverse da noi umani,magari degli ET, che gentilmente chiedano solamente “telefono,casa!”? Forse anche sì se ci fosse Spielberg alla regia, ma lo scrittore è un certo King, Stephen King, e non è proprio un umorista. Mi sembra abbia scritto romanzi fantasy ma con un sottile horror da sottofondo per cui l’incontro non sarà con alieni verdognoli dalla testa mastodontica e occhioni azzurri, ma con creature dall’aspetto umano, malefiche, antropofagi che si nascondono nella fitta radura erbosa e che con suoni di grida strazianti, pietre “filosofali” di origine ignota e risa dal suono demoniaco, conducono in un mondo terrificante,squallido, da thriller, individui ingenui.
Sarà perché questo genere di romanzi non mi piace, sarà perché la traduzione non è del tutto magistrale e scorrevole, sarà sarà quel che sarà, ma Nell’erba alta di Stephen King e Joe Hill mi ha un po’ schifato e annoiato. Punto uno: schifato perché…mangiatori d’erba, braccia monche, parto che non riesco a comprendere se fosse più o meno un aborto spontaneo, per poi concludersi nella scena,n on so se posso svelarla, di ingurgitare carne umana di bimbo, beh mi sembra troppo scabroso. Punto due: annoiato perché … non mi ha intrattenuto, non mi ha coinvolto e poi la fine, che finale a sorpresa (lo dico con ironia eh!). Arrivano i Merry Pranksters, chissà perché. Me li vedo parcheggiare il loro Furthur bus decorato con graffiti di immagini psichedeliche,carichi di marijuana e quant’altro,che si offrono di prestar soccorso ad un bambino ed una donna in onore del Pace & Love ed invece … suspense … il ciclo di sfortunati incontri ed eventi si riproporrà.