
Autore: Francesco Abate
Pubblicato da Einaudi - Ottobre 2023
Pagine: 312 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Stile libero big
ISBN: 9788806259556
ASIN: B0CK8T7FTR

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L’opportunità di vivere senza pregiudizio alcuno. Di dimostrare a sé stessa, e di conseguenza alla nostra città che ancora la guarda con sospetto, che Clara Simon è davvero animata da uno spirito di pura rettitudine. Che non bada se a essere vittima della cattiva giustizia sia un figlio della nobiltà che tanto la detesta o un figlio del popolo.

Un noir straordinario fitto fitto e coinvolgente che ti conduce per mano fino all’epilogo sorprendendoti con un finale inaspettato.
Il misfatto della tonnara è un romanzo piacevolmente architettato dove troviamo rappresentate diverse tematiche: indipendenza femminile, carisma giornalistico, amori clandestini, nobiltà impoverita, problematiche elettorali e ultima, ma non meno importante, la storia del tentato omicidio di una maestra conosciuta per la partecipazione attiva alle manifestazioni in onore del suffragio universale. Il tutto ambientato in una Cagliari ancora restia al cambiamento, ma già liberale.
Siamo dunque arrivati a parteggiare per queste scalmanate? – protestò il questore. – Siamo arrivati a parteggiare per la giustizia, – Pimentel si alzò in piedi e afferrò con entrambe le mani la spalliera della poltrona, imponendo non solo il proprio ruolo ma anche la propria fisicità: altezza e giovane età lo facevano emergere tra i funzionari presenti. A parte Calcaterra, gli altri erano all’apice delle loro carriere, mentre Pimentel aveva davanti a sé una lunga strada, che lo avrebbe potuto portare a ruoli ancor più elevati. – Parteggiare per la giustizia e l’ordine, – si intromise Bacaredda.
La protagonista è la mezzosangue Clara Simon, di madre cinese e di padre capitano di mare. Non da meno troviamo il suo avversario sociale il Conte Roberto Cappai Pinna, Rodolfo Saporito, amante carabiniere, e Ugo Fassberger l’amico fidato. Ma non mancano una miriade di altri personaggi che arricchiscono notevolmente il racconto, come Floriana Lepori, la maestra a capo delle suffragette, Pisano, il caporedattore del giornale l’Unione dove Clara è la prima e unica figura femminile, il famigerato rappresentante dei tumultuosi ascari Stanis Pietro Ledda, figlio di un notaio arricchito, il povero Camillo Cappai accusato ingiustamente e capro espiatorio per il tentato omicidio di Costanza Pes, ma anche la sua amante Pietrina Sciola, e molti altri ancora.
Camillo arrestato per il tentato omicidio è nondimeno che il lontano cugino del conte Roberto, il quale chiederà aiuto alla famosa giornalista d’inchiesta Clara Simon, da poco sbarcata in Sardegna con un lutto sgradevole alle spalle, la morte del padre tanto amato.
Roberto, il famigerato e incorruttibile integralista, si abbassa a supplicare favore a Clara, affermata giornalista, ma anche rivoluzionaria e sostenitrice del comitato Eleonora d’Arborea per difendere il nome e il proprio casato dal linciaggio, sicuro dell’alibi del suo caro Camillo.
Clara dopotutto non potrà fare altro che accettare perché il soggetto, Costanza Pes, è stata assalita ingiustamente e forse il colpevole è a piede libero e lei non può redimersi dal compito morale di aiutare la giustizia oltre che la passione viscerale per la verità più assoluta.
Le prime accuse di Clara ricadranno su Stanis, ma non potrà avanzarle perché saranno mosse innanzitutto dal pregiudizio, lui capobanda degli integralisti, armati di bastoni da passeggio e contrari alle manifestazioni femministe e per giunta maschilisti fino al midollo, non è il vero aggressore.
Lo sapevo! Lo sapevo! Verme schifoso! – esclamò dopo poco toccando con l’indice le prime tre righe del foglio. I due uomini la guardarono sorpresi e speranzosi. – Cosa? – Chi? Clara lesse con voce squillante soffermandosi su ogni parola per dare il giusto peso a quanto certificato dalla nave postale, che Dio l’avesse in gloria. – Si specifica infine che un drappello di tre giovani, assai ben vestiti, tutti armati di bastoni da passeggio e guidati da uno più alto… – O santa Madonna di Pompei! – Stanis! – strillò Ugo. – Stanis… – ripeté pensierosa Clara.
Il caso è realmente intricato e solo sul finire avremo il colpevole, integerrimo e insospettabile.
Una narrazione piacevole che non si può dimenticare, densa ed intensa, dove lo sforzo tutto al femminile di emergere in una ottusa società è ancora ben evidenziato, ma la cui sovranità inizia a farsi strada tracciando confini netti e lodevoli.
Approfondimento
Francesco Abate è un maestro eccelso, nulla si può dire della sua scrittura asciutta, fresca e dirompente. Ad accompagnarla un lessico fluente e ricco che un buon lettore non faticherà ad amare. La scioltezza con cui affronta argomenti gravosi come il femminismo e le diatribe politico cabarettiste è decisiva per non annoiare minimamente.
La storia è così interessante che non si riesce ad abbandonare la lettura, la curiosità è mossa non solo dal caso, ma anche dalla mascherata e volutamente dissimulata storia d’amore fra Clara e Rodolfo. Ci sono quindi tutti i potenziali ingredienti di un libro di successo.
Nausicaa Baldasso