Autore: Zeyn Joukhadar
Pubblicato da Garzanti - Settembre 2019
Pagine: 384 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: eBook, Rilegato
Collana: Narratori Moderni
ISBN: 9788811673965
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La voce di Nour ci narra della guerra in Siria e del suo viaggio di migrazione, una storia che s’intreccia con la leggenda di Rawiya, ambientata secoli prima. Nour attinge al potere salvifico delle avventure di Rawiya per affrontare il suo arduo cammino.
Quando ero piccola e Baba mi raccontava le favole, il buio era sempre gravido di possibilità. Ora mi sembra solo minaccioso, in attesa sotto la pressione di tutte le parole che nessuno vuole dire.
Nour nasce negli Stati Uniti. Dopo la dipartita del padre la sua famiglia decide di ritornare al paese d’origine, la Siria, nonostante le avvisaglie della guerra. Lei ha dodici anni, una vita ancora velata d’ingenuità. Suo padre le manca e con lui le storie che era solito raccontarle. Una di queste, la leggenda di Rawiya, narra le gesta di una ragazza di Ceuta il cui sogno è di diventare apprendista di un celebre cartografo in spedizione per disegnare la carta geografica del mondo. Per farsi assumere si finge un ragazzo. Ha inizio così la sua avventura, fatta d’incontri con creature fantastiche e mitologiche, di amicizie, ma anche di perdite. Questo racconto vibra in Nour come una dolce ossessione che la aiuterà nei momenti più bui. Inconsapevolmente lei attingerà alla forza e alla determinazione di Rawiya, tratti latenti del suo carattere che ancora non riconosce in sé.
La guerra è ovunque. Le bombe scelgono a caso dove posarsi, precipitano e basta, questo il loro compito. E così arriva il giorno in cui un missile sceglie di portarsi via anche la loro casa. Comincia un viaggio fatto di speranza, lontano dalle strade della morte. Con lei la madre, che per vivere disegna mappe, le sorelle Huda – emblema di pacatezza ed equilibrio – e Zahra – figlia ribelle con cui Nour sempre si scontra. A proteggerle c’è Abu Sayeed, amico fraterno di suo padre.
Trattengo il respiro, in attesa del momento in cui la Siria e io ci separeremo, e mi rendo conto che, una volta passato il confine, non ci sarà modo per me di sapere cosa succederà al luogo che chiamavo casa.
Le loro vite incrociano quelle di altre persone, in ogni volto le cicatrici della guerra, le bombe nei cuori, i muri abbattuti dentro e fuori ciascuno. La famiglia a un certo punto dovrà separarsi. Nour e Zahra proseguono il loro viaggio verso la sicura Ceuta da sole, travolte da mille insidie. Lasciate in balia di loro stesse le due sorelle si svelano l’una all’altra come mai prima d’ora. La loro forza è l’essere famiglia senza riserva alcuna. E alla fine insieme troveranno la strada di casa.
Approfondimento
Il paese del sale e delle stelle è un libro profondo. Si parla di legami famigliari e di amicizia, passando attraverso la guerra e la discriminazione, la sopravvivenza e la speranza, toccando tutte le sfere emotive umane concesse.
La scrittura è melodiosa, colorata, poetica, multisensoriale. La sinestesia di Nour ha un ruolo cruciale nel vivificare l’intera narrazione. Le voci per lei sono color foglia di tè e giallo miele, quella del padre assomiglia al caramello e alla corteccia di quercia, la città ha il colore delle uova dipinte, persino consonanti e vocali hanno una loro tonalità. Lo stesso Zeyn Joukhadar è sinestetico e, come Nour, ha origini americane e fatica a comprendere la lingua araba. Peculiarità questa che accompagnerà la protagonista lungo tutto il suo cammino.
Il divario temporale tra la storia di Rawiya e quella di Nour è ampio, ma la geografia dell’una traccia il sentiero dell’altra. E così, nel seguire le avventure di Rawiya, si riscoprono gli stessi luoghi in chiave moderna percorsi da Nour. Questo fluire del passato nel presente contribuisce a dare un forte senso di radicamento all’intera narrazione
Le mappe giocano un ruolo rilevante, sia nella vita di Nour sia in quella di Rawiya. Ogni storia alla fine si rivela essere una mappa. Ben presto Nour comprende però che la mappa non è il territorio. Non tutti i sentieri sono tracciati e bisogna essere sempre pronti a ridipingere i confini di sé stessi.
Forse la storia si limita semplicemente ad andare avanti. Il tempo sale e scende come un polmone che non cessa di respirare. La strada viene e va e soffre con lui. Però le generazioni degli uomini, alcune gentili e alcune crudeli, continuano la loro esistenza sotto le stelle.
Stefania Ferri