Autore: Marta Pastorino
Pubblicato da Mondadori - 2013
Pagine: 185 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Scrittori Italiani E Stranieri
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Anna è incinta e fa da badante a una donna molto anziana. Proprio il giorno in cui essa muore lei mette al mondo il proprio bambino. Decide di lasciarlo all'ospedale per andare a cercare il nipote della sua ex datrice di lavoro, nella speranza che qualcosa la convinca a tenere suo figlio.
Rieccoci con una nuova recensione di uno dei migliori titoli tra le nuove uscite di Mondadori, lettura da loro gentilmente offerta. Oggi vi parliamo di Il primo gesto di Marta Pastorino un romanzo narrato con uno stile di scrittura veloce, come se la protagonista avesse fretta di tirar fuori i pensieri dalla testa. È un resoconto lucido che scaturisce dai contrasti, dalla giovinezza di Anna, la protagonista, e la vecchiaia di Maria.
Anna è una ragazza che lavora come badante per una vecchia signora, le starà accanto fino alla morte. Per restare in tema di contrasti forti, la notte in cui la donna muore, lei mette al mondo il suo bambino che decide di lasciare all’ospedale. Dopo il decesso della datrice di lavoro si ritrova libera, senza sapere cosa fare. Decide di andare a Torino alla ricerca del nipote della signora Maria, l’unica persona di cui l’anziana donna parlasse con emozione. Questo è il momento in cui la protagonista analizza la propria storia per riuscire a trovare se stessa nel presente. Ma il passato è una ferita sempre aperta, una macchia che non lascia scampo a parte la fuga, ed è questo che Anna fa, fugge rimanendo ferma, col suo carattere schivo e silenzioso che in realtà cela l’inquietudine. A poco a poco inizierà a smettere di combattere le guerre altrui, scoprirà di cosa è capace, quali siano i suoi desideri più profondi.
Nella progressione della vita c’è un continuo apprendere, anche a costo del dolore, bisogna vivere nel presente, al centro del nostro essere, per trovare un senso. A Torino trova la persona che cercava. Fa l’istruttore di danza in una scuola alternativa. Anna si iscrive per studiare il carattere di Francesco, vuole capire come avvicinarlo. Intanto viene ospitata da una donna che ha conosciuto in albergo, farà conoscenza col figlio di lei scoprendo di avere uno spiccato istinto materno. È un libro che fa riflettere Il Primo Gesto. Ci costringe a rivivere le nostre ferite proprio come fa la protagonista.
Molto spesso i contrasti che troviamo sul cammino ci spaventano, la paura maschera la loro utilità, ed è proprio questa la perla del libro, senza il buio non potremmo trovare la luce. L’importante non è trovare una strada, ma cercare la via, imparare dal passato senza rimanerne intrappolati e migliorarsi, sempre.
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