
Autore: Lev Tolstoj
Pubblicato da Quodlibet Compagnia Extra - Febbraio 2020
Pagine: 259 - Genere: Classici, Narrativa russa
Formato disponibile: Brossura
Collana: Compagnia Extra
ISBN: 9788822903839

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Come il titolo rimarca, in questo libro, che nasce dall'unione di tre romanzi scritti da Lev Tolstoj in tempi diversi, si narrano le vicende vissute da Nikolen’ka, protagonista e voce narrante del romanzo, durante la sua infanzia, adolescenza e giovinezza.

Nato da una famiglia agiata, Nikolen’ka, ci racconta come passava le sue giornate da bambino, tra le lezioni del suo precettore e la sua personale scoperta del mondo dalla quale nasceranno le idee che saranno alla base della sua personalità futura.
Grazie alla penna osservatrice di Tolstoj, ogni cosa ci viene descritta in maniera dettagliata e magistrale, a tratti ironica, permettendoci quasi di vedere quelle figure che il giovane ritrae sia dal punto di vista fisico che caratteriale, regalandoci quindi uno squarcio attraverso il quale comprendere costumi e usi della Russia del 1800.
Sof’ja Ivanovna era una signorina matura… Aveva quel particolare tipo di corporatura abbondante che si incontra solamente nelle zitelle di bassa statura e formose che portano il busto. Come se tutta la salute premesse verso l’alto con tanta forza da minacciare ad ogni momento di soffocarla. Le sue manine corte e grassocce non potevano ricongiungersi sotto la punta sporgente del corpetto né ella poteva scorgere la punta del corpetto stesso che era attillatissimo.
Le vicende narrate sono sempre accompagnate dai pensieri del giovane Nikolen’ka che possiamo dire costituiscano il fulcro di tutto il racconto. Il ragazzo analizza di continuo tutte impressioni e le idee che gli passano per la testa, di solito con lo scopo di migliorarsi, di elevarsi in modi e sentimenti. Ma la volubilità e la poca voglia di impegnarsi veramente in qualcosa hanno sempre la meglio sui suoi più o meno nobili propositi, che spesso vengono abbandonati sul nascere.
Gli argomenti trattati sono vari, ma vertono principalmente sull’analisi dei rapporti esistenti tra i diversi attori che compaiono nel libro. Il fratello, la madre, la nonna, il padre, il precettore e tanti altri, vengono catturati dallo sguardo non sempre obbiettivo del giovane nobile che giudica modi di fare e sentimenti in base allo stato d’animo del momento. Giudizio che non risparmia a sé stesso, anzi! Per Nikolen’ka è importante osservarsi da dentro e da fuori, a volte rimproverandosi, altre assolvendosi, altre ancora semplicemente cercando di capire il perché del suo modo di fare.
E il lettore, trascinato da questi continui cambi repentini di umore e maniere si trova alla fine del libro, quasi senza accorgersene, trascinato dall’abilità dell’autore nel dipingere il genere umano
Approfondimento
Infanzia Adolescenza Giovinezza poteva essere un libro da cinque stelle per il grande talento di Tolstoj che non credo si possa negare. E invece saranno quattro quelle che assegnerò perché, purtroppo, è un libro che non ha un finale. Le vicende restano in sospeso lasciando al lettore la curiosità di capire quale sarà l’evoluzione del personaggio. Mi ha infastidita questa scelta e quindi sono andata a vedere se esisteva un proseguo. Tolstoj aveva messo in conto la stesura del seguito di Giovinezza, ma purtroppo non ha mai visto la luce.
Sempre attraverso ricerche varie ho capito che questo romanzo è in parte autobiografico, in molti dei comportamenti di Nikolen’ka possiamo ritrovare quelli di Tolstoj stesso, ma la vita del piccolo nobile russo tuttavia ha pochi punti in comune con quella del grande scrittore.
Vorrei però, nonostante io non abbia assegnato il massimo dei voti, suggerirvi di leggere Infanzia, adolescenza, giovinezza. Ci sono delle pagine che sembrano dei quadri da quanto sono scritte bene, e riescono a suscitare emozioni che veramente arrivano al cuore. Voglio finire questa recensione proprio mettendo in primo piano una di esse, poche righe che mi hanno commossa davvero. La madre di Nikolen’ka è morta, al funerale tanta gente si avvicina a fare le condoglianze ai parenti, ma sembra che a nessuno importi davvero della sua morte, a nessuno tranne a lei…
Nel più lontano angolo della sala, quasi nascosta dietro lo sportello aperto del buffet, stava in ginocchio un vecchietta curva e grigia. Giungendo le mani e alzando gli occhi al cielo, costei non piangeva, ma pregava. La sua anima anelava a Dio, essa gli chiedeva di riunirla con colei che amava più di tutto al mondo e sperava fermamente che ciò sarebbe avvenuto presto.
Aira Ria