
Autore: Lawrence Osborne
Pubblicato da Adelphi - Novembre 2023
Pagine: 209 - Genere: Letteratura di viaggio, Narrativa, Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura, eBook
ISBN: 9788845937989
ASIN: B0CN1TBNCW

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Hong Kong: le proteste studentesche infiammano le strade, i ricchi si accingono a riparare all’estero e gli stranieri non sono più visti di buon occhio. Adrian Gyle è un oscuro giornalista inglese di mezza età che vive lì da oltre vent’anni, ma che per la gente del posto continua a essere un gwai-lo, un «fantasma bianco». Tra le sue scarse frequentazioni, l’ex compagno di università Jimmy Tang, un cinico miliardario che sguazza nell’alta società di Hong Kong e che un giorno gli presenta la sua ultima fiamma, una studentessa di buona famiglia coinvolta nei tumulti. Se ingolosisce i paparazzi, la loro relazione preoccupa il clan Tang, tanto per i suoi risvolti politici quanto per il rischio di scandali: e quando la ragazza scomparirà nel nulla, sarà Adrian a condurre un’indagine che, forse, non è mossa solo dal desiderio di scoprire la verità.

La vita è insopportabile non perché è una tragedia ma perché è una storia d’amore.
Adrian Gyle è un oscuro giornalista inglese di messa età che da anni vive il suo esilio volontario a Hong Kong. È un anonimo signor nessuno, che ama le poesie e si arrangia scrivendo articoli più o meno apprezzati su giornali locali, che vanta però la prestigiosa amicizia con Jimmy Tang, rampollo della migliore borghesia cinese, conosciuto ai tempi del college. L’amicizia tra i due, ambigua, melmosa e così inafferrabile, permea l’intero romanzo, diventa il fil rouge che lega luoghi e persone, come un velo sottile che sfuma i contorni e annebbia le menti. E sullo sfondo di una Hong Kong attraversata da disordini, schiacciata da regimi oppressi e intorbidita da gas lacrimogeni, Adrian Gyle, alla ricerca di una disperata verità, si troverà coinvolto in un’indagine sulla scomparsa di una ragazza della borghesia cinese, Rebecca To, amante di Jimmy. Verità o parvenza, indici o suggestioni si accavallano nella mente di Adrian, tanto da mettere in pericolo non solo la sua amicizia con Jimmy ma la sua stessa vita. La storia si sviluppa lenta e inesorabile tra le vie asfittiche di Hong Kong mentre le coscienze, le menti, le vite dei protagonisti si fanno sempre più rarefatte e a questi fantasmi fa da contraltare la figura di Rebecca, seducente, ammaliante, anche lei fantasma tra i fantasmi.
Java Road è un racconto magico e ammaliante, è un viaggio caleidoscopio all’interno di una città misteriosa quanto sfuggente come Hong Kong, ma è anche e soprattutto un vagabondaggio all’interno delle relazionai umane, di ciò che le lega e che le allontana, dei misteri, delle ambiguità e delle rivalse che le circondano. E su tutto la situazione socio-politica di una città, così lontana dai canoni occidentali, così diversa e così inafferrabile, percorsa e ferro e fuoco, dove i torti e le ragioni cambiano schieramento di continuo e non ammettono conciliazioni. È un romanzo pieno di insidie e trabocchetti, di grattacieli altissimi e infime periferie, è un arcipelago di isole dove perdersi è un attimo e trovarsi è mai più.
Approfondimento
Leggere Lawrence Osborne è come partire per un viaggio senza bagaglio, è correre il rischio di perdersi nelle nebbie dei gas lacrimogeni, è correre il rischio di diventare “fantasmi bianchi” ed aggirarsi tra le schiere dei rivoltosi, è partecipare ad una guerriglia senza regole e comunque tornare vivi. È sentire costantemente l’odore della solitudine, sentirsi braccati, stare sempre sulla difensiva, sempre con il rischio di essere rintracciati, senza che nessuno venga mai a cercarci. Osborne conosce la storia e la racconta senza regole, senza sbavature e senza filtri; parla di Adrian ma racconta anche di ognuno di noi, scava nelle debolezze, nei rancori, in ciò che non si può dire, a volte nemmeno a noi stessi e dove per salvarsi la pelle non bastano maschere antigas.
Era divenuto ciò che suo padre aveva sempre voluto che diventasse, mentre io ero divenuto qualcuno che mio padre non sarebbe riuscito a riconoscere. Una conseguenza die nostri destini sempre divergenti.
Romina Celani