
Autore: Ida Amlesù
Pubblicato da Sonzogno - Novembre 2022
Pagine: 328 - Genere: Romanzo storico
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Romanzi
ISBN: 9788845408168
ASIN: B0BK9YYFDV

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Esistono sei strade per la donna che voglia un posto nel mondo, nell’angolo di luce dove brillano gli uomini, anche mediocri, che nascono e spendono il loro denaro e conquistano le glorie in terra e poi muoiono, con la più grande semplicità e senza chiedere niente a nessuno. La prima è la ricchezza, che compra la libertà. La seconda, sposarsi. La terza è l’arte, la quarta diventare badessa. La quinta, vivere nei piaceri, sperando di non finire in rovina. La sesta la insegnò alla Francia una regina: con discrezione, uccidere.

Julie, il romanzo di Ida Amlesù, mette in scena la rocambolesca vita di un personaggio realmente esistito, Julie d’Aubigny, spadaccina incurante, e diva dell’opera, famosa per la voce melodiosa, conosciuta con il secondo nome da sposata di Madame de Maupin.
Siamo in Francia tra la fine del ‘600 e gli inizi del ‘700 tra intrighi di potere e povertà, è la Francia del Re Sole tanto controversa e ammirata, teatro di numerose sceneggiature, tra le strade che brulicano di briganti e le corti lussuose, tra Marsiglia, la terra dei papi e Parigi.
Qui la protagonista cercherà di assumere una fattezza, una personalità, lei incerta e timorosa della verità, abituata alla falsità e al travestimento tenterà di sopravvivere alla sorte avversa per coltivare un sogno.
Julie, la donna dai due volti che si innamora degli uomini senza sdegnare le donne, spregiudicata e ribelle, lei che fuggendo dal suo destino crudele, dall’essere moglie di un mezzo uomo e amante e cortigiana di un conte affabile e meschino, il conte d’Armagnac, conoscerà nella sua corsa all’esistenza solo grandi peripezie, prima sarà la volta di Henri deciso ad aiutarla e sostenerla quanto ad ingannarla e poi il suo amore controverso per la madamigella Madeline per la quale rischierà la forca.
Venivo trattata da prigioniero pericoloso. Nessuno rispondeva alle mie domande, nessuno restava con me più del dovuto. Decisi di mostrarmi docile, gentile. Continuarono a non parlarmi, ma smisero di stare attenti a quello che dicevano fra loro, e io scoprii che eravamo diretti a Orléans, e da lì a Parigi. Mi fecero scendere dal carro. Non mi avevano slegata, avevo ancora la benda sugli occhi. Mi trascinarono per un centinaio di passi, prima di fermarsi. Riconobbi i rumori di una locanda.
La giovane donna “sostando” nei conventi e nelle prigioni vestirà così i panni di un famoso cavaliere mettendo a nudo nello stesso tempo le sue immense fragilità.
Arrivai al quartiere d Madeleine, che avevo visto ormai infinite volte. Era scuro, immerso nell’ombra, nonostante fosse frequentato da commercianti, cittadini rispettabili, carrozze di lusso. E del resto, tutta Marsiglia era buia in confronto a Parigi. Non avevano un sistema di lanterne a illuminare le vie; noi eravamo gli unici in tutta la Francia, e forse nel mondo, ad avere una città che splendeva di luci anche la notte. Scivolai nell’oscurità fino al palazzo. La strada era silenziosa, addormentata. Solo la casa di Madeleine aveva una finestra ancora illuminata.
La storia ricca di descrizioni indiscutibilmente precise, dalle strade di Parigi, ai particolari sul trucco fino agli abiti di scena, a volte risulta noiosa e difficile da seguire, anche se le vicende sono appassionanti.
Sarei morta di stenti, se fossi rimasta lì a lungo. O forse sarebbero stati i colpi delle guardie a finire i miei giorni. Nessuno aveva detto ai miei carcerieri che ero una donna; nessuno gli aveva detto che ero Julie d’Aubigny, figlia di Gaston d’Aubigny, di famiglia decaduta, ma pur sempre nobile. Avevo assistito ai balletti di corte, respirato le fragranze inebrianti e costose dei cortigiani. Avevo guardato il Re negli occhi. Sarei morta in quella prigione, senza che nessuno conoscesse chi ero. Non avrei rivisto Madeleine, mai più.
Il centro di tutto è il desiderio di Julie di emergere, scoprirsi, la sua traballante costruzione, quindi, allaccia l’intera narrazione e fa di lei un personaggio amabile e terreno, ambizioso e triste, coraggioso e debole che non potrà fare altro che rincorrere un futuro incerto scontrandosi con presente e passato.
Ricordavo i processi in place de Grève, i volti grigi delle accusate. Vedova, qualche soldo da parte, accusata di stregoneria, condannata. Adultera, cacciata di casa, ridotta a vendersi per strada, condannata. Monacata a forza, scappata dal convento, ripudiata dalla famiglia, sorpresa al mercato delle Halles, condannata. Per quanto la cercassi, non vedevo un’alternativa.
Con la musica e il canto tutto si può forse dimenticare, tensioni, malumori, improvvise sventure, ma per poco perché il mondo irreale così architettato svanisce presto lasciando pochi scampoli di gioia e profonda amarezza.
Approfondimento
Un’opera densa che strizza l’occhio ai capolavori francesi di Dumas e Hugo, che perlomeno ci prova addentrandosi nella psicologia dell’epoca con uno sforzo storico importante. La lettura è piacevolmente ricamata da un lessico strutturato e da metafore anche divertenti e congeniali, anche nei momenti più ostici in cui non sembra di avanzare con le evoluzioni narrative intrattiene rinfrescando l’umore.
Tra i vantaggi della lettura c’è senz’altro la storia che viene ben documentata, ma la lentezza di alcuni passaggi non garantisce un futuro sicuro al romanzo; Julie è un personaggio congegnato e per questo non sarà facile dimenticarlo anzi così tratteggiato potrebbe sfamare una fiction.
Nausicaa Baldasso