
Autore: Alba de Céspedes
Pubblicato da Mondadori - Maggio 2023
Pagine: 300 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Brossura, Copertina Rigida, eBook
Collana: Oscar moderni
ISBN: 9788804758570
ASIN: B0C37DPJTD

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Adesso, invece, temeva di divenire come certi suoi amici nevrotici, ansiosi. Lui si era sempre sentito perfettamente adattato. Non si curava nemmeno di definire il significato di quella parola: la ripeteva, come ne ripeteva altre – alienazione, angoscia cosmica – che gli amici di Sylvia pronunziavano in tono avvertito, benché ormai se n’erano impadroniti persino i cronisti dei quotidiani.

La bambolona è uno spaccato piacevole del dopo guerra, tra gli amori grotteschi fra benestanti e contadini, tra la ripresa economica vissuta di sfarzi e volontà di rivalsa, tra operette morali di chi si fa strada cercando di essere chi non è attraverso denaro e posizione; è una narrazione appannata e sconsolata di un’epoca volta al termine, una nostalgica rappresentazione dell’Italia degli anni ‘60, un’opera da riscoprire con profonda piacevolezza perché in grado di trascinare il lettore su più riflessioni sociologiche. Alba una scrittrice da recuperare con assoluta attenzione.
I protagonisti principali sono Giulio, un avvocato quarantenne ben avviato negli affari, scapolo e proveniente da una ricca famiglia, un antifascista che vive le relazioni sentimentali come assaggi dedicati ai periodi dell’anno, mentre in estate preferisce frequentare donne dal sapore mediterraneo poco interessate alla moda e più ai vizi della carne, in inverno si accompagna con donne raffinate, colte e snelle che siano capaci di discorrere e partecipare a sfarzose cene o appuntamenti di una certa classe, e Ivana una ragazzetta di diciassette anni, per nulla ingenua, ma prodiga di una furbizia assai spiccata, incontrata per strada, vista da un tabaccaio, notata a una cabina telefonica, una donna che non rientra nel suo ambiente, né tipica della sua famiglia, una giovane del profondo Sud, calabrese, dai fianchi prominenti e ingannevoli. Una figura che amici e famiglia disapproverebbero e che poco facilmente si farà da lui manipolare.
Non bisogna mai arrestarsi, aveva detto Amati: mai volgersi a guardare gli altri, mai lasciarli parlare. Soprattutto, non bisogna mai rimanere soli. Ascolti me: anche mentre lavora, chiami un suo collaboratore, la sua segretaria. Sua moglie, nel peggiore dei casi… E non scriva mai lettere: detti sempre. Altrimenti, a un certo punto, il pensiero se ne va per la tangente, imbocca direzioni vietate, si ferma là dove la sosta è proibita… Il pensiero è il più grande nemico delle azioni: del successo.
Tra le conquiste di Giulio c’è anche Daria, un avvocato, la quale l’ha lasciato qualche giorno prima che lui prendesse la medesima iniziativa, una donna che dopotutto lo comprende meglio di chiunque altra e questa cosa lo irrita molto perché gli viene difficile dirle bugie.
Le bugie sono lo strumento principale che l’avvocato userà inizialmente per farsi accettare dalla famiglia di Ivana composta da un ragioniere padre padrone Rosario Scarapecchia e da una moglie Adelina succube del suocero Ziù Raffaele che poi si scoprirà anch’esso un’ambiguità.
Dunque, è amore? Si domandava: È possibile amare una donna che non ha né la mia educazione né le mie abitudini? Con la quale mi vergognerei di mostrarmi in pubblico, che non oserei presentare non dico in veste di fidanzata, ma nemmeno di conoscente? Non può essere amore. Ma presto tornava a domandarsi: L’amore da quali segni si riconosce? Com’è?
Giulio si trova così proiettato in una Roma anonima e poco piacevole in un quartiere vecchio e povero alle prese con chiacchiere ed una mentalità tradizionale e patriarcale di altri tempi, si trova inguaiato in Ivana e non riesce a dimenticarla un solo giorno. Quando Rosario scopre che dietro Giulio si nasconde un ricco avvocato cercherà di metterlo alla prova distanziando gli incontri con la figlia fino poi quasi a ricattarlo verso una proposta di matrimonio. Giulio così sceglierà fra le gioiellerie di Roma l’anello più prezioso e chiederà la mano di Ivana che in tutte queste occasioni simil romantiche tenterà di evadere dal contatto con il quarantenne. Ivana è un bel bocconcino è appetitosa, è una ossessione e Giulio non sospetta che dietro a questa parvenza di ingenuità si nasconda una trama fittissima che mirerà ai soldi, avremo dunque sull’epilogo un colpo di scena decisamente fastidioso e che ci farà provare pietà per il povero Giulio; un Giulio che inizialmente si fatica ad apprezzare per le scene di nullità e le elucubrazioni sul tempo che passa e che sopravvive abitando le sue giornate accanto a donne di nessun sapore, separate e ancora mantenute dai mariti, trascinate alle feste e alla sopravvivenza da farmaci per il sonno e il dimagrimento.
Invecchio. Ma c’è una sorta di sollievo nel lasciarsi andare, nel consegnarsi alla carne; è una conquista […] Giulio non si sentiva affatto simile al gentiluomo in giubba rossa e cilindro che cavalcava un purosangue sulla scatola del talco; ingrassato, imbolsito s’era accasciato sul pouf dinanzi alla toeletta dove lei avrebbe dovuto sedere, maneggiando i piumini delicati, i batuffoli variopinti, i bastoncini del carminio; e dove Sylvia, in realtà apriva febbrilmente le boccette piene di confetti argentati, di confetti turchini rosa viola: i loro nomi, esprimenti serenità, tranquillità, oblio, si confondevano con quelli delle creme che garantivano giovinezza eterna.
Approfondimento
Tra i personaggi di La bambolona abbiamo una figura che aiuta a dipingere Giulio come un uomo buono e sincero, privo di qualsiasi pregiudizio e obiettivo, Diodato, il domestico, un giovane uomo di natura omosessuale, soprannominato come invertito o pederasta, ricercato dalla polizia e sotto torchio per le uscite serali con i suoi “cugini”. Anche Diodato come Giulio viene raggirato, lui da un uomo ovviamente, affamato di soldi come Ivana e la sua famiglia, che lo lega ad una relazione tossica.
Giulio si dimostra attento a Diodato, apprezzando l’amorevolezza che il domestico dedica alla cura della casa e alla sua persona, fra i due vi è una relazione di amicizia e di comprensione, nel momento in cui Giulio preso dal nervoso accusa Diodato di non essere abbastanza valido si scusa immediatamente, fra i due esiste una reciprocità di pensiero che fa tenerezza e che trasmette messaggi di uguaglianza decisamente avanzati per l’epoca.
Io non generalizzo mai e ho fiducia in Diodato, dichiarò Giulio. […] Grazie. Noi abbiamo un diverso punto di vista professionale: lei deve ricercare il colpevole, io difenderlo […] A sue spese? Anche. Mi permetto di insistere, avvocato. Perché vuol rischiare? Questi anormali possono essere buoni finché si vuole, ma arriva sempre il momento in cui hanno l’acqua alla gola […] Grazie. Per adesso andrò avanti così.
Nausicaa Baldasso