
Autore: Daniel Pennac
Pubblicato da Feltrinelli - Gennaio 2020
Pagine: 153 - Genere: Fantasy
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: I narratori
ISBN: 9788807033742

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Louis aveva fatto una domanda interessante: Sappiamo davvero quando comincia una sogno?
«il tuo, per esempio,» mi chiese,«secondo te quando è cominciato?»

Questo libro, incentrato sui sogni e sui meccanismi che si innescano nelle persone al loro risveglio, comincia proprio con un sogno del piccolo Daniel che, come accade sempre quando si ha a che fare con il regno dell’onirico, si trova catapultato in un mondo diverso dal suo, in un luogo dove non si trova realmente, in una situazione di pericolo di cui lui stesso è l’artefice. Al suo risveglio capisce di essersi immaginato tutto e risale al momento in cui il sogno è iniziato. Da quel giorno, prende a scrivere su un quadernetto, appena alzatosi dal letto, tutto ciò che ricorda dei suoi sogni che poi trasforma e utilizza più di una volta per dar vita ai suoi romanzi. Dopo aver raccontato alcuni episodi della sua infanzia (che non si capisce se siano da ricollegare o no alla realtà vissuta dallo scrittore se non alla fine del romanzo), in particolar modo si dilunga su una gita fatta con i suoi genitori e con un suo amico di nome Louis, il racconto viene catapultato nel futuro dove il protagonista, sempre in compagnia del suo amico, si ritrova nella stessa ambientazione del sogno di allora, nella stessa città stavolta sommersa dalle acque della diga che avevano visitato durante la gita citata. Anche questa avventura si rivelerà non essere reale e Daniel, ormai conscio di non capire più quando la fantasia s’infiltra nel suo essere cosciente si mette nei panni del grande Federico Fellini, che vede come il più grande sognatore dell’universo
Federico Fellini era morto perché non poteva più sognare.
Per rendere omaggio al grande registra cerca allora di ricostruire tramite uno spettacolo teatrale il mondo da lui creato
Trascinato dall’entusiasmo quell’estate ho deciso per parte mia di rendere omaggio a Federico Fellini. Avevo passato l’infanzia sotto un suo sogno, avevo passato il resto della giovinezza ad aspettare l’uscita dei suoi film, avevo passato il resto della vita a rivederli senza mai stancarmene.
Quell’uomo era stato per me più prezioso di una famiglia, dovevo ringraziarlo prima di andarmene anch’io al creatore.
Ma, indovinate un po’? Tutto ciò che fa non è nient’altro che un sogno, l’ennesimo. Riuscirà ad uscire da questa ragnatela di fantasie che s intrecciano l’una con l’altra?
Approfondimento
Ho trovato questo libro un po’ complicato e in parte confuso. La trama di per se non mi ha convinta. Alla fine tutto ruota intorno all’idea del sognare, tanto che, anche ciò che pareva essere il risveglio del protagonista durante il racconto alla fine si capirà essere anch’esso un sogno. Indubbia la grande ammirazione dello scrittore per Federico Fellini (ogni capitolo del libro inizia con una frase da lui detta o scritta), di cui cita opere, vita e lo stretto legame esistente tra il regista e i suoi personaggi.
Fellini era un uomo popolato.
La maggior parte dei suoi personaggi lo abitavano prima ancora che girasse i suoi film. Li sognava e li disegnava sul ‘libro dei sogni’, oppure li immaginava e ne faceva uno schizzo sull’angolo di una tovaglia…..quella figura uscita dalla sua testa, lui poi la cercava nella vita vera per farne un personaggio.
Bella anche l’idea dello scrittore di raccogliere in un quaderno la propria attività onirica che così facendo non viene sprecata ma utilizzata come spunto per il proprio lavoro (esattamente come faceva il grande Federico Fellini che faceva rivivere nei suoi film molte delle cose che il suo inconscio gli dettava durante il riposo).
Pare che lo stesso Pennac, in veste di professore, si sia avvalso più volte di questa ‘tecnica per creare romanzi’ per aiutare i suoi alunni più restii a raccontarsi e a raccontare a tirar fuori quelle storie insite in ciascuno di noi che, di solito, sottovalutiamo o releghiamo in qualche parte remota della nostra mente non conoscendo il potenziale che potrebbero avere se, una mano abile nello scriverle, riuscisse a metterle su carta. E lui, Daniel Pennac, quest’abilità ce l’ha di sicuro e in questo romanzo, a parer mio, è senza dubbio la sua scrittura la carta vincente di tutto il libro.