Pubblicato da Elliot - Giugno 2015
Pagine: 331 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Scatti
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Un romanzo tutto al femminile in cui si incrociano e si incontrano le storie di due donne, madre e figlia. Due donne forti ma allo stesso tempo fragili e fuggitive. È un romanzo pieno di rammarico, di non detto e di non vissuto che si divide tra l'Irlanda, l'America e l'Inghilterra.
Dilly Macready è una donna forte, che deve però affrontare la paura del dolore e della morte, per un “fuoco di Sant’Antonio” e ciò che nasconde (un tumore alle ovaie). Dilly deve partire per accertamenti, deve lasciare la sua amata casa in cui ha investito tempo e i suoi anni migliori.
Nel corso del viaggio e del tempo trascorso in ospedale, Dilly ripercorre la sua vita attraverso i ricordi, svelando al lettore la sua avventura americana a New York, dove conobbe il suo primo (e forse unico) amore: Gabriel. La loro storia d’amore fu breve e travagliata a causa delle malelingue di alcune “amiche” che le fecero credere che lui l’avesse tradita, mentre era soltanto malato, in coma, a causa di un incidente. Delusa da questo amore e dalla notizia della morte del fratello, Dilly decide di tornare in patria. Il ritorno in Irlanda non è facile, ormai abituata come era a uno stile di vita forse più libero.
Poco dopo il ritorno, durante una festa da ballo, Dilly conosce il suo futuro marito: Cornelius. Dai racconti frastagliati che si ritrovano ne La luce della sera si evince che la vita matrimoniale tra di loro non sia stata priva di tribolazioni, soprattutto a causa dei vizi di Con: l’alcool e le corse di cavalli.
Venticinque anni e due figli (Eleanora e Therence) dopo, Dilly si ritrova a combattere con i ricordi durante la sua permanenza ospedaliera, mentre attende speranzosa la visita della figlia Eleanora. È soprattutto il complicato rapporto con i due figli che la tormenta. Dilly è particolarmente in pena per quello con la figlia Eleanora, che si è incrinato in seguito all’incontro con Hermann, l’uomo che poi diventerà il marito della figlia. Ha una brutta influenza su di lei, e la allontana dai suoi cari. Allo stesso tempo, però, forse senza neanche rendersene conto, è proprio grazie al suo dono di una tessera della biblioteca che in Eleanora nasce l’amore per la letteratura, che la porterà prima a leggere e poi anche a scrivere il suo primo romanzo, che scandalizzerà l’opinione pubblica e porterà alla crisi matrimoniale. Hermann, infatti, non prenderà bene questa dichiarazione di autonomia da parte di Eleanora e tra i due nascerà una forte crisi che sfocerà nella separazione, a cui seguiranno per Eleanore anni di vita libertina e nuovi romanzi che non verranno apprezzati dai vecchi concittadini.
Finalmente in ospedale arriva il giorno dell’incontro tra le due donne. Ma è un incontro fugace, in cui ancora una volta prevale il non detto. Eleanora va via di fretta, lasciando però inavvertitamente il suo diario, che la madre leggerà. Nonostante la durezza di quelle parole, la madre vorrebbe tornare un’ultima volta a casa per cambiare il testamento, ma il figlio avrà la meglio. Su tutto.
Dopo una parte iniziale che risulta più ricca di ricordi e fluente, La luce della sera diventa più prolisso e frastagliato, talvolta difficile da seguire a causa dei salti da un personaggio all’altro e da una storia all’altra, fino ad arrivare al punto in cui è come se perdesse la forma, divenendo quasi un flusso di coscienza joyciano, soprattutto nelle lettere di Dilly ad Eleanora.
Approfondimento
Da un’intervista dell’autrice è emerso che questo libro è fortemente autobiografico: “Mia madre mi scriveva tutti i giorni, pur essendo contraria alla scrittura, perché si vergognava che scrivessi in modo diretto del mio paese, della mia gente, di me stessa. O meglio, era emotivamente divisa nei miei confronti, perché da un lato si vergognava, ma dall’altro era orgogliosa della notorietà che avevo raggiunto”.
Dilly Macready, dunque, risulta essere l’alter-ego della madre di Edna O’Brien, che nelle lettere la rimprovera per la sua indipendenza e libertà pur avendola cercata lei stessa, a suo tempo, quando partì per l’Americhe, giovane e sola, ma fiduciosa rispetto al proprio futuro. Futuro che però poi è risultato essere duro e pieno di intoppi.
Francesca Biagi
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