Autore: Laura Fernández
Pubblicato da Solferino - Novembre 2022
Pagine: 576 - Genere: Narrativa, Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura, eBook
ISBN: 9788828210931
ASIN: B0BLT1QXQS
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A Kimberly Clark Weymouth nevica sempre e fa sempre freddo. Sarebbe un trascurabile puntino sulla mappa se non fosse stato per l'eccentrica scrittrice Louise Feldman, che ha consegnato fama duratura a questa cittadina dal clima ostile scegliendola per ambientare il suo classico per ragazzi "La signora Potter non è esattamente Santa Claus". I suoi avidi lettori ne affollano le vie a caccia di emozioni: per accontentarli Randal Peltzer ha aperto un negozio di souvenir, trasformando l'ossessione per la signora Potter in un business molto redditizio. Ma cosa accadrebbe se Billy, suo figlio, stufo di un destino che non ha scelto, decidesse di chiudere e trasferirsi altrove? Kimberly Clark Weymouth riuscirebbe a smettere di essere il posto che è sempre stato per diventare qualcos'altro?
Kimberly Clark Weymouth era inquieta quanto assai rancorosa. E aveva bisogno di attenzioni. Come una tipa triste e solitaria che si arrabbiava spesso, anzi era sempre arrabbiata, una tipa che urlava e rompeva i piatti, che batteva i pugni sul tavolo, tavolo a cui sedeva l’intera cittadinanza, ma che, in realtà, voleva solo un po’ di attenzione ed era quel negozio inquietante (LA SIGNORA POTTER È STATA QUI) a dargliela e a nessuno sarebbe saltato in mente, perciò, di portarglielo via.
Kimberly Clark Weymouth non è di certo una cittadina affascinante, né dal clima mite, né tantomeno dove accadono fatti eclatanti; è eternamente afflitta da gelide bufere e tanta tanta neve, da ricoprire per tutto l’anno l’intera estensione della città. Né può dirsi che i suoi cittadini si distinguano per coraggio o gesta eroiche… a Kimberly Clark Weymouth non accade mai nulla… nevica soltanto. Ma nonostante il suo clima gelido, deve la sua fama alla scrittrice Louise Feldman, perché è qui che ha ambientato il classico per bambini La signora Potter non è esattamente Babbo Natale, e così ogni giorno, la città accoglie folle di lettori dell’eccentrica scrittrice e vive e ruota attorno a lei, soprattutto Randal Peltzer, proprietario di un negozio di souvenir di successo. Ma cosa succede se, stufo della signora Potter e di una vita che non ha scelto, Billy, il figlio di Randal, decide di chiudere il negozio per trasferirsi in un’altra città? La notizia, o meglio il pettegolezzo, della possibile chiusura del famigerato negozio di souvenir vola di bocca in bocca e scuote e ribalta il microcosmo perfetto di Kimberly Clark Weymouth, scoperchia un vaso di Pandora dove vengono a galla intrighi, misteri, sogni inconfessabili, ricordi, frammenti di vita, mancanze e ritorni che, come cerchi nell’acqua, si inseguono e si scontrano aprendo sulla cittadina e sui suoi abitanti infiniti mondi ed infinite possibilità.
Lo sguardo del lettore si dilata, si confonde, si mescola a milioni di mondi possibili, a sentimenti nuovi e vecchi, e neve e sole finiscono per fondersi insieme. Ma è anche un romanzo di mancanze, di vite che si rincorrono e si disperdono, di madri assenti che lasciano ferite profondissime ed insanabili.
La signora Potter non è esattamente Santa Claus è un romanzo indefinibile, sorprendente, innovativo e originale nello stile che spiazza e confonde; è il ritmo serrato di un microcosmo che vive e respira tra le pagine del libro ed è come se il lettore osservasse la vita che si anima in una sfera di cristallo, restando senza fiato
Approfondimento
Con una prosa esuberante ed immaginifica, Laura Fernández conduce il lettore nella quotidianità di una improbabile città perennemente coperta di neve, ma dentro questo microcosmo irreale ed evanescente, si nasconde una dolorosa storia sulla maternità e le sue assenze, su quanto l’arte e le sue creazioni possano essere rifugio ed isolamento, su quanto la solitudine possa nascondere in realtà l’incomprensione. La signora Potter non è esattamente Babbo Natale dissolve la storia per replicarla infinite volte, capovolge l’idea che le esistenze possano essere uniche, per trasformarle in miriadi di possibilità, per dissolverle in infiniti mondi possibili.
Aveva creduto di vivere nel posto più bello del mondo, un posto dove poteva essere sempre Natale perché, del resto, c’era neve dappertutto. Un posto dove, volendo, si poteva fingere che ogni giorno fosse quello in cui Santa Claus, o la signora Potter, avrebbero lasciato i regali sotto l’albero.
Romina Celani