
Autore: Alessandro D'Avenia
Pubblicato da Mondadori - Novembre 2020
Pagine: 348 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Copertina Rigida, eBook
Collana: Scrittori italiani e stranieri
ISBN: 9788804734246

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Qual è il miglior modo per affermare la propria esistenza? Diffondere l’amore nelle anime intorno a noi, cercare di svincolarci dalle catene che ci impone la società e trovare la libertà di mostrarci per quello che siamo. Questo è quello che fa e insegna a fare il professore protagonista di questa storia.

Gli risparmiamo tutte le fatiche e le sofferenze perché abbiamo paura di soffrire noi, ma per consentire loro di crescere bisogna perderli.
Omero Romeo, insegnante di scienze delle superiori, scopre un nuovo modo di vivere e conoscere il mondo. Trovatosi in un periodo di smarrimento dovuto alla scoperta della malattia che lo ha reso cieco, capisce che la sua vita non è finita e decide di riprendere il lavoro di insegnante dopo un’astinenza durata anni. Accetta un incarico in una classe qualificata come “difficile”, composta da dieci ragazzi, nell’anno della tanto agognata maturità: dieci ragazzi con dieci storie diverse. Dieci giovani con dieci modi di vivere differenti e con dieci modi distanti di comunicare il loro disagio.
Omero, nel corso dei mesi, scoprirà la storia di ognuno di loro utilizzando un approccio innovativo che andrà a mettere in crisi il tradizionale metodo di fare lezione. L’appello non sarà più un momento di ripetizione di nomi e numeri ma un momento per conoscersi e aprirsi all’altro. Un momento in cui la classe non è più un ammasso di persone ma un team di esploratori della vita. Le lezioni non saranno più una mera ripetizione di nozioni ma una ricerca attiva da parte degli alunni che impareranno a conoscere le leggi della fisica e della chimica attraverso le loro esperienze quotidiane. Ma piacerà proprio a tutti questo suo straordinario modo di svolgere le lezioni?
Nel corso della lettura di L’appello impareremo a conoscere il professore sbirciando alcuni avvenimenti del suo passato, centrali per capire come l’amato insegnante sia riuscito a non abbandonarsi al dolore per la perdita della vista. Il fulcro centrale per vivere bene non è avere tutto ma trasmettere amore al prossimo, farlo sentire ascoltato e mai abbandonato. Oggigiorno la figura del docente è sottovalutata, ma ricordiamoci che dietro ad una lezione c’è una preparazione didattica costante e un lungo percorso di conoscenza del proprio sé che non si limita esclusivamente all’ambiente scolastico. Solo imparando ad ascoltarsi e ad ascoltare si potrà trasmettere la propria conoscenza all’altro.
L’appello è un libro che regala diversi punti di vista e di riflessione. A tratti può risultare una lettura semplice e con un ritmo incalzante ma è una narrazione che richiede tempo e riflessione. Ogni episodio raccontato può avere un miliardo di considerazioni dietro. Ha diverse sfumature che rendono la lettura piacevole e non monotona: narrazione, riflessione filosofica, scetticismo, ironia e sarcasmo si fondono per rendere la lettura avvincente. Gli intermezzi dedicati al “Diario del professore cieco” aiutano i lettori a riflettere sulle questioni che l’autore ritiene rilevanti. È un libro che potrebbe essere apprezzato da lettori di diverse fasce d’età, in particolar modo dai giovani che molto spesso hanno a che fare con insegnanti “senza anima”.
È una lettura che decifra l’insoddisfazione dei ragazzi che si ritengono visti ma non guardati, sentiti ma non ascoltati. Solo l’amore riuscirà a far capire ai dieci alunni dello stimato professore che nulla è perduto e che loro stessi possono essere i garanti del cambiamento che richiedono alla classe dirigente.
Approfondimento
Omero non compatisce, ama. Ama la vita e ama il suo lavoro. Ama i suoi ragazzi e la sua famiglia. Ma per arrivare a questa forma di amore ha dovuto fare i conti con la sua cecità che gli ha permesso di aprire gli occhi. Sì, gli occhi, gli occhi del cuore. Ha imparato a “scoperchiare” le anime delle persone e a non dare per scontato quello che, invece, con l’uso degli occhi, giudicava come privo di importanza. La consapevolezza della sua fragilità gli ha insegnato che la vita è questione di adattamento e di accettazione.
L’autoironia di Omero riguardo alla propria cecità rende meno pesante la lettura e il legame che si crea tra il professore e gli studenti sono un’ideale a cui dovrebbe aspirare ogni buon insegnante. In quanto maestra supplente di scuola primaria ritengo che la conoscenza dei proprio alunni sia fondamentale per una convivenza serena all’interno della classe. Gli alunni non sono robot ma persone. È importante che il docente non si limiti esclusivamente ad una conoscenza didattica dei proprio studenti ma che si apra a loro anche dal punto di vista prettamente umano. Tuttavia, a volte risulta difficile mettere in atto i nostri ideali per diversi motivi: mancanza di risorse concrete, atteggiamenti ostili che si incontrano nel corso della carriera o, addirittura, difficoltà e limiti personali che ci mettono di fronte alla realtà dei fatti.
Se vi siete stufati del solito modo di fare scuola questo libro fa per voi. Solo rifiutando il tradizionalismo potrete capire la vera essenza di questa lettura. Scuola è scoperta e ricerca attiva e non assenza di intraprendenza e ambizione.
Amyrha