
Autore: Eraldo Baldini
Pubblicato da Rizzoli - Aprile 2024
Pagine: 224 - Genere: Romanzo storico
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Scala italiani
ISBN: 9788817185134
ASIN: B0CWYW2MHQ

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Fausto e Birgit, un soldato italiano e una detenuta politica tedesca, si incontrano nel campo di concentramento di Mauthausen durante la liberazione. Decidono di costruirsi una nuova vita insieme nel paese natale di Fausto, lontano dal mondo e dalle ferite del passato. Tuttavia, Birgit è tormentata da segreti e ombre del suo passato che non ha mai condiviso, nemmeno con il marito. Quando una nuova tragedia colpisce la famiglia, i segreti nascosti emergono lentamente, costringendoli a confrontarsi con il passato e le sue dolorose verità.

Crescere nella palude non era né bello né brutto. C’erano cose fantastiche e cose inquietanti, aspetti che rappresentavano un privilegio e altri che parevano una dannazione. Ma si fa tanto per dire: di infanzie ho avuto solo quella, come posso confrontarla con altre? Come posso sapere se la vita dei bambini nei palazzi di città, o sui monti, sia stata in questo senso migliore o peggiore della mia? Ogni luogo ha le sue pene e i suoi incanti, credo.
Lo storico e saggista Eraldo Baldini torna in libreria per Rizzoli con il suo emozionante romanzo dal titolo Le lunghe ombre fredde, nel quale racconta le vicende umane e intime di Fausto e Bergit, due dei tantissimi prigionieri del campo di concentramento di Mauthausen. I due si incontrano proprio in quel maledetto luogo, durante la liberazione da parte degli americani. Decidono così di fuggire insieme, pur non sapendo quasi nulla l’uno dell’altra, dando sfogo a un amore catartico e liberatorio che darà loro la forza di affrontare una nuova vita insieme costruendosi una famiglia composta da ben cinque figli.
Alla vista, ampi spazi del lager che prima erano stati proibiti, e dunque vuoti, ora brulicavano del lento e vago ciondolare di centinaia di esseri sorpresi dal ritrovarsi vivi. Nelle baracche, una moltitudine di malati privi persino dell’energia della disperazione stava chiusa, forse inconsapevole di ciò che succedeva, ad aspettare che la morte, per nulla intenzionata a lasciare quel luogo, finisse per inerzia il suo lavoro instancabile, simile a un rullo compressore da tempo in corsa a velocità folle…
Il soldato italiano, e la detenuta politica tedesca riescono almeno apparentemente a lasciarsi alle spalle quell’inferno e la forza travolgente della resilienza li spingerà a costruirsi una quotidianità fatta di, un’esistenza parca, umile e relegata ai margini della società, che ingannerà nuovamente i protagonisti in un circolo vizioso, confinato dalle paludi romagnole.
Nulla è mai come sembra: nel cuore della bella tedesca alberga un segreto inconfessabile, ma suo malgrado la schiva deputata dovrà fare i conti con il passato che riemergeranno più feroci che mai.
Nel suo ultimo libro Le lunghe ombre fredde, Eraldo Baldini scava nei meandri reconditi dell’anima fa riaffiorare con delicatezza ed estrema dovizia di particolari l’urgenza e la necessità di risolvere le questioni dolorose del passato anche per proteggere la vita delle persone che amiamo
Approfondimento
Si erano svegliati tutti molto presto, e quando erano scesi in cucina avevano trovato la colazione già pronta per mano di Elga. Era come se lei non dormisse mai e fosse sempre all’opera; già si dava da fare per il pranzo, dicendo: «Immagino che i nonni rimarranno a mangiare qui», e segnava su un foglietto cose che più tardi Kleiner avrebbe dovuto comprare facendo un salto nel negozio di alimentari del paese. Né lui né Greta avevano ripreso la scuola e nessuno aveva insistito perché vi andassero; tutta la famiglia viveva rinchiusa in un tempo doloroso e sospeso, in un limbo oscuro e senza confini che pareva non avere coscienza o memoria di ciò che di usuale, fino a pochi giorni prima, aveva scandito le ore e i giorni.
Nel complesso ho trovato Le lunghe ombre fredde un volume interessante, anche se alcuni punti mi sono sembrati troppo ridondanti e ampollosi, tanto da rallentare enormemente la lettura.
Mi è piaciuto molto invece l’espediente della narrazione mista, cioè condotta in parte dai protagonisti, e in parte da uno dei loro cinque figli. Risulta molto toccante il tema dell’emarginazione sociale che imbriglia i protagonisti in un passato intenso e doloroso che riemerge sempre e comunque in un turbinio di ricordi che affollano le loro volubili e sensibili menti.
Consiglio vivamente la lettura di quest’opera per riflettere su una delle pagine più tristi e dolorose della storia troppo spesso dimenticata o peggio rinnegata. L’uomo ha il diritto di essere libero e di autodeterminarsi ricercando la propria felicità in sé stesso, solo così potrà fare i conti con gli scheletri che hanno devastato il proprio passato.
Francesca Votino