Autore: Francesco Recami
Pubblicato da Sellerio - Luglio 2021
Pagine: 312 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Il contesto
ISBN: 9788838942280
ASIN: B097RYT4F9
📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📗 eBook su ibs.it
📙 Versione Kindle
📗 Trovalo usato
✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
C’è stato un furto a Firenze, in via IX Febbraio. Refurtiva: mezza salsiccia arrotolata e un pezzo di pecorino. Erano in frigo e il ladro ha dovuto scassinare un lucchetto. Il bottino non è roba da ridere, in una casa di studenti dove si mangiano spaghetti aglio olio e peperoncino praticamente tutti i giorni. In città infuriano le lotte studentesche del 1977 e un abitante dell’appartamento in questione è stato selvaggiamente attaccato dalla canaglia fascista. In quella casa abita anche Eugenio Licitra, detto il Ragazzo, che arriva dalla lontana Ragusa ed è iscritto al primo anno di Filosofia. Con due dei suoi conviventi stringe amicizia: sono Loriano, detto Loris, romagnolo, il cui unico interesse è l’elaborazione della sua FIAT Seicento Abarth e il Saggio, corpulento studente di Medicina, stalinista e taciturno. E poi c’è il quarto inquilino, D., la vittima dell’assalto, militante di Lotta Continua, iscritto a Architettura. Il Ragazzo, Loris e il Saggio diventeranno un terzetto di eroi picareschi pronti a tutto: disquisire di Taxi Driver, salvare una ragazza in fuga dai suoi aguzzini, persino sfidare a duello con l’utilitaria truccata e potenziata una macchina simbolo degli anni Settanta: l’Alfasud.
Alle 10 di sera il treno sul quale viaggiava Eugenio Licitra arrivò alla stazione di Santa Maria Novella con sei ore di ritardo, proveniente da Villa San Giovanni. Finalmente era a Firenze! Si portava dietro due borse pesantissime, una piena di generi alimentari, l’altra contenente almeno una quindicina di libri, quasi tutti dello stesso autore.
Arriva così Eugenio Licitra, spaesato in una Firenze nuova di zecca, con tutto il ritardo di un treno che ha percorso mezza Italia sulla testa e sul cuore e sulle spalle il peso di due borse piene di tutto quello che era la sua vita di prima. Comincia così il suo primo anno di studente fuori sede, sbalordito e confuso apre la porta dell’appartamento di via IX Febbraio, spalancandosi ad un futuro di incognite, perdendosi nei nuovi labirinti del sapere, imparando a sue spese quanto dura sia la convivenza con i neo coinquilini. Ma Eugenio Licitra, il Ragazzo ragusano sprovveduto, ingenuo, sognatore impara in fretta: frequenta l’Università, si appassiona a Gramsci, al marxismo, e intanto si scontra con la storia turbolenta degli anni ’70, conosce l’amore, la delusione, l’amicizia. Nella sua nuova vita, Eugenio non fa solo impara a condividere spazi comuni ed incombenze domestiche, delusioni amorose e cibo sparito, ma si troverà coinvolto in avventure squinternate e picaresche. A tirare le fila del suo cuore confuso, tre ragazze gli insegneranno l’amore e la più feroce disillusione: Rossella esuberante e disinvolta, Eleonora enigmatica e folgorante ed infine Cristina, angelo con il cuore da diavolo.
L’educazione sentimentale di Eugenio Licitra è un romanzo di formazione, di consapevolezza, di crescita; insieme a Ragazzo, però, c’è una nazione intera che sta crescendo, quell’Italia degli anni ’70, divisa tra lotte studentesche, rivoluzione sessuale e festival di Sanremo, c’è un’intera generazione di “studenti fuori sede” che parte con borse cariche di lasagne al ragù e bottiglie di salsa al pomodoro per studiare, per imparare non solo la filosofia, la medicina, l’architettura ma la vita intera, per affrancarsi dal quotidiano e costruire un futuro nuovo.
Approfondimento
Francesco Recami, con il suo stile scanzonato e dissacrante, racconta di un’intera generazione di studenti “fuori sede”, delle loro paure, della difficoltà di inventarsi un nuovo presente in una città lontana e a volte difficile, e mentre parla di quei ragazzi, plana leggero sugli anni di piombo, e racconta di un’Italia che stava cambiando, di lotte studentesche, di rivolte, di sparatorie, di rivoluzioni che hanno cambiano per sempre il nostro paese. E mentre Firenze e l’Italia si stanno trasformando, Eugenio cresce, cambia, riflette, conosce, incontra la vita e con essa si scontra, e con lui ci siamo tutti noi, eterni studenti fuori sede, spaesati e sbalorditi davanti al nuovo che si apre, che trasciniamo le nostre borse piene di viveri preparati dalla mamma, che cadiamo e ci rialziamo, viaggiamo e ci allontaniamo per tornare però sempre a casa, ammaccati e con le ossa rotte, ma certamente cambiati.
Di Alfsud non ne sono rimaste, sono introvabili, in quanto si sono disintegrate, come l’Italia degli anni Settanta.