
Autore: Helen Simonson
Pubblicato da Neri Pozza - 13/10/2016
Pagine: 541 - Genere: Narrativa rosa
Formato disponibile: eBook, Rilegato
Collana: I narratori delle tavole
È l'estate del 1914 e a Rye, un piccolo centro che emerge dalle paludi piatte del Sussex , giunge Beatrice Nash per prendere possesso dell'incarico di insegnante di latino nel locale ginnasio. L'arrivo della giovane donna, colta ed attraente, che si è lasciata presto alle spalle la frivolezza dell'infanzia, accompagnando il padre letterato nei suoi numerosi viaggi e, dopo la morte del genitore, decidendosi a vivere del suo lavoro senza convolare a nozze, sconvolge il lento scorrere del tempo a Rye ma più di tutti a rimescolare la carte in tavola sarà lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, con il suo carico di morte e distruzione.

“Seguì i sentieri di campagna che si snodavano come nastri attraverso i vasti campi di granturco e segale e nei boschi cedui, e percorse le strade dei villaggi dai tetti di paglia.”
Nel sonnolento paesino di Rye, incastonato nello splendore del Sussex, l’estate del 1914 scorre come tutte le altre, oscillando tra la bellezza della natura e le immobili tradizioni di una borghesia secolare, maestosamente adagiata nelle sue tradizioni. E sembrerebbe una estate come tante fino all’arrivo di Beatrice Nash, giovane insegnante candidata alla cattedra di latino del locale ginnasio. Ma Beatrice non è come si aspettavano, ed al posto di una scialba insegnante incartapecorita, le signore del paese e gli amministratori della scuola si trovano davanti ad una giovane colta, affascinante, educata ma soprattutto libera, indipendente, educata alla libertà ed alla conoscenza, che disdegna il matrimonio come “affare” per le giovani donna, decisa perlopiù a poter vivere la sua vita con il suo lavoro, senza dover contare su un marito benefattore. Ed attorno alla figura “emancipata” e moderna di Beatrice, interagiscono, scontrandosi o allenandosi con lei, tutti gli abitanti della cittadina, chi opponendosi fieramente alla sua presenza, chi, come Agatha Kent ed i suoi nipoti Daniel ed Hug, sostenendo con fermezza le sue doti ed il suo influsso positivo per i giovani studenti.
Ma a travolgere tutto e sparigliare in modo doloroso i destini dei nostri protagonisti arriva la Guerra, che dapprima è solo un eco quasi poetico lungo le strade di Rye addobbate di bandiere e carri da parata, per poi entrare in maniera cruenta negli affetti, nelle mancanze, nel dolore, nella lontananza di chi combatte e muore lontano da casa. Accanto alla calma luminosa dei giorni dell’estate arriva furibonda la Guerra, che non è più quella raccontata nei libri di storia, non è più solo organizzare te e pasticcini per aiutare gli sfollati; ma diventa concreta e tangibile con la partenza dei soldati, figli, amici e mariti che partono verso un ignoto da cui non tutti torneranno; la Guerra diventa concreta e tangibile con l’arrivo dei primi sfollati, nei cui volti asettici, sconvolti, segnati da un dolore fino ad allora sconosciuto si materializza all’improvviso tutto l’orrore e la disperazione del conflitto.
L’estate prima della guerra è un romanzo lento, descrittivo, accurato, un affresco storico morbido e luminoso che d’un tratto si interrompe con pennellate cruente, rosse come il sangue versato dai soldati, nere come il dolore che annienta e distrugge. Racconta la fine di un’epoca e l’inizio di un nuovo mondo, di come accanto al dolore si possa comunque ricostruire, di come l’amore trova sempre la via per aiutare a ricominciare. Nello scorrere della pagine assistiamo al frantumarsi della bella società inglese dei primi del Novecento, al disgregarsi dei loro ideali e delle loro tradizioni: dinanzi all’incombere della tragedia ciò che era importante non lo è più, ciò che sembrava lontano diventa irrimediabilmente vicino.
Approfondimento
Con la sua prosa vivida ed evocativa Helen Simonson dipinge nel suo romanzo personaggi memorabili, dalla forte caratterizzazione, che cambiano, maturano o si perdono nelle pieghe della storia. Su tutti spicca Beatrice, anticonformista ma ancora legate al senso delle tradizioni e della famiglia, intraprendente ma allo stesso tempo timida e delicata, forte ed indipendente, ma che si scopre fragile e sola; è una donna colta, sensibile che diventerà un valido aiuto non solo per i suoi studenti ma anche per Celeste, una profuga belga su cui la guerra ha lasciato profonde cicatrici. Onesta e sensibile, Beatrice saprà scoprire l’amore anche nella devastazione.
“Era questa la cosa sconcertante della guerra. Il fatto che qualcuno stesse seduto a piangere in un salotto, o ad accarezzare la fronte di un ragazzo in fin di vita, mentre in un cottage in una strada acciottolata due giovani amanti potevano soltanto scegliere di opporsi al terribile fardello della morte con il loro amore e la loro passione”
Romina Celani