Autore: Richard Osman
Pubblicato da SEM - Ottobre 2023
Pagine: 366 - Genere: Gialli
Formato disponibile: Audiolibro, Brossura, eBook
ISBN: 9788893905619
ASIN: B0CJFS1VM7
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La notizia di un omicidio all’indomani di Santo Stefano piomba come un fulmine a ciel sereno nella residenza di Cooper’s Chase, proprio dove risiedono quelli del Club dei delitti del giovedì. Per “deformazione professionale” Joyce, Elizabeth, Ibrahim e Ron non possono esimersi dall’indagare, a maggior ragione se la vittima è una vecchia conoscenza. Chi avrà ucciso Kuldesh? E perché quella scatola di terracotta da lui custodita chissà dove è così bramata da molti?
Nella peggiore delle ipotesi, siediti, aspetta e stai a vedere cosa succede, abbi fede che alla fine tutto avrà senso.
Un allegro gruppo di pensionati, le festività natalizie, il Santo Stefano con gli amici di sempre, lo scambio di regali e il pranzo tutti insieme. In qualsiasi altro posto, in qualsiasi altra residenza per anziani, il giorno dopo ognuno tornerebbe alle proprie attività: l’uncinetto, l’orto, le carte. In qualsiasi altro posto, ma non a Cooper’s Chase, non se ci sono di mezzo Joyce, Elizabeth, Ibrahim e Ron, meglio noti come il Club dei delitti del giovedì e, soprattutto, non se il 27 dicembre vengono raggiunti dalla notizia che un loro conoscente – Kuldesh Sharma, del negozio di antiquariato – è stato raggiunto da una pallottola alla testa.
È da questo momento che i quattro tornano a quella che è la loro attività preferita: risolvere casi di omicidi. Grazie all’intuito sopraffino delle due donne – e alle conoscenze di una delle due – e grazie anche all’impavidità dei due uomini, il Club dei delitti del giovedì scioglierà per primo l’enigma del “chi è l’assassino?”. Coinvolgeranno amici e parenti, ne sapranno sempre una più della polizia e scopriranno che dipende tutto da una particolare scatola di terracotta, per la quale non solo Kuldesh, ma anche altri troveranno la morte.
“Dagli corda” si diceva una volta, ma Elizabeth oggi la mette così: «Stiamo a vedere chi è il prossimo a uccidere chi».
Uno ad uno, tutti i sospetti si escluderanno, fino ad arrivare alla soluzione dell’enigma: l’ultimo diavolo a morire.
L’ultimo diavolo a morire è un giallo che tiene incollati alle pagine e che non manca di colpi di scena a regola d’arte. Un romanzo che ricorda quelli di Agatha Christie: un “cast” corale, diversi potenziali assassini, una serie di delitti apparentemente casuali e (alcuni) inaspettati. Qui ad indagare tuttavia, non è un solo investigatore, ma un insolito gruppo di residenti di una casa di riposo che si dimostrano sempre più astuti ed intraprendenti. Questa particolarità è anche il punto di forza dell’intera storia.
Approfondimento
Stravagante e geniale. Questi due degli aggettivi più giusti per descrivere la vicenda che ruota intorno al Club dei delitti del giovedì. Stravagante perché un gruppo di pensionati in una casa di riposo ce li immaginiamo dediti ad attività tranquille e inclini all’età; geniale perché nessuno penserebbe mai che siano invece detectives sotto mentite spoglie e che se ti invitano al pranzo della domenica è per farti una sorta di “confronto all’americana” con gli altri commensali.
Estremamente esilarante è la dedizione che i quattro attempati mettono in quello che è per loro, a tutti gli effetti, un hobby un po’ più impegnato di quello che potrebbe essere il giardinaggio.
È su questa scia che procede la narrazione precisa e dettagliata, dal filo conduttore drammatico e costellata di avvenimenti macchiati di sangue, a cui si affiancano storie personali che in ogni caso devono andare avanti e a tratti anche episodi ironici.
A colpire sono anche i capitoli intitolati Joyce, dove la donna sembra abbattere la “quarta parete” e rivolgersi ad un voi non meglio specificato, ma che ha tutta l’aria di essere consapevole che ci sia qualcuno, dall’altra parte, che la sta leggendo e si sta appassionando al caso tanto quanto lei e i suoi amici. A lei è affidato – in qualche modo – il compito di fare il punto della situazione e di ricapitolare alla fine, quando ci informa di come stia procedendo la loro vita dopo aver risolto il caso di Kuldesh e, in ultima battuta, ci tiene a salutarci così:
È ora di acciambellarmi a letto. So che sembra una sciocchezza, ma mi sento meno sola quando scrivo. Quindi grazie a voi per tenermi compagnia, chiunque siate.
Alessia Iannotti