Autore: Nadia Fusini
Pubblicato da Einaudi - Febbario 2021
Pagine: 192 - Genere: Saggi
Formato disponibile: Copertina Rigida, eBook
Collana: Frontiere Einaudi
ISBN: 9788806247140
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Nadia Fusini ci accompagna fra tragedie e commedie Shakespeariane, raccontandoci la capacità inimitabile dell’autore di rielaborare le fonti dalle quali trae le sue opere.
È sempre così con Shakespeare: non può fare a meno di disfare mentre fa, di scomporre mentre compone. Prende, riprende, taglia, aggiunge, cambia, trasforma ogni fonte cui si ispiri. È propria della sua drammaturgia l’inventività.
Maestre d’amore è un viaggio alla scoperta delle figure femminili, presenti nelle opere di Shakespeare, e allo stesso tempo è un elogio all’amore e alla tragedia.
Partiamo subito con l’inevitabile Romeo e Giulietta, soffermandoci sul legame quasi morboso che i due creano in pochissimo tempo ed il senso di appartenenza che sviluppano. Passiamo poi ad Otello e Desdemona, i quali ci mostrano il lato cattivo dell’amore a causa delle losche trame di Iago. Concludiamo la prima parte, con Antonio e Cleopatra, una storia carica di erotismo, eccessi, desideri e passione che portano entrambi ad una tragica fine.
La seconda parte è dedicata alle commedie, ripercorrendo una magica notte d’estate tra fate e folletti o raccontando la storia di un desiderio sessuale, impersonificato in un uomo che però non corrisponde, spingendo la donna in questione ad ingegnarsi per arrivare a lui in qualsiasi modo.
Il tutto è avvolto da pagine di storia, menzioni ad altri personaggi importanti oltre a puntuali annotazioni sui termini lessicali, portando all’attenzione del lettore il metodo compositivo usato da Shakespeare.
Nella commedia tutto il trambusto, tutta la confusione derivano da lì, sono causa di quel “non-cosino”, che sarà pure un nonnulla, ma rende gli uomini pazzi di desiderio per volontà di riempirlo, e angosciati per il terrore di non farcela, e insicuri per la minaccia delle corna.
Approfondimento
È quasi un peccato dover semplicemente leggere questo scritto, che a mio parere perde di potenza sotto forma di libro. L’impostazione sarebbe più adatta ad un’opera di discussione o spiegazione teatrale. Questo perché l’analisi fatta delle commedie o tragedie, avrebbe più senso discuterla leggendo l’opera stessa direttamente e commentandola. La scrittura, a causa di tutte le annotazioni e curiosità sulle terminologie usate, risulta molto articolata e a volte confusionaria.
La prima parte, soprattutto la trattazione di Romeo e Giulietta, è molto “modernizzata” forse anche troppo, viene quasi sradicata l’atmosfera romantica e tragica, motivo per cui non l’ho completamente apprezzata. Ciò che invece riguarda l’approfondimento delle commedie, probabilmente perché alcune non ho ancora avuto occasione di leggere, è stato molto interessante e ben sviluppato.
Nonostante, come scrivevo, il vasto uso di particolari terminologie lessicali è stato molto interessante capire come la stessa parola può essere intesa in più modi, come ad esempio il riverbero che l’attore elisabettiano poteva a suo piacimento evidenziare nella pronuncia di “nothing” verso “noting”.
Avviandoci verso la conclusione del libro, troviamo una parte un po’ più filosofica, trattando argomenti come il cross-dressing, la lussuria di Vienna o Londra del tempo ed il connubio tra teatro e vita reale. Rimane comunque una buona lettura, meno indicata per i neofiti del genere.
Piuttosto, nel teatro shakespeariano, come nel teatro della vita, l’eroismo delle donne si conferma come la virtù etica che porta in scena le ragioni del cuore.
Michela Pavanello