Autore: Hanni Münzer
Pubblicato da Giunti - 20 settembre 2017
Pagine: 544 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: A
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Marlene, forte e determinata partigiana polacca nella Monaco del 1944, è la più ricercata dal Terzo Reich. Dopo aver disperso l’amica Deborah durante un bombardamento e determinata ad unirsi alla Resistenza Polacca, sale su un treno travestita da infermiera. Tutto secondo i piani, finchè non viene scoperta dalle SS e deportata ad Auschwitz. Costretta a prostituirsi in un bordello per alte cariche naziste, Marlene incontrerà anche persone buone in quello scenario di morte e distruzione. Riceverà le cure del medico Peter Frieling, che sotto la divisa delle SS nasconde un cuore in grado di prendersi cura non solo di lei, ma anche di altri trenta bambini che egli nasconde e di cui si prende cura. Tra loro nascerà un amore intenso ma al contempo doloroso, che porterà Marlene a dover compiere una scelta.
“La speranza resta, anche quando tutto il resto sembra perduto”, e Marlene lo sa bene. Marlene non ha mai smesso di sperare e di far sperare, anche quando tutto il suo mondo e quello di milioni di altre persone sembrava scomparire sotto le macerie.
“La guerra è come le sabbie mobili. Una volta che uno ne è stato risucchiato, sprofonda sempre di più in un vortice di forze oscure, che lo tirano verso un baratro senza fondo, lì dov’è annidato il male.”
Marlene è un libro che colpisce nel profondo l’anima di chi lo legge. Descrive situazioni “dure” e crudeli senza mai appesantire la narrazione o essere sgradevole e violento, cosa che personalmente ho apprezzato tantissimo. Di conseguenza, è adatto anche a chi, come me, è facilmente impressionabile. Anche i luoghi, gli scenari, sono descritti in maniera molto dettagliata e chiara, tanto da empatizzarsi con il libro e i suoi personaggi e sentire il clima di angoscia che li circonda. La narrazione è semplice, con tutti i personaggi ben delineanti fisicamente e psicologicamente. L’ho trovata un po’ lenta e noiosa le prime cinquanta pagine, dove tutto è molto confuso, ma superata questa prima parte la narrazione scorre veloce e ricca di colpi di scena. Spesso la scrittrice si dilunga in spiegazione che potrebbero effettivamente sembrare noiose, ma si rivelano essere indispensabili per la comprensione del periodo storico trattato nel romanzo. Ho trovato un po’ “forzatamente prolungata” la fine, come se la scrittrice non volesse più chiudere la storia e dare un doveroso lieto fine alla nostra Marlene. Ma quando finalmente arriva il finale, lascia a bocca aperta.
Un personaggio che ho apprezzato molto è stata in assoluto Jolanta, che dietro quei turbanti e i suoi impenetrabili occhi, non si celava altro che una donna, una madre, dal cuore così grande da mettere ogni giorno a rischio la sua vita per salvare quella del figlio e di tanti altri bambini e ragazze. E’ stata il primo raggio di sole nella narrazione in quel mondo offuscato dal fumo denso dei comignoli.
Un riconoscimento particolare va a Marlene, la protagonista: in assoluto la protagonista che ho apprezzato maggiormente tra tutti i libri letti fino ad ora. Una donna da prendere come esempio, che ti apre gli occhi su molte questioni e fa riflettere. Forte, determinata, nonostante tutte le peripezie ricevute non si è mai piegata, mantenendo sana la sua dignità. Aveva uno scopo nella vita, e ha lottato fino all’ultimo per ottenerlo, andando contro tutto e tutti e facendo sentire la propria voce da donna indipendente in un’epoca in cui regnava, tra le tante cose, uno spiccato maschilismo e le donne non erano considerate altro che oggetti per soddisfare i loro istinti più primitivi. Marlene è puro esempio: esempio di come dovremmo fare di tutto per soddisfare i nostri scopi, i nostri sogni, renderci ogni giorno libere da chi, ancora, cerca di farci stare zitte solo perché donne. Partire da un viaggio introspettivo di noi stesse e renderci conto, noi prima di tutti, di essere al pari di qualunque altro essere umano sulla terra, di meritare gli stessi diritti e doveri.
Il viaggio per la libertà è ancora lungo, ma possiamo ogni giorno contribuire senza farci contagiare dall’odio che ci circonda, cercando anzi di estinguerlo con l’amore. Siamo fatti per amare, per dare vita e prenderci cura gli uni degli altri. Basterebbe ammettere che siamo tutti indispensabili sulla terra. Purtroppo la guerra c’è ancora e l’odio contro il “diverso” ci circonda. E sì, sono convinta anche io che ci sarà “un nuovo Hitler”, probabilmente è già con noi e non ce ne accorgiamo neanche. Non lasciatevi intimidire, spaventare, non sentitevi minori di nessuno e credete sempre in voi stessi e in tutto quello che fate: l’amore trionferà, sempre.
Giorgia [amazon_link asins=’8809848918,349230947X,B0155FBJ04′ template=’ProductCarousel’ store=’leggacolo-21′ marketplace=’IT’ link_id=’815dfcb7-aaab-11e8-b9cd-03a480cae447′]