
Autore: Giovanni Fiorina
Pubblicato da Marsilio - Maggio 2015
Pagine: 249 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Romanzi e racconti
ISBN: 9788831721356

📗 Acquista scontato su ibs.it
📗 eBook su ibs.it
📗 Trovalo usato
🎬 La video recensione su Youtube
Andrea ed Elena sono una coppia appena maggiorenne alle prese con i grandi valori della vita, alla scoperta di ciò che è giusto e di ciò che non lo è. Ma forse la divisione non è mai così netta, anzi la prima regola da imparare è che la vita si basa sul compromesso, una realtà difficile da accettare per loro che credono ancora di poter lottare per la difesa di concetti grandi e infiniti come “felicità” e “libertà”.

Una lotta fra il rispetto per sé stessi e il rispetto per gli altri.
Andrea Lanciano ha diciannove anni ed è una promessa della pallacanestro. Ma è anche figlio di un modesto imprenditore idraulico, arrivato al nord, a Gallarate, da Pesaro, che ha dimostrato il suo valore pur conservando il marchio delle sue origini. Andrea è orfano di madre e oltre alla scuola e al suo amato basket trova il tempo di aiutare il padre con l’amministrazione dell’impresa, una mansione che tempo prima svolgeva la mamma. È chiaro che Andrea è un cavaliere puro e senza macchia, del quale innamorarsi già dalle prime righe. E lo sa bene anche Elena, la sua ragazza, la sua picco-la, come lui la chiama dall’alto della sua statura da cestista. Elena è di estrazione sociale nettamente diversa da Andrea, figlia di un noto notaio dell’hinterland milanese, il dottor Rigoli, che ha soldi a palate, ma che ci tiene a non sperperarli. Elena odia la sua posizione sociale, odia lo sguardo di sua madre quando in famiglia “parlano del suo futuro, con un mi-sto di stupore e delusione” perché non si vuole adeguare alle decisioni già prese per lei, che dovrà laurearsi in giurisprudenza e continuare la carriera avviata dal padre. Ma Elena non sceglie Andrea, proveniente da un ambiente così diverso dal proprio, per osteggiare la sua famiglia. Lei lo ama davvero e gli resterà accanto anche nell’affrontare una difficoltà tanto grande quanto inaspettata, come quella di trovarsi improvvisamente a dover onorare dei debiti pericolosi, mentre il padre è in ospedale in fin di vita a causa di un’emorragia cerebrale. Ma come si può superare una prova così difficile, ad appena diciannove anni, senza poter contare sull’aiuto di nessun adulto? Ma forse Andrea adulto lo è già, o lo sta per diventare in fretta ed Elena lo capisce “perché non è solo concentrazione, quella che vede nei suoi oc-chi, ma anche qualcos’altro, come se fosse arrabbiato, come se volesse dimostrare qualcosa”.
Accanto a loro si muovono le due figure amiche, anche se un po’ ambigue, di Luca, compagno di squadra di Andrea, che lavora in un McDonald, e della sua spregiudicata ragazza, Alessandra. Luca deve sopravvivere insieme ad una madre depressa, mentre l’Ale vive fra sballi, spaccio e consumo di marijuana. Eppure, Andrea ed Elena troveranno aiuto in questa strana coppia di amici, anche se a volte gli aiuti hanno un prezzo molto caro da pagare.
Masnago riporta il lettore in un periodo storico nostalgico come quello della “Milano da bere” degli anni ’90, quando ancora la moneta era la Lira e l’uso dei cellulari era ancora marginale. Questa storia originale e commovente tiene col fiato sospeso fino all’epilogo, in un crescendo di eventi che riguardano la costruzione narrativa e la maturazione personale dei personaggi. Nei due protagonisti principali, si può ravvedere l’eterno scontro emotivo e caratteriale fra indole maschile, più quieta, poco ambiziosa, meno problematica, e indole femminile, pronta a combattere le battaglie dei più deboli, difendere i propri diritti e i grandi ideali. Eppure, a volte eventi imprevedibili possono ribaltare anche le certezze più radicate.
Approfondimento
Vale la pena di sottolineare nuovamente la bellezza del protagonista Andrea, dall’animo talmente generoso che sarebbe disposto a rinunciare alla sua carriera nel basket per aiutare il padre nel suo lavoro. Elena, dal cuore impetuoso, do-po aver lottato contro l’apparente perbenismo di Andrea, riesce a fargli comprendere “che non bisogna rinunciare a essere felici”. Oltre agli amici Luca e Alessandra, vanno ricordati anche il padre di Elena, che solo apparentemente ri-veste un ruolo negativo, ma che si riscatterà ampiamente nel finale, dando una lezione di vita di quelle che nessuno vorrebbe mai imparare.
Marginale, ma degna di nota la figura del fratello di Elena, presente solo nello scambio di mail con la sorella, il quale è riuscito a sfuggire ai piani per il suo futuro stilati dai genitori, aprendo un bistrot a Rio de Janeiro (con l’aiuto economico del padre!), col quale Elena si sfoga e dal quale riceve piccole perle di saggezza, come “imparare a vedere le cose non come giuste o sbagliate, ma solo come cose” e riuscire quindi a mettere fra te e loro la giusta distanza per cercare di capire la realtà e adattarsi ad essa, poiché quasi mai si può scappare, né modificarla.
Veramente un libro ben scritto, intenso e godibile per intero. Unica nota non del tutto positiva, a mio parere, i frequenti inserimenti descrittivi, in linguaggio estremamente tecnico, delle partite di pallacanestro. L’autore è un appassionato di questo sport e ne parla come se facesse una telecronaca sportiva. Può darsi che l’effetto sia esattamente l’intendimento dello scrittore, ma per chi non è addentro a tale sport, risulta un inutile tecnicismo che appesantisce un po’ la narrazione.
Francesca Balacco