
Autore: Sarah Jio
Pubblicato da Nord - 2013
Pagine: 333 - Genere: Gialli, Narrativa rosa
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Narrativa nord

📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
È il blackberry winter, una nevicata fuori stagione. Un evento avvenuto il 2 maggio del 1933 che si ripete nel 2010. Siamo a Seattle, da un semplice articolo di costume su un’analogia meteorologica Claire Aldridge, giornalista dell’Herald, scopre la storia di Vera Ray, una giovane donna della bassa società, e della scomparsa di suo figlio Daniel. La passione che Claire mette nell’indagine, giustificata da una perdita personale, la porta a ricercare nomi visi e luoghi di quella tragedia, mentre mano a mano tornano i dettagli di una storia di cronaca nera che risultano alla fine molto attuali. E che la coinvolgono personalmente.

1933, in Neve a primavera Vera Ray era una giovane donna con un figlio di tre anni, Daniel, e vive in un appartamento sopra al Lander’s Pub House, un pub in tempo di proibizionismo. In una Seattle rovinata dalla grande crisi fa fatica ad andare avanti, e subisce ogni giorno i soprusi di una società in degrado, tra violenze sessuali, ricatti lavorativi e difficoltà economiche. Il 2 maggio 1933 ci fu una grande nevicata fuori stagione, il blackberry winter. Vera come ogni giorno parte al mattino presto per fare la donna delle pulizie all’Olympic Hotel, ma al suo ritorno Daniel è scomparso. Vera è una donna caparbia, che fa fronte orgogliosa alle difficoltà di una persona disagiata senza lasciarsi andare. La scomparsa di Daniel non è presa in considerazione dalle autorità che presto archiviano il caso. E nel giro di poco si ritrova senza casa e senza lavoro. Viene aiutata da Caroline Morelandsteed, che vive con la figlia Eva, amica di Daniel.
2010, Claire Aldridge è la migliore cronista dell’Herald, un giornale locale di Seattle. Claire è in crisi da circa un anno con il lavoro e col marito Ethan, la cui famiglia è proprietaria del giornale in cui lavora, a causa di una perdita personale. È il 2 maggio, lo stesso giorno del 1933 ma quasi ottanta anni dopo, ed è nuovamente un blackberry winter. Frank, il caporedattore, chiama Claire proponendole un servizio di colore sull’analogia meteorologica col ‘33. Da un’indagine veloce di archivio Claire scopre i nomi di Vera Ray e del figlioletto Daniel. E si appassiona al caso. Claire inizia così le sue indagini. Gli articoli del tempo erano tutti sul Post-Intelligencer, l’Herald a quanto pare non ne aveva parlato. È alla ricerca dei posti di Vera e di qualunque genere di indizio. Trova il bar di Dominic, l’ex Lander’s Pub House, e grazie a lui trova delle vecchie foto appartenenti a Vera e a Daniel, e un disegno di bambina firmato Eva Morelandsteed. Un nome che tornerà presto nella storia, non più legato al passato ma al tempo attuale.
Eva Morelandsteed è il primo punto di contatto tra le due storie, due storie che procedono parallele in un romanzo sociale, per tutta la prima metà, ma che poi diventa un giallo sempre più intrecciato tra l’attuale e il passato. Si scopre così che Vera aveva avuto una storia d’amore con Charles, un giovane dell’alta società, finita tragicamente per l’astio di sua sorella Josie e dei genitori. E si scopre che questa storia, presto archiviata dalla polizia e non trattata dall’Herald, nasconde in realtà un cognome ancora molto importante, e che la stessa Claire conosce.
Neve a primavera è un romanzo scritto al femminile. Le protagoniste sono donne, i punti di vista e le introspezioni sono femminili. È scritto in prima persona. La struttura del romanzo è molto interessante, lo svolgimento della storia alterna Vera a Claire. Il 1933 al 2010. Due linee intermittenti che si affiancano per tutta la prima metà ma che poi si uniscono. E la parte di Vera, quella al passato, ha una narrazione a sua volta destrutturata, che salta dai giorni dell’incidente a tutto quello che c’era prima.
Molto consigliato.
Giuseppe Chindamo