
Autore: Erri De Luca
Pubblicato da Feltrinelli - Settembre 2018
Pagine: 112 - Genere: Racconti
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Universale economica
ISBN: 9788807891205
ASIN: B07CVL1GNR

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Una vita ricca di esperienze si snocciola al lettore attraverso trenta brevissimi aneddoti e ricordi dell’autore, come un viaggio a ritroso nel tempo con la voglia di condividerlo agli altri.

L’autore, Erri De Luca, raccoglie in questo piccolo libro trenta brevissimi racconti, che si esauriscono in un massimo di tre pagine di lunghezza. Classificarli come racconti non ritengo però che sia la giusta collocazione, poiché appaiono come una serie di scatti fotografici che ritraggono ognuno un ricordo più o meno lontano nel tempo. La lettura di Pianoterra si propone infatti più che altro come un reportage, che immortala vari momenti di vita dello scrittore. Scopriamo così l’immagine di un personaggio dalle varie sfaccettature in virtù del fatto che di esperienze ne ha fatte davvero tante.
Nonostante Erri abbia studiato in un ottimo liceo di Napoli, decide di non proseguire gli studi, cominciando piuttosto a mantenersi facendo uno dei mestieri più antichi al mondo, quello del muratore. “Costruiamo la casa agli altri e la nostra rimane un progetto”, ricorda di aver sentito dire spesso l’autore, mentre impastava il cemento a mano perché costava meno della betoniera. Ma lui forse il desiderio di costruirsi una casa e mettere radici non l’ha mai avuto ben chiaro in mente. Ha preferito cambiare spesso lavoro, accettare incarichi come manovale o magazziniere, anche all’estero, e viaggiare con i convogli umanitari per portare aiuti nelle zone colpite dalla guerra. È così che si innamora di Mostar: “Nato sul lungomare ho conosciuto tardi i fiumi, quelli di Torino, di Belgrado, la Neretva di Mostar, la Senna di Parigi. Ho lentamente capito i popoli che si sono scelti per residenza un labbro di terra presso una corrente, dando alle loro rive un verso, un viaggio.”, un luogo dove amerà spesso fare ritorno.
Sono temi ricorrenti quelli dei viaggi e dei rapporti che ha allacciato con persone umili, facendo lavori umili, ma che non per questo non lo hanno arricchito. Il suo rispetto per il punto di vista delle masse dei lavoratori è quello che forse ha dato origine al titolo del libro, Pianoterra, poiché De Luca ama e ha amato vedere le cose dal basso, ignorando ogni forma di superiorità, ma anzi con un occhio attento alle problematiche di un paese, la sua Italia, così meschinamente suddivisa fra Nord e Sud.
Pianoterra è un libro breve, ma intenso per i temi trattati apertamente dall’autore, anche in modo straziante, come ad esempio quando parla di vivisezione e macellazione: “bisogna credere che c’è un pareggio tra il dolore della bestia straziata e un profitto, anche uno meno stimabile di quello scientifico, anche per esempio il vantaggio di assaggiare una ghiottoneria.” Oppure quando affronta il drammatico problema delle immigrazioni clandestine: “a chi si chiede onestamente come potremo accogliere tanta umanità, la risposta è che l’accogliamo già”.
Approfondimento
Ho letto questo libro come mia prima esperienza di lettura della narrativa di De Luca pertanto il mio giudizio potrebbe non essere molto attendibile, ma purtroppo devo dire che non ho amato molto il suo stile spesso eccessivamente ridondante e carico di frasi ad effetto. La lettura risulta di frequente tanto articolata da far “perdere il filo del discorso” e la chiarezza del concetto che l’autore vuole esprimere. Rimane ammirevole l’idea di voler affrontare così tanti temi (storici, politici, filosofici) sotto forma di brevi flash narrativi, cercando un’immediatezza che però non risulta così evidente.
Francesca Balacco