
Autore: Francesco Costa
Pubblicato da Mondadori - Gennaio 2020
Pagine: 204 - Genere: Saggi
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Strade blu. Non Fiction
ISBN: 9788804722465

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Quello che crediamo di sapere sulla più grande democrazia del mondo è, molto spesso, ben diverso da ciò che realmente sappiamo.
Il Paese che ai nostri occhi sembra il luogo esemplare, dove tutti i sogni sembrano potersi avverare, affronta dilemmi e annose problematiche, a tutt'oggi ancora di difficile soluzione.

Il doloroso ma inesorabile smarrimento di un Paese speciale che diventa ogni giorno più normale.
Credo sia davvero utile, per chi vuole approfondire le proprie conoscenze sugli Stati Uniti, la lettura di Questa è l’America, un libro che aiuta a capire come le notizie che ci arrivano attraverso i media siano spesso riduttive e superficiali.
L’autore Francesco Costa riesce a fornire in maniera dettagliata la spiegazione dei fenomeni e degli avvenimenti che maggiormente condizionano la realtà statunitense.
Infatti sappiamo davvero poco di quanto accade oltre oceano nel quotidiano, ma anche l’America, come il resto del mondo, viene colta da difficoltà per le quali spesso non riesce a trovare una soluzione. Alcune di esse sono talmente radicate nella cultura americana da esserne oramai diventate parte integrante, come il dilagante problema delle armi, diffusissime fra la popolazione civile e diventate ormai solide tradizioni di famiglia: ce ne rendiamo conto solo quando vediamo in televisione che persone apparentemente normali, imbracciano un’arma e provocano una strage, in una scuola, in un locale o durante un concerto.
Anche il razzismo, i cui sostenitori hanno come obiettivo quello di escludere i neri da ogni settore della vita pubblica e sociale, calpestandone impunemente i diritti, è ancora oggi una piaga che condiziona più di quanto immaginiamo le scelte politiche e culturali di parte del Paese.
Esiste poi un conflitto tra gli Stati più conservatori, che sono ben contenti di una classe politica che riduca al minimo le ingerenze nei loro affari economici e sociali, e gli altri, che chiedono invece continuamente attenzione e risposte dal loro governo, senza peraltro avere un riscontro, nemmeno quando la profonda crisi economica ha lasciato il segno o quando le calamità naturali hanno colpito duramente la popolazione.
Il sogno americano esiste ancora ma pare come offuscato da una generale condizione di precarietà, nonostante gli americani continuino ad avere fiducia nel futuro, forti di un incrollabile ottimismo.
Approfondimento
Nonostante gli Stati Uniti siano ritenuti da molti il Paese ideale sotto diversi punti di vista, devono fronteggiare una serie di questioni irrisolte ormai da tempo, che ne condizionano l’equilibrio.
Molti di noi si chiedono, ad esempio, come sia possibile che in America circolino così tante armi e come sia così facile procurarsele; il problema è che questo fenomeno ha origini antiche, è profondamente radicato e nessuno finora è riuscito ad arginarlo. Ormai il possesso di armi è diventato un elemento inscindibile dalla cultura americana.
Sappiamo poi che le calamità naturali colpiscono il territorio senza pietà, incendi, uragani, inondazioni e, in tempi più recenti, l’innalzamento del livello del mare, quello che non sappiamo è quanto le popolazioni colpite siano incattivite ed ostili verso le autorità che potrebbero impegnarsi maggiormente per evitare catastrofi.
Conosciamo anche la triste storia della schiavitù, abolita dopa una guerra civile, e impariamo ogni giorno quanto difficile sia la condizione degli afroamericani, ma ignoriamo che il razzismo è la condotta abituale con la quali i bianchi cercano di rendere costante l’inferiorità dei neri, in qualunque settore della società, dal lavoro al diritto di voto, dall’acquisto di una casa alla prescrizione di medicinali.
E nessuno immagina che la florida economia statunitense, basata in origine sull’industria, sul settore manifatturiero e sulle fabbriche, abbia un rovescio della medaglia: il dolore cronico che i lavoratori, che tanto avevano contribuito allo sviluppo dell’economia, sopportano dopo avere faticato per lunghi anni; nasce così la più grave epidemia di tossicodipendenza che gli Stati Uniti abbiano vissuto, a seguito dell’abuso di farmaci antidolorifici.
Anche la grave crisi economica, che ha colpito tutto il mondo nel 2008, ha lasciato segni visibili contribuendo all’impoverimento delle famiglie e causando l’incremento della disoccupazione.
Gli Stati Uniti hanno rappresentato, e ancora rappresentano, un’opportunità e un modello per decine di migliaia di persone che cercano un futuro migliore per sé e per i propri figli, ma dimostrano anche di non essere immuni dalle crisi e dalle problematiche profonde.
Angela Atzeni