
Autore: Alice Basso
Pubblicato da Garzanti - Maggio 2016
Pagine: 341 - Genere: Gialli
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Narratori moderni

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Come può un lavoro tranquillo e quasi monotono come fare la ghostwriter, tramutarsi in un lavoro pericoloso e avvincente tutto in una volta? Vani Sarca lo sa, perché la vita sta per cambiare del completamente.

Vani Sarca è una semplice ghostwriter, che, come secondo lavoro, ha appena iniziato a collaborare con la polizia, grazie alla sua innata capacità di sapersi immedesimare perfettamente nelle persone. Sembra proprio entrare nelle loro teste, quasi diventasse per un momento loro. Questa sua capacità le è molto utile nel suo lavoro principale e le piace poterlo usare anche per aiutare gli altri con il secondo lavoro.
Un giorno viene chiamata per scrivere un libro sulla famiglia più prestigiosa di Torino, però il suo non sarà un romanzo normale, ma un libro di cucina. Dovrà infatti intervistare la cuoca che ha lavorato per più di sessant’anni per la famiglia e, alternando ricette e vicende familiari, scrivere una storia biografica del tutto nuova.
A Vani non piace molto il nuovo lavoro, anche perché lei di cucina non ne sa proprio nulla, ma già dalla prima intervista le cose prendono una strana piega: la cuoca dichiara di essere stata lei a uccidere uno dei due figli ereditieri e non il fratello, che anni prima si è preso la colpa facendosi arrestare. Vani corre subito a riferirlo al suo amico commissario Berganza, il quale, avendo le mani legate, le chiede di indagare da sola al di fuori della polizia. Per Vani si prospetta una sfida molto ardua e dovrà dare il meglio di sé se vuole davvero scoprire dove sta la verità.
La carta pesa. Chiunque si sia mai trovato a maneggiarla lo sa.
Scrivere è un mestiere pericoloso è un romanzo molto avvincente, che parte subito catturando l’attenzione del lettore, portandolo nel mondo della carta stampata, spiegando cosa voglia dire effettivamente scrivere un libro: la fatica, la passione, specialmente se l’autore non è il vero autore, quindi uno scrittore fantasma che deve mettere su carta i pensieri di un’altra persona. Un mondo che effettivamente è sconosciuto a molti, e allo stesso tempo un modo molto originale per stendere il profilo di una protagonista totalmente fuori dal comune e dai canoni classici a cui siamo abituati.
Si impara a scrivere qualsiasi cosa, basta prenderci la mano. Chi lo sa meglio di me. Magari non è così per tutti, ma per quelle come Morgana e me, sì. Per me, poi. Figuriamoci.
Vani Sarca infatti non è una ragazza normale. Abbigliamento dark gothic, atteggiamento quasi invisibile, cinica e sarcastica, è capace di entrare a fondo nella mente della gente, capirla come non potrebbero capire se stessi, studiarla, e questo le permette di poter scrivere qualsiasi cosa. Appena riceve un incarico, infatti, si ritira per una settimana in biblioteca e fa tutte le ricerche possibili e immaginabili sull’argomento, fino a diventare quasi un’esperta, poi parla con chi firmerà il libro per capire come pensa, quale possa essere il suo stile e inizia a scrivere. Ogni libro ha una vita sua, un suo ritmo e un suo stile, nessuno potrebbe dire che siano scritti tutti da lei, ma questa sua capacità la metterà anche nei guai.
Vani è una protagonista che non ha niente a che vedere con le classiche ragazze da copertina che di solito ci sono nei libri, ma una ragazza che fisicamente è del tutto normale, con un’unica sua particolarità: il cervello.
A quanto pare è proprio vero, quando si dice che scrivere è un mestiere tutt’altro che sicuro.
Molto interessante e piacevole è l’unione della stesura di un romanzo con l’inizio delle indagini per salvare la vita a una persona accusata ingiustamente, portando un po’ di brio in quello che fin dall’inizio viene descritto come un lavoro monotono, creando in questo modo interesse nel lettore, che non saprà più staccarsi, pur mantenendo un ritmo e uno stile molto leggero.
Approfondimento
Scrivere è un mestiere pericoloso è il secondo romanzo di Alice Basso, e, infatti, già dalle prime pagine si capisce che esiste una storia oltre alla storia già iniziata, e che nel primo romanzo (L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome) viene spiegato perché Vani e Berganza si conoscano e come mai lei entri nella polizia. Un’ottima unione tra giallo, rosa e la commedia che sicuramente merita il successo che sta avendo.