Sesso più, sesso meno
Autore: Mario Fillioley
Pubblicato da 66thand2nd - Maggio 2021
Pagine: 176 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Bookclub
ISBN: 9788832971750
ASIN: B094WC1GRJ
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Peppe e Arianna sono due insegnanti, si vedono e fanno sesso. Non stanno insieme, forse vorrebbero o forse no, tutto sommato stanno bene così. Fanno tanti pensieri: parlano da soli, in macchina o affacciati al balcone, parlano di sé stessi a sé stessi, si credono il centro del mondo, e forse per questo non riescono a entrare davvero in relazione l’uno con l’altra. Le vite dei due protagonisti incrociano quelle di altri personaggi, che prendono la parola in questo romanzo a più voci. Luca fa il cameriere nella pizzeria dove i due ogni tanto vanno e si diverte a osservarli. È un giovane ricercatore di veterinaria che arrotonda così e butta sempre tutto in etologia, non fa che ricamare teorie con le quali tenta di sedurre Brigida, una maestra di tennis molto più grande, anche lei costretta a un doppio lavoro. Sergio e Cristina sono i rispettivi ex di Arianna e Peppe: hanno sofferto a causa loro e ora hanno sete di rivalsa. Enzo fa l’aiutocuoco sempre nella stessa pizzeria, per lui le cose sono semplici: piace alle donne. Vede di nascosto sia Brigida che Arianna e non gli importa che abbiano altre relazioni. Abitano tutti a Siracusa, in una Sicilia orientale benedetta dalla bellezza, si spostano in su e in giù tra la costa jonica e i paesi etnei, dandosi un gran daffare per nascondersi dagli sguardi altrui. La prossimità che si vive in provincia però li incolla gli uni agli altri e più tentano di nascondersi più danno nell’occhio.
Senti, le ho raccontato, l’altra sera, mentre ero fuori a fumare la sigaretta della pausa, ho parlato un po’ con un cliente che aspettava una pizza da asporto. Aveva l’aria afflitta ed evidentemente si voleva sfogare con qualcuno. Mi ha detto che secondo lui esiste un sesso più e un sesso meno, e che il sesso meno è depotenziato ma è anche molto comodo, e che invece il sesso più è potenziato però è più scomodo, in pratica è come prendere il sesso meno e moltiplicarne la piacevolezza per cinque milioni. Una cosa che fa spavento, questo sesso più, gli ho detto io, chi la sa maneggiare una cosa così esplosiva senza rimetterci tre dita, una mano, un braccio, mezzo cervello?
Sesso più, sesso meno di Mario Fillioley è il racconto ironico e disincantato di quel precario equilibrio sul quale poggiano le relazioni quando fa capolino l’amore.
In una Siracusa in cui l’estate non vuole saperne di lasciare il passo all’autunno, Arianna e Peppe sono due insegnanti che cercano di tenere nascosta la loro relazione sessuale. Si danno appuntamento, fanno sesso e dopo i loro incontri vanno a mangiare una pizza insieme. Sempre con macchine separate per non destare sospetti. Sembra che per entrambi le cose vadano bene così come sono. Si guardano bene dall’approfondire il loro rapporto.
Durante e dopo ci sono chiacchiere ma non ci sono carezze, non c’è curiosità, non sentiamo quella spinta irresistibile che ti fa desiderare di passare del tempo insieme, uscire, andare al cinema, passeggiare, stare in casa a non fare niente, guardare l’ultimo telegiornale mezzi addormentati sul divano.
Attorno a loro ruota la vita degli altri protagonisti: Luca è il cameriere del ristorante che i due frequentano ed è invaghito della collega Brigida. Enzo è l’aiuto cuoco e frequenta sia Brigida che Arianna. E poi ci sono Cristina e Sergio, i rispettivi ex di Peppe e Arianna.
Il filo conduttore che unisce tutti i questi personaggi così diversi e apparentemente estranei tra loro è, come da titolo, il “sesso meno”. Ma qual è questa variabile che può trasformare un segno “meno” in un segno “più” se non l’amore, il coinvolgimento emotivo? E perché tutti loro si ostinano a starne così alla larga?
Un tassello dopo l’altro scopriremo attraverso ventiquattro capitoli-monologhi le loro storie: la percezione che hanno di sé stessi, degli altri, il loro modo di approcciarsi alle relazioni e di viverle.
Sono personaggi nevrotici, pieni di paure e fissazioni che quasi sfociano nel ridicolo, ma che non possono non apparire reali proprio per questo. Uomini e donne con un vissuto alle spalle che li ha spinti a guardare all’amore con disillusione, un sentimento che non può più dare loro altro che guai. Fermi sulle loro posizioni, sono convinti di aver capito tutto di come giri il mondo e di conoscere esattamente ciò di cui hanno più bisogno. Eppure restano insoddisfatti. Vorrebbero osare, concedersi di più, ma sono in un’età in cui credono di non potersi più permettere questo rischio.
Approfondimento
Con la scelta di scrivere il suo romanzo utilizzando la forma del monologo, Filloley mette l’accento sul grande problema della mancanza di comunicazione, che sta alla base del fallimento di ogni rapporto affettivo o sentimentale.
I suoi personaggi non fanno altro che riflettere, rimuginare, analizzare in modo maniacale ogni più piccolo aspetto dei rapporti che vivono. Parlano moltissimo, eppure non parlano con gli altri. Tutto ciò che dicono lo dicono attraverso dei lunghi discorsi che fanno con sé stessi nei momenti e nei posti più disparati. C’è un muro tra loro e gli altri. La paura di scoprirsi, di mostrare la fragilità che si nasconde nelle paranoie più assurde. Le rare volte in cui cercano di comunicare all’altra persona quello che provano lo fanno attraverso sciocchi espedienti o metafore campate in aria. Parlare di sé stessi con loro stessi è l’unico modo con il quale riescono ad esprimere il loro io più intimo. Ed è la paura di mettersi davvero a nudo davanti all’altro che li costringe a restare rinchiusi nella loro comfort zone, in quella bolla di egocentrismo che si sono costruiti e che potrà anche essere insoddisfacente, ma li tiene al sicuro.
Grazia Raneri