
Autore: Andrej Longo
Pubblicato da Sellerio - Settembre 2021
Pagine: 165 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: La memoria
ISBN: 9788838942259
ASIN: B09FQ9KBT5

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Tre fratelli, Carmine, Papele e Ivano, i fratelli Corona. Sono costruttori edili, temuti e rispettati nel paese per un passato inquietante ormai seppellito con il denaro e gli affari. Carmine è la mente; Pape-le è il braccio; poi c'è Ivano, il fratello piccolo, che ha studiato, non ha conosciuto la giungla della strada, e per hobby fa fotografie belle e malinconiche. Ogni anno, nell'anniversario della morte del padre, si danno appuntamento. Una visita al cimitero senza mogli, figli o parenti. E poi una cena, solo loro tre. Bere, mangiare, ridere, condividere tutto, come solo tra fratelli è possibile. Una consuetudi-ne che dura da undici anni. La cena è prevista a casa di Ivano, che vive da solo e in cucina ci sa fare. Quella sera piove, una pioggia inarrestabile e forsennata, che con la complicità del vino induce i tre fratelli ad aprirsi più del solito. Potrebbe essere una serata catartica, in cui liberarsi di maschere trop-po a lungo portate. Ma la verità fa più paura di una comoda menzogna.

Il silenzio tornò a scendere. Scavando distanze che un poco alla volta si andavano trasformando in abissi. E in quegli abissi la pioggia cadeva. Inarrestabile.
Solo la pioggia di Andrej Longo, pubblicato da Sellerio, è un romanzo breve ma intriso di una implacabile drammaticità. Protagonisti sono i tre fratelli Corona: Carmine, Papele e Ivano.
Sono costruttori edili di Napoli che hanno guadagnato denaro e fama per via dei loro affari con la criminalità organizzata. Carmine è il fratello maggiore, quello razionale, che organizza e pianifica; poi abbiamo Papele, un uomo impulsivo e irascibile; infine c’è il fratello minore, Ivano, che ha sempre studiato, amante della fotografia e che sembra avere in comune con loro solo il cognome.
Il romanzo si apre e si chiude con la pioggia incessante che cadeva sui vetri. Sui tetti. Cadeva sul mare, sulla campagna, nei vicoletti del centro storico. Ormai erano cinque ore che cadeva senza tregua; questa pioggia inarrestabile diventa protagonista anch’essa della vicenda e fa da sottofondo all’abituale cena annuale che da ben undici anni i tre fratelli organizzano per commemorare il defunto padre. Una cena intima solo per loro tre, senza mogli e figli. Un’occasione fortemente voluta da Ivano, un pretesto per scambiarsi pensieri, aneddoti sulla propria infanzia e ritrovare quel senso di appartenenza a quel cognome tanto ingombrante. Durante la cena i fratelli Corona mangiano, bevono, ridono e intanto la pioggia continua a venire giù, inesorabile, scandendo il ritmo dell’intera serata.
Ivano si fida dei suoi fratelli e credendo di trovare in loro dei confidenti si apre, confida le proprie paure, dubbi, fino a rivelare un segreto che cambierà ogni cosa, che farà vacillare ogni certezza. Questa rivelazione segnerà il punto di svolta del libro, il punto in cui le differenze tra loro emergeranno in tutta la loro incolmabilità. Senza più tornare indietro. Con un ritmo crescente e frenetico, l’autore mostra al lettore l’ossessione di una società incatenata alle apparenze, che intimidisce per ottenere rispetto, che preferisce la menzogna alla verità, che arriva al parossismo nel finale della storia, un finale amaro, scioccante.
Il libro di Longo, a livello tematico, non è una novità assoluta nel panorama letterario contemporaneo, tuttavia la struttura tagliente e semplice, i dialoghi serrati e schietti rendono il romanzo d’impatto ed enfatico. Il punto di forza del libro è la tensione sempre crescente capace di creare quel pathos che porta il lettore a giungere all’acme del romanzo con crescente partecipazione emotiva. La pioggia diventa metafora sia dei sentimenti contrastanti che attanagliano i fratelli Corona, battendo precipitosa, furiosa su ogni elemento terreno, ma è anche metafora di salvezza, scende per lavare, pulire e mettere a posto ogni cosa.
Approfondimento
Andrej Longo è nato ad Ischia, lontano dalle periferie e dalle storie di cui narra nei suoi libri eppure scrive di Napoli e della sua gente così dettagliatamente che sembra esserci nato in quei quartieri. Lo stile di scrittura di Andrej Longo colpisce perché è diretto, senza sovrastrutture, scrive storie difficili senza mai entrare nelle vesti di giudice e senza mai fare sociologia spicciola.
Così diceva in un’intervista: “lo scrittore non deve scrivere per ammonire o arringare le folle. Lo scrittore racconta più umilmente quello che vede, quello che sa, quello che immagina, quello che sente, quello che per lui è degno di essere raccontato. In maniera onesta. E se la scrittura ha un compito è quello di seminare dubbi, non certezze.”
È innegabile che il suo modo di scrivere abbia caratteristiche cinematografiche, come ha confermato lui stesso. Ha una capacità di sintesi tale per cui con poche immagini, forti e incisive, con dialoghi veloci e diretti e riesce a creare un coinvolgimento emotivo abbastanza intenso. Anche la lingua che usa, un italiano mixato al napoletano, rende la narrazione vivace e molto espressiva. Nonostante il suo complesso percorso editoriale, (i suoi lavori inizialmente sono stati rifiutati da molte case editrici), le attese e i rifiuti, Longo, ha finalmente ricevuto tutta l’attenzione che merita.
Rosaria Faeta