
Autore: Sandro Frizziero
Pubblicato da Fazi - Marzo 2020
Pagine: 189 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Le strade
ISBN: 9788893257350

📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📗 eBook su ibs.it
📙 Versione Kindle
🎬 La video recensione su Youtube
In un'isola sperduta dell'Adriatico, un vecchio pescatore, forse il più odioso di tutti, racconta la sua vita: la vicina con il suo cane, la moglie morta, la figlia lontana a cui interessa solo la casa da ereditare, i vecchi preti dementi ricoverati in un ospizio, qualche assassino e qualche prostituta, i devoti di un antico miracolo fasullo, inventato per coprire una scappatella, i bestemmiatori che spesso coincidono con i devoti, i frequentatori della Taverna. Su tutto ciò, il vecchio pescatore ha rancori da spargere, fatti e fattacci da ricordare; e però gli resta da fare ancora qualcosa che sorprenderà gli abitanti dell’Isola.

L’isola, come sanno bene i suoi abitanti, resiste come ultimo baluardo dell’umanità, stretta tra la palude e il mare in un abbraccio mortale e, allo stesso tempo, seducente, al quale non può fuggire.
Non sappiamo come si chiama, a dire il vero nessuno lo chiama mai tra le pagine del libro, nessuno ne racconta anedditi curiosi o affettuosi. Di lui sappiamo solo che è un pescatore, anziano, che ha vissuto tutta la sua vita sull’isola, duro e chiuso come un’ostrica, appuntito come una roccia di mare, refrattario a tutte le emozioni, anche le più umane. E lo troviamo così, sulla sua barchetta, che ci racconta di sé e della sua lunga vita, scandita tra il mare e l’isola, alla quale appartiene così profondamente, tanto da esserne quasi un’appendice. La vita del vecchio pescatore è misera e degradante, scandita dai ritmi di paese lenti ed inesorabili; e tra vicoli e calli deserte e maleodoranti, si srotolano i ricordi di un’intera esistenza, fatta di gesti meschini, di botte alla moglie, di nottate in mare. E sono proprio i ricordi a macerare l’animo del vecchio pescatore, a rimestare sangue e vene, a mescolare un presente fatto di amarezza e solitudine con un passato di rimorsi, asprezze e fastidi; tanto da rendere la sua stessa esistenza, stretta tra i confini di quell’isola, la più claustrofobica delle prigioni, dove ogni via, ogni casa, ogni persona diventa ricordo e ossessione.
Sommersione è un romanzo soffocante, crudo e spietato, aspro e tagliente. Avvelenato dal senso di colpa, inasprito dagli anni e dalla solitudine, il vecchio pescatore conduce un’esistenza refrattaria ad ogni emozione, in una indifferenza che spaventa. Ma qualcosa nella scrittura, lucida ed impietosa, spinge il lettore a voler conoscere ogni dettaglio di questa vita miserabile, c’è come un filo teso pronto a spezzarsi che incolla alle pagine sino ad un finale tanto spietato quanto inaspettato; c’è un senso di irrisolto, c’è una urgenza di sapere e di vedere all’interno di un’anima dannata che brucia gli occhi e secca la gola.
Approfondimento
Il romanzo è duro e tagliante, toglie il sonno e a volte disgusta; è una narrazione feroce, senza sconti e senza redenzione, perché non sempre c’è redenzione per le anime e forse non tutti cercano affetto e calore su questa terra. Le parole sono scarne ed essenziali, come lo è la vita su l’isola, un rosario di giorni faticosi, incompresi e solitari, come solo chi è nato in mare, ed ad esso appartiene, sa sopportare.
Questo gli rimane di una vita di rischi in mare, di bufere, di notti passate all’addiaccio. Una testa ferma a un’eterna domenica, una commozione universale che lo fa piangere ogni volta.
Romina Cenali