Autore: Joe R. Lansdale
Pubblicato da Einaudi - Luglio 2020
Pagine: 272 - Genere: Gialli
Formato disponibile: Brossura, eBook
ISBN: 9788806246389
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“Il mio sogno americano era zeppo di sangue e avidità, ma non me ne fregava niente. Era quello che volevo.”
La vita di Ed Edwards, rivenditore truffaldino di macchine usate, è tutt’altro che soddisfacente: un lavoro mal pagato, una madre alcolizzata, poche prospettive allettanti per il futuro. Ma quando incontrerà Nancy, ragazza dalla bellezza mozzafiato, crederà di avere finalmente la possibilità di prendersi ciò che la vita gli ha negato: amore, soldi, lusso. Peccato che nulla di quello che si appresta a fare per realizzare i suoi sogni sia legale.
Stati Uniti d’America, inizio anni Sessanta. Ed è un ex soldato che per vivere vende auto usate rifilando una fregatura dietro l’altra. Non ha amici, non ha una fidanzata. L’unica persona della quale sembra interessarsi è sua sorella, che si fa carico di badare alla loro madre alcolizzata. Nessuno sa che nelle sue vene scorre sangue nero, quello di suo padre, poiché il colore della sua pelle gli permette di mescolarsi trai bianchi e ambire a realizzare il sogno americano.
Tutto cambia il giorno in cui incontra Nancy, bella, sensuale, spregiudicata. È lei a prospettargli la possibilità di intascare l’assicurazione sulla vita di suo marito, violento ed ubriacone.
E si trasforma da venditore di auto in provetto assassino.
Ma nulla è semplice come sembra e i protagonisti si macchiano di un crimine dietro l’altro, come in un pulp che si rispetti.
E potrebbe essere un personaggio accattivante, e noi potremmo parteggiare per lui, se solo fosse credibile. Ma le rocambolesche vicende che lo coinvolgono, il modo in cui si sottomette passivamente alle decisioni di Nancy, una sorta di strega tanto bella quanto cattiva delle favole, ci suscitano un’intima domanda: davvero l’autore crede che anche noi lettori possiamo abboccare così alacremente come il suo impavido personaggio a una tale costruzione letteraria?
Approfondimento
Le vicende sono forzate, i dialoghi pieni di frasi fatte (e di un linguaggio da trivio un po’ troppo ostentato, quasi inutile). Tutta la trama è banale e piena di luoghi comuni. Anche la tematica della discriminazione tra bianchi e neri nella società razzista dell’America degli anni Sessanta è troppo inflazionata per lasciare uno spiraglio di originalità all’opera.
Alla quale possiamo riconoscere senz’altro un pregio: quello di essere una lettura scorrevole, che ci fa compagnia quando abbiamo voglia di qualcosa di leggero, che non ci appesantisca il cuore, di un passatempo. Soprattutto per gli appassionati delle ambientazioni americane.
Monica Saliola