
Autore: Jill Alexander Essbaum
Pubblicato da Feltrinelli - Febbraio 2016
Pagine: 298 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: I narratori

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Anna si è guardata intorno o, forse, si è guardata dentro e non si è riconosciuta, prova a cercarsi, ma si è perduta e ogni sforzo di trovare un punto di riferimento è lontano, difficile da raggiungere. Nonostante tut-to deve farlo, deve raggiungere la felicità a tutti i costi.

La lingua nativa ti dà un posto all’interno della collettività. Ma è la seconda lingua quella che rivela il tuo carattere.
In un paesino della Svizzera, in un piccolo angolo di pace, in un panorama da fiaba, vive Anna con suo marito Bruno e i suoi meravigliosi tre figli. Anna è americana e dopo un breve fidanzamento si ritrova sposata e catapultata in un Paese straniero in tutti i sensi: ha difficoltà con la lingua, le persone non la mettono a suo agio, non riesce a integrarsi nemmeno con i genitori dei compagni di scuola dei figli. Il suo matrimonio si è rivelato diverso da quello che si aspettava, Bruno è un tipico uomo svizzero freddo e distante, il suo atteggiamento nei confronti della moglie sono ruvidi, la considera una stupidina insicura, il rapporto tra loro è difficile e non aiuta la presenza della madre di lui, che sottolinea a ogni occasione l’inadeguatezza di Anna.
Tutta questa inquietudine la porterà ad avere difficoltà nel dormire e a cercare un po’ di pace al di fuori delle mura domestiche. Si concederà lunghe passeggiate notturne fino ai boschi che circondano la sua casa durante le quali prenderà una decisione: dedicarsi alla ricerca della sua felicità.
Anna si iscrive a un corso di schweizerduetsch e inizia un percorso di psicoterapia. La sua tristezza e il suo mal di vivere sono nati in seguito a un avvenimento fondamentale: l’inizio della conoscenza con Stephen, un giovane ricercatore americano di cui si innamora, e con il quale intreccia una relazione, fino al momento in cui questi deciderà di ritornare in America, lasciandola devastata e incinta. Purtroppo, però, le intenzioni di redenzione di Anna sono sopraffatte dal malessere che la possiede, portandola a fare scelte insensate, come gettarsi in avventure sessuali con uomini mediocri, rischiando più volte di essere scoperta.
La terapia non le è d’aiuto, gli incontri con la terapista sono delle sedute a senso unico. Nonostante la dottoressa Messerli abbia intuito la pericolosità della sua situazione, non riesce a penetrare il muro rinforzato delle difese di Anna. L’amicizia di Mary, una donna che Anna conosce durante il corso di tedesco, si rivela invece positiva, nonostante le resistenze iniziali: è infatti grazie al suo aiuto che decide di porre fine alla sua doppia vita, ed è ancora lei a starle vicina nel momento più drammatico che una donna possa vivere. La storia arriva a un punto estremo, nel quale Anna perde completamente il controllo e ciò che ne deriva non è altro che una sorta di Karma irrefrenabile.
Una donna pericolosa affronta in maniera profonda e concreta il malessere di una vita che all’apparenza può sembrare un idillio, ma che nelle dinamiche giornaliere risulta essere devastante. Cercare una via d’uscita a tutti i costi può condurre a perdersi ancora di più. Questo è ciò che succede ad Anna e ad altre donne, che confondono il mondo ideale con quello reale e non tengono conto del fatto che determinate scelte portano a determinate conseguenze, alle quali non sempre è possibile rimediare.
Approfondimento
Leggere la storia di Anna mi ha provocato grandi conflitti interiori: inizialmente ho odiato il personaggio, poi ho cercato di comprenderlo immedesimandomi nella sua situazione, e devo ammettere che in più momenti mi sono ritrovata in lei, nei suoi dubbi, nei suoi stessi pensieri. Giudicare Anna e le sue scelte è facile, lo è molto meno comprendere e, se vorrete leggere la sua storia potrete conoscere uno dei lati oscuri dei pensieri di una donna tormentata. Più che una donna pericolosa, la protagonista del libro sembra essere una donna pericolante.
Olga Abbate