Autore: Lisa Ginzburg
Pubblicato da Rizzoli - Ottobre 2023
Pagine: 224 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: Audiolibro, Brossura, eBook
Collana: Scala italiani
ISBN: 9788817164832
ASIN: B0CJVDQQGN
📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📗 eBook su ibs.it
📙 Versione Kindle
📗 Trovalo usato
✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
Rosa conduce serenamente la sua vita alla “Quercetana”, la tenuta dove i suoi genitori fanno da guardiani/tuttofare, finché i signori Manera, proprietari della tenuta, spariscono per un paio di mesi, tornando con un ragazzino adottato dalla Moldavia, Tan, che, come un tornado, scombussola le vite di tutti.
Rosa e Tan faticano a legare, e la differenza linguistica è solo uno dei tanti problemi. Il passato traumatico rende Tan estremamente volubile e incline agli scatti di rabbia ma per qualche strana ragione Rosa è l’unica in grado di capirlo e comunicare con lui.
Anni dopo Rosa è un affermato chirurgo e Tan sta ancora cercando di capire cosa fare della sua vita. Un Ferragosto si rivedono e quel legame intensissimo e poi abbandonato sembra tornare ad ardere.
Per lei – nonostante la timidezza, l’impaccio, i tanti malintesi verbali, i silenzi lunghissimi – sono state ore di vero divertimento. L’immagine di lei e Tan concentrati sulle carte, ciascuno impegnato nel suo solitario ma lo stesso insieme, vicini, la segue e le resta dentro, accompagnandola anche quando parte.
Una piuma nascosta ci racconta di come due bambini diversissimi, provenienti da paesi differenti, con storie diverse alle spalle e che non parlano nemmeno la stessa lingua riescano a entrare in sintonia, a comprendersi come chi è troppo ancorato al linguaggio verbale non sempre riesce a fare.
La semplicità di due bambini che si “annusano”, si conoscono e si scelgono va oltre qualsiasi linguaggio che gli adulti possano intuire; infatti, Tan con gli adulti non riesce proprio a legare e solo in Rosa trova qualcuno che lo sappia capire davvero, con cui crescere e condividere le tante difficoltà dell’adolescenza.
Tuttavia, relegare questo libro a romanzo di formazione sarebbe estremamente riduttivo. Lisa Ginzburg, infatti, non si ferma ai primi drammi adolescenziali, compie un salto di quasi due decenni rileggendo gli avvenimenti accaduti con la maturità di due adulti che sono cresciuti, cambiati, che sono caduti e si sono rialzati.
Reincontrandosi infatti, Tan e Rosa, si conosceranno e riconosceranno di nuovo, in una maniera diversa, più adulta ma allo stesso tempo più istintuale.
Ci sarà l’occasione per chiarire quanto successo anni prima: senza bisogno di spendere tante parole ma fidandosi del proprio istinto, delle proprie sensazioni.
Ma anche qui, considerare questo romanzo una storia romantica sarebbe estremamente riduttivo, infatti i sentimenti vengono analizzati e riletti con gli occhi di Tan e Rosa bambini, quell’affidarsi al sentire che spesso crescendo si perde.
Difficile realizzarlo, sì: e invece è proprio lui, sono proprio loro, il passato e il presente si sono presi per mano, e soffiando le loro promesse, insieme ecco danzano.
Approfondimento
[…] ogni cosa ha maggiore ampiezza, di quel che vediamo così come di quanto gli altri vedono di noi. […] la vita, al di là di ogni visione, comunque resta: senza che la si possa vedere, si può sentirla, tante volte in modo più sottile, più intenso e penetrante di come sia attraverso gli occhi.
Le oltre duecento pagine di Una piuma nascosta scorrono molto veloci. Infatti, nonostante i temi trattati siano di tutto spessore, lo stile narrativo è al tempo stesso leggero e non banale.
È un libro che prevede molti piani di lettura, a seconda di quanto a fondo si voglia approfondire il tema della conoscenza, della comunicazione e delle difficoltà di un passato che si vuole al tempo stesso abbandonare e portare con sé.
Se infatti è molto semplice la mera successione dei fatti – ed ha tutte le carte in regola per essere letto come una leggera storia romantica – è altrettanto vero che vengono toccati i drammi di un bambino adottato e trascinato in una realtà completamente diversa da quella di provenienza: al tempo stesso salvato da un passato tragico ma condannato a non sentirsi mai “a casa”. Oltre che ovviamente ai drammi della famiglia adottiva che immaginava una vita post-adozione molto diversa.
Al tempo stesso è sempre presente – usando come pretesto la professione di Rosa che fa il chirurgo oftalmico – il tema del vedere e del comunicare, di cosa ci sembra semplice vedere con gli occhi e comunicare con il verbo ma che in realtà potrebbe essere meglio “visto” e comunicato senza l’uso né di parole né di occhi.
Roberta Mezza