Autore: Nadine Gordimer
Pubblicato da Feltrinelli - Settembre 2020
Pagine: 272 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Universale economica
ISBN: 9788807887512
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Che cosa può scuotere nel profondo due genitori realizzati professionalmente che conducono una vita appagante e lineare? Accogliere un messaggero alla propria porta una sera del gennaio 1996. La loro esistenza cambierà per sempre.
“È successa una cosa terribile”.
Harald sta pregando. Le sue preghiere si focalizzano sulla proiezione di ciò che accadrà domani. Claudia è sdraiata al buio di fianco a lui. Per cosa prega? Prega che il loro unico figlio non abbia fatto quello di cui è accusato? E se ha bisogno di pregare per questo, vuol dire che crede ciò che non può ammettere, che suo figlio ha ucciso un uomo?
La vita di Harald e Claudia Lingard cambierà per sempre dopo quella sera di gennaio 1996. Mentre ascoltano il telegiornale, che elenca fatti e cose accadute che li toccano soltanto da lontano, bussano alla porta per comunicargli che il loro unico figlio ha ucciso un uomo. Precisamente un suo amico, che ha trovato a letto con la sua ragazza. Un vortice li travolge e la prima cosa a cui si appigliano è il probabile e sicuro equivoco. Ma nel momento in cui incontrano il suo avvocato difensore la realtà li inchioda. Il figlio, Duncan, ha confessato l’omicidio.
La loro vita non potrà mai più essere la stessa, non potranno più lavorare senza sentirsi diversi dagli altri, non potranno più parlare con i loro amici di sempre, quelli che fanno parte della società per bene, essendo loro stessi i genitori di un assassino. Nonostante entrambe le loro professioni siano esercitate per aiutare il prossimo, tutto il male del mondo non li ha mai toccati nel profondo mentre ora ci si ritrovano dentro come chiusi in una bolla. Ogni volta che emergono nuovi particolari a sfondo sessuale, razziale e piscologico, crollano le certezze che hanno sempre avuto.
L’unico mezzo a loro disposizione per aiutare Duncan è scavare nel passato, rivedere il rapporto con lui e capire quali sono stati i propri errori. Harald tramite la fede in Dio e Claudia con la passione per il suo lavoro di medico, hanno sempre pensato di essere dalla parte del bene. Ma si rendono conto di non essersi mai schierati apertamente per niente e per nessuno. La domanda che devono porsi è quindi, che cos’è veramente giusto o sbagliato? Solo attraverso questa risposta potranno provare a cambiare il destino del proprio figlio.
Approfondimento
L’uomo è ciò che ha voluto essere, e sconta la sua più intima voglia.
Un’arma in casa è senza dubbio un libro piuttosto impegnativo. Non va letto concentrandosi soltanto sulla storia narrata ma cogliendone tutte le sfumature.
Due genitori per bene, borghesi, realizzati professionalmente e con un unico figlio, un architetto ventisettenne di nome Duncan. Che tipo di educazione possono avergli dato? Sicuramente buona, essendo loro appunto di buona famiglia. Ma quando il crimine entra di forza in casa loro, tutto questo verrà messo in discussione. Un’arma in casa non parla tanto dell’omicidio in sé ma del viaggio che i genitori dell’assassino dovranno affrontare dentro di loro. Capire che cosa ha portato un ragazzo giovane e benestante a commettere un atto simile.
Il primo ostacolo che si troveranno ad affrontare è il rapporto con un avvocato scelto da Duncan in maniera perentoria. Carismatico, capace, intelligente, nero. Sono razzisti, Harald e Claudia Lingard? Non si sono mai ritenuti tali ma di fronte all’avvocato Hamilton Motsamai vengono assaliti dai dubbi e inconsciamente (forse) proveranno a boicottarlo. Un’altra cosa che entrerà a far parte della loro vita è la possibilità che il figlio potrebbe avere un orientamento sessuale diverso da quello che loro credono, o semplicemente non pensavano potesse esistere diversamente.
Harald e Claudia dovranno entrare a far parte di un mondo che fino ad ora non gli era mai appartenuto e si troveranno davanti a fatti che avevano visto e sentito soltanto sui giornali e alla televisione. La realtà aprirà loro gli occhi e farà vacillare anche il rapporto che li lega. Non hanno certezze, non hanno potere, non hanno il figlio di sempre (o l’immagine che ne avevano). Soltanto l’amore per lui li porterà a reagire e ad affrontare la situazione. Perché solo di una cosa sono sicuri: colpevole o innocente, saranno sempre lì per Duncan.
Un’arma in casa è un libro coinvolgente e lo consiglio vivamente. La lettura non è sempre scorrevole, specie per quello che riguarda i discorsi diretti e indiretti. Alcune volte si fa fatica a capire chi stia dicendo cosa. Per il resto non ho altri aspetti negativi, se non che avrei preferito si argomentasse molto di più durante il processo. Diciamo che il tutto si è ridotto in maniera piuttosto semplice rispetto a ciò che è la realtà. Ma credo che Nadine Gordimer volesse focalizzarsi e valorizzare altri aspetti, come la discriminazione razziale e sessuale. Più o meno tutti pensiamo di essere persone giuste, credenti e con dei valori ben saldi ma finché le cose non turbano la nostra personale etica, difficilmente ci si espone in prima persona. Possiamo ritenerci tutti brave persone in sostanza, ma a volte tutto questo non basta ed è necessario che le certezze crollino e che i muri si abbattano.
Enrica Polidori