Autore: Karen Jennings
Pubblicato da Fazi - Luglio 2023
Pagine: 192 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Le strade
ISBN: 9791259672049
ASIN: B0C9F59V1Q
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Un uomo immerso nella natura, lontano dalla civiltà e dai propri incubi. Un’anima solitaria che ha anestetizzato il proprio dolore. Poi il mare, amico, gli restituisce una carcassa che prende vita. E tutto torna: i ricordi, il dolore, la voglia di ritrovarsi unita a quella di perdersi, la fiducia e la paura.
Nel corso degli anni il mare aveva portato sull’isola altre cose – brandelli di maglie, pezzi di corda, coperchi di portavivande rotti, trecce di materiale sintetico fatte per sembrare capelli. Erano arrivati anche dei corpi, come quello di oggi. Era disteso in tutta la sua lunghezza accanto al fusto, con una mano protesa in avanti, come a indicare che avevano fatto ilo viaggio insieme e non volevano essere separati.
Scorre tranquilla la vita sull’isola per Samuel, il protagonista di Un’isola, un uomo che ha scelto l’isolamento e la solitudine per fuggire da ricordi che fanno male. Si tratta di ferite che lo hanno colpito sia a livello personale, sia come figlio di una terra che ha dovuto subire l’attacco di colonizzatori, si è piegata al sopruso e ha dovuto combattere per ottenere l’indipendenza. Premio di cui, però, ha potuto godere poco, vittima nuovamente della crudeltà fascista che, affamata di dominio, ha posto lui e la sua gente alla mercé di una crudele dittatura.
Ora quindi l’isolamento è uno stato di grazia, spezzato dall’arrivo di una carcassa umana tutt’altro che cadavere. Il nuovo arrivato è ancora vivo e la sua presenza esige un nuovo equilibrio.
Piacere o turbamento? Cosa rappresenta il nuovo arrivato? In che modo il profugo mina le certezze di Samuel che ha fatto dell’isola la sua terra?
L’uomo si alzò dal punto in cui era inginocchiato e prese a scrutare i promontori dell’isola. Per mezzo minuto il suo sguardo si posò sulla colonnina dietro la quale si era accovacciato Samuel… Ben presto scomparve e, per vederlo, Samuel dovette uscire dal suo nascondiglio e guardare giù. Ci mise un momento per ritrovarlo. Era fermo vicino al muro di pietra, lo toccava con le mani. Poi cominciò a sollevare una pietra dopo l’altra, se le portava sopra la testa, come per verificarne il peso. L’uomo si stava preparando a ucciderlo.
Samuel avverte l’isola nell’afflato della terra che ha modificato e plasmato, rendendola così com’è. E allora diventa naturale chiedersi a chi questa terra deve appartenere e quanto il protagonista si possa spingere affinché non gli venga sottratta.
Una vera e propria resa dei conti, che si fa confronto con una terra che assiste ingrata, indomabile e fiera all’emergere di una violenza che monta fino a dominare completamente il protagonista, che deve vedersela anche con l’estraneo – pericoloso e, alla lunga, sgradito – che ha usurpato il suo equilibrio.
Approfondimento
Samuel dimenticò il conforto che erano stati per lui la sua compagnia, il suo aiuto… Quell’antico richiamo alla violenza, il richiamo in cui non aveva mai creduto fino in fondo, che non aveva mai abbracciato fino in fondo, stava crescendo forte in lui.
È una narrazione attenta, quella di Karen Jennings, che si nutre di frasi scarne, essenziali, dialoghi asciutti e spesso spezzati. Il testo si dipana con la lentezza che richiama la vita solitaria di Samuel sull’isola e si fa via via più pulsante, man mano che i ricordi affiorano.
Un’isola è un romanzo delicato e fortissimo insieme, che indulge nei dettagli e investiga a fondo i risvolti più nascosti dell’animo umano. Con una prosa che richiama Margaret Atwood, l’autrice parla di solitudine e tradimenti, di paura e senso della fine, di diversità e senso di appartenenza. Il passato è fatto di spezzoni di vita ormai frantumata; il presente è un rassegnato vivere e il futuro è il profondo desiderio di trovare il chiaro e la luce.
Connie Bandini