Autore: Marcello Simoni
Pubblicato da Einaudi - 2018
Pagine: 336 - Genere: Giallo storico
Formato disponibile: Rilegato
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Roma, 1625 – l’inquisitore Girolamo Svampa, frate domenicano, viene richiamato dall’esilio per indagare su uno strano omicidio, che pare portare il marchio della stregoneria. Con il supporto del segretario dell’indice, Francesco Capiferro e la protezione del fedele bravo Agnolo e di un’affascinante donna misteriosa, si dovrà muovere all’interno di un labirinto fatto di enigmi, ricatti, sangue e giochi di potere tra i vertici della curia. E per lo Svampa ci sarà anche il tempo di indagare su un mistero che lo riguarda più da vicino…
Leonora Baroni, mentre è alla ricerca di un gioco amoroso all’interno delle Catacombe di Domitilla, si imbatte nel cadavere di uno sconosciuto e nell’immagine di una donna con il volto di capra. Siamo nel 1625 e il collegamento con la stregoneria è immediato, come è immediato il richiamo dall’esilio forzato, in terra toscana, di Girolamo Svampa, inquisitore e frate domenicano, che ha il “vizio” di anteporre la logica a ciò che pare essere mistero.
“il nostro modo di percepire la realtà che ci circonda è limitato, condizionato da pregiudizi e dalle emozioni di cui ognuno di noi è giocoforza provvisto.”
In un primo tempo titubante sull’intraprendere queste indagini, lo Svampa accetterà a patto che gli venga conferita la nomina di commissarius. La otterrà, nonostante le opposizioni del suo nemico di sempre: Gabriele da Saluzzo, e sarà da lui utilizzata anche per un altro caso, irrisolto e lontano nel tempo, un caso che lo riguarda personalmente.
Inizia così a muoversi in una Roma gotica, dove in molti paiono avere qualcosa da nascondere, tra giochi di potere e vendette, ricatti che prendono il nome di “piaceri da rendere”. Potrà fidarsi solo del prode Annone, che non esita a rischiare la propria vita per proteggerlo e appoggiarsi a Francesco Capiferro, che con la sua biblioteca mentale, si rivelerà un’abile spalla per lo Svampa e dovrà anche provare a risolvere l’enigma nascosto dietro a una donna misteriosa che, fin da subito, riuscirà a sorprenderlo e a incuriosirlo: Margherita, la zia della testimone.
“Fino ad allora era sempre stato immune al fascino femminile. Non che ne fosse indifferente, ma riconosceva nell’ardore provocato da una donna la causa della debolezza che infiacchiva la tempra di molti uomini. Al pari di una febbre capace di provocar miraggi, e di far naufragare in un sogno senza fine…”
Marcello Simoni ci regala un romanzo che, mischiando realtà storica con personaggi veri a personaggi di pura fantasia, ci restituisce una storia del tutto credibile nel suo contesto di fiction. Lo Svampa è un personaggio del quale si finisce per amare ogni sfaccettatura (anche il suo essere così arrogante e poco avvezzo ai rapporti con gli altri), una sorta di Sherlock Holmes domenicano che appoggiato dal suo prode Watson/Capiferro, cerca di far entrare la logica in un mondo dove, spesso, è più semplice e più spaventevole spiegare il non noto, marchiandolo con il nome di Satana o, appunto, mandando al rogo qualcuno tacciandolo di stregoneria.
Il monastero delle ombre perdute è intrigante, cattura fin dal primo momento e ti tiene inchiodato in quella Roma del 1625 fatta di pericoli dietro a ogni vicolo, veleni e sotterfugi, mappe da seguire, effigi di miti pagani; una Roma fatta di leggende e di intrighi. Interessante anche il fatto di inserire un “cold case” all’interno dell’indagine in corso, rendendo in questo modo la vicenda ancora più corposa e densa di aspettativa. Il lettore, che ha scoperto, o ritrovato, lo Svampa in questo romanzo, sicuramente, chiudendo l’ultima pagina si chiederà: a quando il seguito?
Approfondimento
Alla base di questo libro troviamo una sapiente documentazione storica. Tutti i particolari sono bene costruiti e Marcello Simoni, autore anche di Il marchio dell’inquisitore riesce a renderci credibile questa vicenda e i personaggi stessi (che, forse, a volte risultano essere un po’ stereotipati, ma questo anche a causa di un genere, il thriller, che in parte lo richiede). La struttura è perfetta, ben tenuta e con i ritmi giusti, della quale mi sono limitata a fornire solo una trama molto, ma molto generica, essendo un giallo poco si può dire di più, se non facendone perdere il gusto; ma vi garantisco che le vicende sono molte e molto avvincenti e non potrete fare a meno di leggerlo tutto in un fiato.
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