
Autore: Jo Nesbø
Pubblicato da Einaudi - Settembre 2015
Pagine: 502 - Genere: Gialli
Formato disponibile: Brossura
Collana: Super ET

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Una storia di tradimenti, di amore e perversione che ruota intorno a un poliziotto ribelle e alcolista ma che saprà por-tare alla luce numerosi casi di delitti e corruzione che invadono la citta di Oslo. Un giallo travolgente, una lettura che si arricchisce di dettagli pagina dopo pagina, nomi, simboli, indizi. Una sola costante: nulla è come sembra.

Perché per un uomo non c’è niente di più afrodisiaco di una donna che non è innamorata di lui.
È piena estate nella città di Oslo, quasi tutti sono ormai in vacanza nella centrale di polizia, ma si sa, i delinquenti sono sempre dietro l’angolo. Harry Hole, un poliziotto la cui fama di alcolista lo precede ormai da lungo tempo, è costretto a lavorare con Tom Waaler per il quale non nutre una forte simpatia. Il primo caso che viene affidato ai due riguarda Camilla Loen una giovane ventottenne il cui corpo è stato trovato sotto la doccia. La morte è dovuta a un colpo di proiettile sulla fronte, la particolarità del caso sta nel notare che alla vittima è stato amputato un dito con un’arma affilata. I vicini appaiono da subito i primi sospettati per il lettore: chiamano la polizia prima di vedere la donna morta; aumentano i sospetti sulle compagnie che frequentava la vittima e sul perché la sua porta di casa non fosse chiusa a chiave.
Il secondo caso si presenta al comandante Bjarne Møller quando una sera arriva alla centrale di polizia una busta marrone apparentemente vuota. Nell’aprirla si scopre che il sacchetto contiene un dito femminile e un anello con una pietra preziosa incastonata che ha forma di una stella a cinque punte. Il dito appartiene alla seconda vittima: Lisbeth Barli, una donna appena scomparsa, il cui corpo ancora non è stato ritrovato. Il comandante condivide con Harry questa notizia.
Successivamente è presentata la figura della vittima Barbara Svendsen, ventotto anni, prima attraverso un excursus sulla sua vita, la sua infanzia, sul percorso che l’ha condotta a lavorare all’interno di uno studio legale e le sue riflessioni sullo scorrere del tempo; qui appare per la prima volta la figura di un uomo, presumibilmente l’assassino, dall’accetto straniero. Il lettore non ha altri indizi per giungere a nuove conclusioni. Il primo a presentarsi sulla scena è Harry, l’arma del delitto è ancora nel bagno dove giace il corpo della donna con l’anulare è stato reciso. A dare una smossa all’indagine è lo stesso Harry, che ha un’intuizione: il numero cinque sembra accomunare tutte le vittime; questo è infatti il numero del piano delle loro abitazioni, la stella che lascia l’assassino sui corpi delle vittime ha cinque punte, infine la distanza tra un omicidio e l’altro è di cinque giorni. L’ultima vittima trovata, che risulterà essere anche la prima uccisa, è Marius Veland trovato con il pollice reciso.
Basteranno gli indizi a trovare una pista? E se il colpevole fosse una vittima? Eppure Harry ci insegna che la giustizia non sempre porta la divisa.
La stella del diavolo è un libro fluente e ricco di suspense che trattiene il lettore legato a sé per condurlo all’interno di un caso che si incrementa sempre di nuove informazioni e nuovi spunti. Il lettore si immedesima perfettamente nei panni di Harry, grazie alla sua umanità, ironico davanti alla paura, intimidito davanti all’amore.
«Puoi tornare più tardi se vuoi.» «Mm. Ne sei veramente sicura, Rakel?» Rakel sospirò, chiuse gli occhi e mise la fronte sul collo di lui.
«No. E sì. E quasi come saltare da una casa in fiamme. Cadere è meglio che bruciare.»
Approfondimento
Personalmente ritengo La stella del diavolo un libro di ottimo livello grazie al personaggio principale che rispecchia perfettamente la realtà umana. La figura di Harry, infatti, è descritta ampiamente in ogni suo aspetto; inizialmente Jo Nesbø ne sottolinea le parti negative, quasi come se volesse metterlo sotto una cattiva luce agli occhi del lettore, per poi farlo apprezzare dolcemente, scorrendo a mano a mano il seguito delle pagine. Famoso sul lavoro per uno stato di servizio con note di biasimo per ubriachezza, assenze ingiustificate, abusi di potere, insubordinazione e slealtà verso il corpo di polizia, Harry non è proprio il prototipo di poliziotto che ci si aspetta.
«Pensaci, Harry. C’è soltanto una cosa che può aiutarti nella giungla che ti aspetta lì fuori.» “Una pallottola” pensò Harry.
Harry, alla fine sarà in grado di riscattare la sua posizione sia come poliziotto, sia come padre e marito.
Ho molto apprezzato il metodo di narrazione tipico romanzesco che poche volte si interrompe come quando si sottopone il caso della vittima Barbara Svendsen. Qui è da notare che questa è la prima volta che l’omicidio accade durante la lettura, le altre volte al lettore viene presentato il corpo senza vita delle donne e la voce fuori campo del narratore che spiega l’accaduto; questa volta è l’io della vittima che racconta l’evento della sua morte.
Miriam Genovese
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