
Autore: Sarah Hall
Pubblicato da Baldini&Castoldi - Novembre 2016
Pagine: 255 - Genere: Romanzo distopico
Formato disponibile: Brossura
Collana: Romanzi e racconti

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Una crisi ambientale ha portato l’Inghilterra al collasso economico costringendo il paese a riunire tutta la popolazione nei centri urbani e ad attivare una forte politica di controllo delle nascite per far fronte alle difficoltà, in tutto questo una piccola comunità di donne su di una montagna continua a lottare per la propria indipendenza e libertà.

Ci siamo convinte che i cambiamenti avvengono sempre altrove, vero? Ci siamo abituate ad aspettare, a sperare di essere salvate, a sperare che chi comanda faccia le riforme e riformi anche noi. […] Nessuno ci aiuterà, Sorelle. Ci siamo solo noi. Quindi perché non può succedere qui? Perché non può succedere adesso?
Sorella, questo è il nome con cui viene identificata la protagonista de Le figlie del nord, non ne può più di vivere in un mondo fatto di restrizioni governative che le impediscono di diventare madre dopo l’impianto di una spirale anticoncezionale a causa delle politiche governative riguardanti il controllo delle nascite e non ne può più di vivere in un mondo in cui per avere un bambino devi vincere una lotteria. Con un matrimonio finito alle spalle, vede come unica soluzione quella di diventare nessuno per la società e scappare alla ricerca di una fantomatica comunità di donne che vive lontano dalla società, rifugiate in un luogo nascosto: Carhullan.
Sorella intraprende così questo viaggio, con poche certezze, non sa neanche se esiste ancora questa comunità che nella sua immaginazione ha ormai assunto i contorni di un luogo dei sogni, con poche caratteristiche reali e tante idolatriche. Preferisce l’incognita, sceglie l’incognita alla sicurezza ma senza vita. La leggendaria Carhullan sarà davvero come se lo aspetta? Una certezza: questa esperienza la muterà nel profondo, la cambierà irrimediabilmente in qualcuno che non si aspettava di essere.
Ogni mia fibra trasmetteva energia, e compresi di essere una creatura finita, che le occasioni che avevo avuto nella vita non si sarebbero ripresentate.
Le figlie del nord è un romanzo distopico ma la distopia rimane sullo sfondo le vere protagoniste sono le donne. Le donne di Carhullan che hanno lasciato il mondo decidendo di essere nessuno per poter vivere liberamente. Ma questa libertà non gli sarà concessa per sempre così si troveranno davanti ad un bivio, ad una scelta, saranno pronte a diventare terroriste per mantenere la loro libertà?
Approfondimento
Le donne di Carhullan sono una piccola comunità di donne che si ribella alla società senza tanti clamori inizialmente, semplicemente nascondendosi, tanto che lì autorità dal principio tollera la loro presenza. La loro è una comunità non perfetta, piena di contraddizioni, nella fattoria ognuna ha un compito ma allo stesso tempo è libera di fare quello che preferisce nel privato, purché non dia noia all’andamento della comunità. Il comando è affidato a Jackie, la fondatrice, una donna autoritaria che con metodi a volte crudeli forgia lo spirito e il corpo di coloro che abitano la fattoria e di chi decide di volersi unire a loro.
Le donne di Carhullan si renderanno però conto di non potersi nascondere per sempre, che il mondo non si è completamente scordato di loro e così dovranno decidere davvero cosa fare del loro futuro. La prima a dover affrontare tutto questo sarà proprio Sorella, che, non appena si sarà abituata a questa vita, si renderà conto che il suo destino probabilmente è sempre stato un altro.
Il mondo de Le figlie del nord è descritto in maniera un po’ confusa, e non si riesce a capire bene quale sia l’autorità al potere e come ci sia arrivata, bisogna affidarsi un po’ all’intuito. Ho trovato il racconto e l’ambientazione piuttosto banali e scontati, ma allo stesso tempo capisco che sono simbolici: l’importante è il messaggio che Sarah Hall voleva trasmettere. Un messaggio che si rende subito chiaro e che va scoperto leggendo Le figlie del nord.
Maria Chiara