
Autore: Alafair Burke
Pubblicato da Piemme - Marzo 2017
Pagine: 432 - Genere: Thriller
Formato disponibile: Copertina Rigida

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Alice Humphrey, trentasettenne residente a New York, riceve da uno sconosciuto la proposta di lavoro dei suoi sogni: dirigere una galleria d’arte. È tutto vero? Possibile che la vita possa cambiare in modo così repentino e sconvolgente? E se quell’offerta fosse invece l’inizio di un incubo?

Aveva sempre saputo che quel bacio avrebbe rovinato tutto. E non l’aveva nemmeno assaporato.
Avere la sensazione che la propria vita stia per cambiare. Credere che le cose belle possano accadere. Immaginare che non sia poi così strano che uno sconosciuto ci offra, senza la minima esitazione, il lavoro che sognavamo. Alice Humphrey continua ad avere qualche dubbio ma alla fine si arrende alla realtà, convincendosi di come, per una volta, la fortuna abbia deciso di schierarsi dalla sua parte. Dopo aver lavorato instancabilmente per giorni, assiste con piacere al successo del vernissage organizzato per l’inaugurazione della galleria d’arte. La sua galleria. La galleria che, grazie a quell’incontro fortuito, potrà dirigere. Alice si sente carica, piena di progetti, felice. La sua vita sembra finalmente andare nella giusta direzione. Qualcosa, però, inizia a scricchiolare quando un gruppo di adepti della Chiesa del Cristo Redentore manifesta contro la collezione presentata, denunciando il carattere pornografico delle foto esposte.
Seguendo un ritmo sorprendente, la situazione precipita davanti alle accuse mosse da George Hardy (il pastore a capo della Chiesa), secondo le quali una delle foto sotto accusa avrebbe come soggetto una ragazza minorenne. Alice è la direttrice della galleria: spetta a lei sedare le proteste offrendo chiarimenti. Ma non sa cosa fare. Drew Campbell, l’uomo da cui è stata assunta, dopo essersi reso irreperibile per l’intera giornata, le dà un appuntamento per la mattina seguente. Alice è determinata a risolvere la situazione al più presto. Ma il giorno successivo, ad aspettarla all’interno della galleria è il corpo senza vita di Campbell. Chi può averlo ucciso? Che segreti nascondeva quell’uomo sul cui conto Alice non sa quasi nulla?
Mentre a New York la polizia indaga sul suo passato, a Dover (nel New Jersey), la quindicenne Becca Stevenson sembra essere svanita nel nulla. Due casi separati, indipendenti l’uno dall’altro? E se invece le analisi della Scientifica dimostrassero che alcune delle impronte rilevate all’interno della galleria d’arte appartengono proprio a Becca?
Approfondimento
Le pagine di Una perfetta sconosciuta di Alafair Burke hanno la nitidezza e il ritmo caratteristici delle scene di un film. Sotto i nostri occhi ogni immagine appare chiara; ciascun personaggio, gesto o paura è descritto con precisione e lucidità. Ogni azione (o quasi) si svolge davanti al nostro sguardo. Per questo capita di voler bloccare il corso degli eventi e fare un passo indietro, rimettendo in ordine alcuni pezzi della storia. Ma l’autrice è più veloce di noi. Costruisce intrecci per poi disfarli. Imbastisce granitici alibi destinati a spaccarsi. Crea personaggi il cui volto è occultato da tante maschere. Niente è come sembra.
La soluzione più semplice non è mai quella capace di condurre alla verità. Bisogna scavare nel passato e nel fondo dell’animo umano: cercare ragioni, idee, propositi. Trovare uno spaccato di vita che sappia di autenticità. E per poterci riuscire è necessario partire da uno spunto incredibilmente inquietante: “e se tutto ciò che hai intorno… fosse una bugia?”.