
Autore: Vincenzo Galati
Pubblicato da Oakmond Publishing - 15 giugno 2019
Pagine: 203 - Genere: Commedia e Humour, Gialli
Formato disponibile: Brossura, eBook
ISBN: 9783962071349

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Olga è una donna molto spigliata, una fumatrice intraprendente e curiosa che non riesce a passare le giornate senza impegnarsi in qualcosa di laborioso e sofisticato come un cruciverba. Sarà proprio in questa occasione che la donna scoprirà in un giornale un annuncio interessante: “Potete avere delle ricchezze in cantina e non saperlo.” così recita un piccolo trafiletto, ed è proprio per questo che la donna spinta dalla curiosità di sapere quanto vale una preziosa teiera di peltro di fine 800 dalle dimensioni di un ferro da stiro, si recherà in un negozio di “Arte e antichità” per sapere con certezza il valore di questo cimelio di famiglia che potrebbe essere appartenuto a Umberto I di Savoia. Proprio in quel negozio scoprirà un delitto terrificante, una sua cara amica verrà assassinata senza nessuna pietà, e lei come una novella signora in giallo cercherà di fare luce su questo grande mistero.

Beata Gioventù di Vincenzo Galati è un giallo molto ben strutturato, le atmosfere create da questo autore sono molto simili a quelle di Agatha Christie, il mio non è un paragone azzardato, perché sembra quasi di vederle queste scene investigative raccontate con molta cura nel dettaglio. Il libro edito Oakmond Publishing, vede protagonista una moderna signora in giallo occupata ad investigare nella città di Genova.
Olga è una donna molto spigliata, una fumatrice intraprendente e curiosa che non riesce a passare le giornate senza impegnarsi in qualcosa di laborioso e sofisticato come un cruciverba. Sarà proprio in questa occasione che la donna scoprirà in un giornale un annuncio interessante: “Potete avere delle ricchezze in cantina e non saperlo.” così recita un piccolo trafiletto, ed è proprio per questo che la donna spinta dalla curiosità di sapere quanto vale una preziosa teiera di peltro di fine 800 dalle dimensioni di un ferro da stiro, si recherà in un negozio di “Arte e antichità” per sapere con certezza il valore di questo cimelio di famiglia che potrebbe essere appartenuto a Umberto I di Savoia.
Durante la visita in questo negozio affollato, situato in un palazzo della centralissima via Venti Settembre, Olga incontrerà la sua cara amica Anna Pessagno, anche lei si è recata in questo negozio per sapere con esattezza il valore di una preziosa moneta d’oro lasciata in morte da suo marito Ermanno per pagare tutti i debiti.
Questa moneta come capirà anche Olga, non è una comune moneta d’oro, ma sono le 50 lire del 1864, una delle preziose Vittorio Emanuele più rare al mondo. È la stessa Anna che durante l’attesa racconterà la storia incredibile che c’è dietro questo oggetto prezioso:
«Dove l’hai trovata?» «È una lunga storia.» Anna scosse la testa, continuando a guardare la moneta che aveva in mano, mentre Olga aspettava pazientemente la risposta. «Te l’ha lasciata Ermanno?» domandò infine, visto che l’altra non si decideva. «Sì. Me l’ha lasciata Ermanno.» Sollevò lo sguardo. «Diceva sempre che non ne sapeva niente. Che gliel’aveva lasciata in custodia Krüger.» Olga frugò rapidamente nella memoria per rintracciare qualcuno con quel nome, ma non ci riuscì. «Krüger?» L’altra sembrò sorpresa. «Sì, la persona per la quale Ermanno lavorava a Stoccarda, dove la sua famiglia era emigrata. Non te ne ho mai parlato? Ermanno lavorava con lui già da ragazzino, e ha continuato fino al Trentanove. Pochi mesi prima che le SS andassero a prelevarlo, Krüger diede questa moneta a Ermanno perché gliela tenesse, nel caso gli fosse successo qualcosa. Gli diede anche dei documenti, ma Ermanno non ricordò mai dove li avesse messi. Dopo la guerra non si ebbero più notizie di Krüger, ma Ermanno aveva lasciato il suo nuovo indirizzo a Stoccarda prima di tornare a vivere in Italia nel Quarantotto.»
Il marito di Anna era morto, lei aveva riscosso alcuni soldi da un’assicurazione sulla vita, ma dopo tanto tempo, adesso si ritrovava in una situazione di bisogno economico, per questo motivo chiese alla sua amica: «Oh Olga, non so ancora esattamente cosa fare. Non ho idea di quanto valga. Non so neppure cosa sia. Credi che dovrei venderla o no?» Domandò con voce incerta. Olga alzò le spalle. «Non c’è nulla di male a chiedere un parere: quando saprai quanto vale, potrai decidere.»
Tutte e due le donne erano sedute vicine, davanti ad Olga c’era la stanza dell’esperto d’arte, e affianco, a poca distanza c’era quella dell’esperto di monete antiche. Intravisto l’incensiere Olga si alza e saluta velocemente la sua amica per recarsi davanti alla fila, durante un frammento di pochi secondi, poco prima di entrare Olga vede che accanto alla sua amica si è avvicinato un signore elegante con i capelli rossi, e sembra proprio che Anna le stia mostrando la moneta. Olga quasi non ci fa caso, ma è costretta ad entrare nella stanza perché è il suo turno. Dopo appena 3 minuti Olga esce dalla stanza offesa e incredula dalla valutazione della sua teiera, ma nota che Anna è ancora seduta sulla sedia del corridoio, la donna si avvicina e dopo qualche secondo capisce da alcune tracce di sangue che si fanno largo sul vestito che la sua amica è stata pugnalata al cuore e la moneta preziosa è sparita nel nulla.
Comincia così questa storia intrigante, questo giallo italiano che in poche pagine iniziali esplode come una bomba tra le pagine di questo bel romanzo. Non voglio prolungarmi nello svelarvi dell’altro, Vincenzo Galati ha composto un romanzo ricco di colpi di scena, accompagnandolo con una scrittura scorrevole e molto piacevole alla lettura, un libro per nulla lento o macchinoso, che sono sicuro sarà una splendida lettura estiva!
Approfondimento
Ad introdurre il libro Beata Gioventù c’è una splendida idea editoriale, che consiste nell’abbinare alla lettura dei libri pubblicati da Oakmond publishing un buon vino. Per questa buona lettura è consigliato di accoppiare un secco e sapido Golfo del Tigullio bianco, un vino prodotto nella vasta area della provincia di Genova, per l’appunto dove è ambientata la storia, un vino bianco dal colore giallo paglierino, con profumo delicato e dal sapore fresco e asciutto al palato, che ricorda molto la personalità pungente della protagonista principale, Olga.
Sondando nello specifico la narrazione, ho notato una piccola curiosità, spesso l’autore ha incentrato la descrizione dei personaggi più nell’abito che nella personalità del carattere, tralasciando alcune curiosità che forse potevano avvicinarci meglio ad alcuni di loro. Ma questa è soltanto una caratteristica di scrittura differente da molte altri autori, nonostante tutto il romanzo trascina il lettore. Personalmente ho trovato difficile fare una pausa durante la lettura, perché la curiosità di sapere come andava a finire era davvero tanta!
Direi alla luce di un’attenta lettura, che questo buon Giallo italiano merita una promozione con il massimo dei voti.