
Autore: Manuele Gianfrancesco
Pubblicato da Montecovello - 2012
Pagine: 86 - Genere: Poesia
Formato disponibile: Brossura
Collana: Poesie

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Un viaggio con un veliero di carta, il veliero di Chiara, il veliero leggero di parole senza tempo a presentarci un amore devoto, tendente a oltrepassare la felicità, non senza sussulti. Un viaggio che rappresenta a tratti un distacco dalla realtà e che favorisce una verità parallela, come una bolla protettiva dove si respira aria d´altri tempi, si vedono cose che possono non esistere, si sentono sulla pelle e sul cuore scelte indefinite, virgole sulla strada prima del traguardo.
La poesia del Gianfrancesco è un messaggio intimo e profondo ma scritto con dolcezza e leggerezza. Un messaggio diretto alla propria amata certo, ma anche all´amore stesso, capace di cambiare le sorti, gli attimi, le scelte, i difetti, e gli errori del nostro viaggio. Tenera, racconta il gesto della comunicazione, l´amore nei movimenti e delle parole, delle assenze, dell’impossibilitá, degli errori, dei congiungimenti fisici e spirituali difficoltosi, della fine.
Una poesia asciutta, a tratti tagliente, molto descrittiva e capace di evocare immagini nitide e ricordi verosimili, anche nel lettore.
L´assenza punisce l´amore, lo impregnerà di malinconia e disperazione. Quasi un passo indietro dai sogni.
Una lotta disperata quella contro l´assenza che si avvale dell´immaginazione e del canto per sopperire ai vuoti dell´anima, e ai più inaccettabili vuoti nella vita. Il desiderio di un incontro mancato è uno dei temi ricorrenti di una poesia che vuole ad ogni costo, tenace e speranzosa, tendere alla felicità. Gianfrancesco descrive un amore sempre ad un passo ma mai decisamente proprio, negato dalle circostanze, dalle diversità, eppure mai del tutto rassegnato. Ecco che la poesia è il mezzo per far sopravvivere il sentimento lì dove sarebbe morto, e far proseguire il viaggio di parole è una missione di speranza e un´ancora di salvezza.
I simbolismi, paragoni, metafore e allusioni arricchiscono il testo non solo dal punto di vista stilistico ma nella capacità di evocare immagini negli occhi del lettore conferendo dunque alla poesia il suo ruolo di messaggero, di liberatore, da cui scaturiscano consapevolezze proprie e ove il messaggio non sia universale ma sia per ognuno dissimile e vissuto con soggettività.
Le ideologie, i modi di fare, le cose lasciate a metà, incertezze e apparenze e speranze animano una poesia caratterizzata da un magnetismo che è magia ed eppure sembra non bastare per far incontrare le parti in maniera decisiva.
Allora resta il ricordo, resta la contemplazione, del bene e del male, resta affidarsi alle parole cui affidare un messaggio che nessun tempo porterà via, un veliero capace di solcare mari burrascosi di esistenze spezzate e cuori persi, l´unico capace di arrivare a destinazione, l´animo umano, e forse sarà troppo tardi oppure ci sarà ancora il tempo di vivere insieme il ricordo in un nuovo futuro. Quale che sia il destino di quest’arrendevole amore “Il veliero di Chiara” racconterà con forza e grazia insieme la speranza che può albergare in un cuore consumato e vinto, prima e dopo, che il lungo suadente viaggio delle parole ci faccia sognare.
Fabio Pinna