
Autore: Riccardo Dri
Pubblicato da Youcanprint - Aprile 2016
Pagine: 200 - Genere: Saggi
Formato disponibile: Brossura
Collana: Youcanprint Self-publishing

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Ma Bleuler confessa che la natura della maggior parte dei disturbi mentali è tuttora oscura, e che non sappiamo cosa sia realmente il processo morboso schizofrenico. E Kraepelin, che pensava di averne provato l'universalità etnografica, si era sbagliato, perché aveva confuso il delirio di un primitivo con quello dei suoi pazienti. Riccardo Dri ne da una sua versione.

Schizophrenia è la sesta opera saggistica di Riccardo Dri, allievo dei più importanti filosofi italiani del calibro di Emanuele Severino e Umberto Galimberti. Si è laureato in filosofia con lode e ha pubblicato in passato diversi saggi molto conosciuti e apprezzati nel panorama nazionale. La prima pubblicazione risale al 2006, con Le dodici malattie del cielo. Nell’arco di dieci anni ha pubblicato, in ordine di tempo, Dei tre tracolli (Progetto Cultura, 2007), Eschilo e Giobbe (Progetto Cultura, 2008), poi Nietzsche legge Platone (Seneca, 2009) e infine Il nichilismo. Dalla sventura all’opportunità (Seneca, 2010).
Oltre a pubblicare dei saggi davvero importanti e a esporre teorie perspicaci sulla filosofia della storia e delle religioni, Riccardo Dri continua a collaborare con diverse riviste in Italia e all’estero, come “Libera il libro” (italy), “Journal of ancient Philosophy” (San Paolo BR) e la “International Literary Elite di Sydney (AU).
In questo suo ultimo libro, Schizophrenia, Dri affronta una tematica forte e sensibile, oggi più che mai al passo dei tempi, visto che secondo gli ultimi rapporti dell’Harvard School of Public Health e del World Economic Forum, ripreso a fronte di in un importante articolo dell’Economist intitolato “Mental illness. The age of unreason”, tra il 2011 e il 2030 il costo delle malattie mentali in tutto il mondo sarà di oltre 16 trilioni di dollari. Sia i disturbi mentali intesi come patologie psichiatriche quali ansia, depressione o disturbi bipolari, sia quelli neurologici, come Alzheimer e demenze, sono una forte causa di perdita di anni di vita per morte prematura e disabilità (17,4%), davanti al cancro (15,9%).
Ma di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando di malattie mentali, e nel caso del libro di Riccardo Dri, di schizofrenia. È sufficiente prendere un dizionario e leggere le prime righe per venire colpiti da una serie di definizioni e sintomatologie davvero agghiaccianti:
/schi·ẓo·fre·nì·a/, sost. fem.: malattia mentale caratterizzata da dissociazione della personalità e delle altre attività psichiche fondamentali: presenta delirio, allucinazione, disordine percettivo, ideativo o del comportamento.
Questa è una delle definizioni più conosciute, che potete trovare su qualsiasi dizionario. I sintomi più comuni includono allucinazioni uditive, deliri paranoidi, pensieri o discorsi disorganizzati. È accompagnata da un significativo deficit nella vita sociale e professionale.
Ma in questo libro la schizofrenia non viene demonizzata, ma, anzi, viene fatta a pezzi lettera per lettera, ed esaminata in ogni sfumatura scientifica e filosofica, anche nella più insignificante delle ipotesi.
E se tutto quello che è stato scritto, come le teorie mediche riguardo la cura e il trattamento, o la determinazione delle sintomatologie fossero sbagliate?
In dodici capitoli esaustivi, Riccardo Dri, dopo un’introduzione lunga e molto accurata, spiega il rapporto fra l’uomo, la malattia e la filosofia nel corso dei secoli, apprendo spiragli inconsueti e davvero sorprendenti che vi stupiranno; Riccardo Dri ci fa immergere tra le righe delle confessioni di Eugen Bleuler, uno dei più grandi psichiatri europei che contribuì in maniera fondamentale alla psicologia moderna, e tra le confessioni di Allen Frances, psichiatra contemporaneo, che oggi addirittura viene additato come un “pentito della psichiatria”, vista la scelta delle sue opinioni che vanno molto controcorrente nell’ambiente medico.
Le confessioni Frances
Mindy fu costretta ad attraversare l’orrore che a quel tempo veniva spacciato per terapia e io ero parte della squadra che coordinava quella tortura
Frances
Approfondimento
La schizofrenia è un nome sotto il quale vengono classificati sintomi molto vari. Si potrebbe dire, con Szasz, che si tratta proprio del “simbolo sacro della psichiatria”, cosicché non sarebbe del tutto errato se per schizofrenia si potesse intendere, in generale, ciò che il buon senso popolare chiama “follia”.
Con queste parole Dri apre il primo capitolo dal sottotitolo “Di cosa stiamo parlando”, citando anche una frase di D. Cooper come prologo: La schizofrenia non è niente altro che un attributo di ognuno di noi, mettendo in risalto più avanti le sintomatologie di un unico pensiero, le personalità multiple. Andando oltre l’aspetto clinico, addentrandosi nella coscienza e nelle sue disfunzioni, per capire bene cosa succede a livello fenomenologico dentro l’Io.
L’autore traccia un percorso davvero eccellente, ci guida in maniera impeccabile dentro un percorso che ha molti lati oscuri, e nonostante tutto dà la possibilità a ogni genere di lettore di avvicinarsi in maniera consapevole a fatti e teorie che hanno basi solide ed equilibrate. Questo perché alla luce di ogni sua riflessione, mette a disposizione diverse postille, che certificano l’autenticità delle dichiarazioni e avvalorano il tema svolto in una maniera impeccabile.
Possiamo infatti trovare a testimonianza di molte dichiarazioni forti citate nel libro, grandi nomi della psichiatria e della filosofia passata e moderna come I. Kant, B. Granger, E. Bleuler, T. Szasz e anche A. Bottero.
Nel suo senso più elementare, schizofrenia è una parola, un’idea e una “malattia”, inventata da Eugen Bleuler, così come psicoanalisi è una parola, un’idea e un “trattamento” inventati da Sigmund Freud, e Coca Cola è un nome, un’idea e una bevanda analcolica inventata dal tizio che l’ha prodotta.
T. Szas, 1984