Autore: Bianca Rita Cataldi
Pubblicato da Butterfly Edizioni - 2013
Pagine: 154 - Genere: Narrativa rosa
Formato disponibile: Brossura
Collana: Raggi di Sole
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È il 1942. In una Puglia bruciata dal sole, Emilia e Angelo condividono la passione per il sapere, il desiderio di libertà e il tempo della loro giovinezza. Settant'anni dopo, seduta nella sala d'attesa di un dentista, Emilia rivela a se stessa la verità negata di una giovinezza che adesso, per la prima volta, ha il coraggio di riportare alla luce.
Waiting Room di Bianca Rita Cataldi è un romanzo dalla scrittura immediata, caratterizzato da una storia lineare i cui concetti chiave vengono spesso richiamati nel corso della storia per il rafforzamento della stessa. Una scrittura vivace e a tratti molto sentimentale, perfino dolce. Emilia la protagonista tra un presente privo di sostanziali scopi e scelte e un passato di rimpianti ripercorre il periodo della gioventù, quando ancora ogni cosa era possibile, ogni strada percorribile, quando giunta a un bivio sceglierá una direzione piuttosto che un’altra.
La cosa giusta al momento giusto sono due evenienze che molto spesso non camminano di pari passo. La cosa giusta si chiama Angelo, il ragazzo che può voler dire tutto, che condivide gli stessi progetti di Emilia e senza troppe preoccupazioni vuole fuggire insieme a lei per dedicarsi a una vita insieme, lavorare e stare insieme in un legame non meglio definito come fidanzamento o matrimonio. Stare insiem, questo basterebbe a entrambi. Desiderio in antitesi con il modo di pensare degli anni 40, rappresenta un comportamento disdicevole. Rosetta, la sorella di Emilia, e la madre stessa le ripeteranno infatti di fare le cose per bene, fidanzarsi, sposarsi, mettere su famiglia e amare attraverso i figli.
Emilia è follemente innamorata di Angelo senza sapere che sia amore, in fondo cos’è la follia se non voler realizzare i propri sogni? E cos’ è amare se non vivere un turbinio di sentimenti e sentirsi mancare senza saper dare i nomi alle cose?
Il momento giusto invece sembra essere quello che Angelo ha scelto per la fuga. È una di quelle cose che puoi chiederti per tutta la vita, dovevo farlo, in quel momento? Risposte chiare, verità assolute non esistono, nemmeno con un processo ai ricordi. Fragilità, codardia, insicurezza, paura, vero o falso, poco importa cosa cambi la direzione degli eventi, ciò che conta è che nulla sarà più lo stesso. E continueremo a essere in attesa di cosa non si sa. Ma in attesa.
Cosa resta di un amore, cosa resta in fondo a una vita, il luogo del rimpianto, il modo della sofferenza, il tempo delle vite separate. Bianca Cataldi ci offre una storia semplice che ci ricorda che certe occasioni mancate non tornano più, che esistono vite che vivono queste malinconie, che la vita sa tradirti ed anche le persone, freddamente, spezzando l’esuberanza dell’entusiasmo e che non si può sempre ricominciare. Una storia semplice. Ma non esistono storie semplici, almeno in amore.