
Autore: Nikita Placco
Pubblicato da Licosia - Marzo 2018
Pagine: 285 - Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Vertigo

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Uno scrittore è come una marionetta affidata alle mani del suo burattinaio: l’ispirazione. Questo lo sa bene Rodolfo che, tra fogli accartocciati e guizzi creativi, prova a mettere insieme le pagine di un nuovo romanzo. Sarà il suo stesso vissuto a rimpinguare l’inchiostro della stilografica e la rievocazione di quel fatidico giorno, il giorno di cui nessuno parla, renderà Rodolfo capace di imprimere sulla carta i suoi sentimenti più profondi.

Rodolfo è un capace notaio, ma bastano una moleskine nera e una passeggiata tra le suggestive viuzze di Gubbio a rievocare in lui un’esigenza primitiva: quella di scrivere. Una metamorfosi inevitabile porta l’uomo a dismettere le vesti della legge e a dedicarsi completamente alla propria passione. Il talento, l’abilità lessicale e la guida del pedante editor Caravecchia, portano Rodolfo a pubblicare il suo primo libro e ad acquisire definitivamente l’identità di autore. L’ex notaio conduce le proprie giornate con leggerezza, snocciolando la vita giorno per giorno senza progetti né, tantomeno, pretese, prendendosi all’occorrenza ciò di cui ha bisogno.
Per soddisfare le temporanee esigenze di calore famigliare, Rodolfo sa di poter contare sull’ammirazione dei nipoti e, al contempo, di poter chiamare la magnetica Olivia per assecondare un capriccio romantico. Proprio quando si ritrova a vivere una fase di impasse creativa, lo scrittore si rende conto di come le proprie vicende personali si relazionino con l’ispirazione, condizionando, inequivocabilmente, il momento della scrittura. A scuotere Rodolfo dal torpore narrativo è, dapprima, la sconvolgente rivelazione di Olivia: aspetta un bambino, concepito con un qualche uomo di passaggio, già dimenticato. Per lo scrittore la donna rappresenta l’anima gemella, un amore già perso in passato, solo recentemente ritrovato sotto la chiave della passione. Questa consapevolezza porta Rodolfo a fantasticare su una famiglia con Olivia e sulla possibilità di accogliere quel figlio come suo.
Quando Carla fa la propria apparizione in scena, l’uomo perde ogni certezza; la nuova conoscenza attrae Rodolfo rendendolo incapace di decidere del proprio futuro. Le cose si complicano ulteriormente quando lo scrittore accoglie una confessione di suo padre, una verità sepolta nel passato, abbandonata in quel giorno di cui nessuno voleva parlare. Olivia, il bambino, Carla e la pesante rivelazione si fanno prima penna, poi carta e, infine romanzo, esaltando, come mai prima, il talento narrativo di Rodolfo.
Approfondimento
C’è un giorno nella vita di ogni uomo capace di cambiare il senso delle cose.
Un giorno all’apparenza normale, fotocopia di quelli precedenti che, contro ogni previsione, cambia il regolare ordine del quotidiano. Attorno a questa consapevolezza, Nikita Placco intesse la vicenda di Rodolfo, talentuoso quanto scostante scrittore, dando vita a Il giorno di cui non si parla. Questo affascinante romanzo può essere suddiviso, fondamentalmente, in due parti. La prima, quella iniziale, non sembra curarsi dello sviluppo della trama; in queste pagine Placco apre delle fessure sul passato di Rodolfo, attraverso cui il lettore può sbirciare per conoscere meglio il protagonista. L’autore prende di petto la vicenda solo nella seconda parte, mettendo sulla scacchiera nuove pedine e affrontando, solo a questo punto, il titolo del libro: il giorno di cui non si parla. Nikita Placco abbraccia Rodolfo, si immedesima in lui e, attraverso una spiccata capacità empatica, ne descrive l’evoluzione psicologica rendendola palpabile al lettore.
A fare da filo conduttore lungo tutto il romanzo è l’ispirazione: l’assassina e l’amante di ogni scrittore. Rodolfo si ritrova imbottigliato nel tipico blocco dello scrittore ma, domando le proprie sensazioni e sapendo condensare il vissuto sulla carta, riesce a sviluppare un romanzo da premio Strega.
Con la leggerezza di uno stile narrativo fresco e scorrevole, Nikita Placco inserisce nel suo romanzo un ampio ventaglio di tematiche. La sua penna riesce agevolmente a spostarsi da temi scanzonati e romantici a quelli più delicati e complessi. Il giorno di cui non si parla ospita così tra le sue pagine la frivolezza di una notte d’amore come il crollo psicologico da ferita emotiva. Per finire, frammenti del romanzo di Rodolfo inseriti tra i capitoli del libro, creano una sorta di racconto nel racconto: due anime separate, seppure affini. Placco rinasce, tra le sue stesse pagine, come nuovo autore: afferra la penna di Rodolfo e sperimenta uno stile del tutto nuovo, conferendo a Il giorno di cui non si parla, i tratti dell’esperimento narrativo.
Un romanzo piacevole e suggestivo messo in scena con uno stile leggero e frizzante.
La lettura giusta per chi vuole imparare a far tesoro delle proprie esperienze, positive e negative, perché tutto accade per un motivo ben preciso, spesso in un giorno qualunque, di cui non si parla.